Prandelli e le espulsioni comandate: "Io sto con Mourinho"
Champions LeagueIl ct della nazionale difende lo special one dopo la squalifica in Champions: "Lo fanno tutti. Sfido qualsiasi allenatore a dire di non averlo mai fatto". E sullo sciopero dei calciatori: "Alla fine prevarrà il buon senso"
Uefa non perdona: Mourinho squalificato con la condizionale
José Mourinho in Italia ha polemizzato con parecchi allenatori, non con Cesare Prandelli attuale ct dell'Italia ma, nei due anni nerazzurri dello "Special One", tecnico della Fiorentina. "Con José ci siamo intesi da subito, ci siamo conosciuti a Coverciano e abbiamo trovato argomenti comuni e soprattutto ho visto in lui un innovativo. L'Italia aveva bisogno di un personaggio come lui - spiega Prandelli in collegamento telefonico con Radio Sportiva - che metteva in piazza i problemi della squadra, è stato uno dei primi a spiegare il perchè di certe scelte, perchè non convocava certi giocatori, mentre noi tendevamo a proteggere la squadra all'interno degli spogliatoi". La settimana scorsa Mourinho è entrato nell'occhio del ciclone per le espulsioni a comando di Xabi Alonso e Sergio Ramos nel match di Champions League contro l'Ajax. La Uefa lo ha punito squalificandolo, ma Prandelli non condanna il comportamento di Mourinho: "Lo fanno tutti, non c'è niente di strano, sfido qualsiasi allenatore a dire di non averlo mai fatto".
Aggiunge poi un commento sullo sciopero dei giocatori: "C'è un po' di preoccupazione - ha ammesso il ct della Nazionale - Tutto il mondo del lavoro sta cambiando a 360 gradi, i diritti sono diritti. Nel caso del calcio ci sono persone che stanno cercando di trovare una soluzione e io credo che alla fine prevarrà il buonsenso".
Secondo Prandelli "le società non devono sentirsi minacciate, potranno fare contratti brevi. Personalmente credo nel senso di responsabilità da parte di tutti, è un momento difficile per l'intero paese, meglio inviare quindi un messaggio distensivo".
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José Mourinho in Italia ha polemizzato con parecchi allenatori, non con Cesare Prandelli attuale ct dell'Italia ma, nei due anni nerazzurri dello "Special One", tecnico della Fiorentina. "Con José ci siamo intesi da subito, ci siamo conosciuti a Coverciano e abbiamo trovato argomenti comuni e soprattutto ho visto in lui un innovativo. L'Italia aveva bisogno di un personaggio come lui - spiega Prandelli in collegamento telefonico con Radio Sportiva - che metteva in piazza i problemi della squadra, è stato uno dei primi a spiegare il perchè di certe scelte, perchè non convocava certi giocatori, mentre noi tendevamo a proteggere la squadra all'interno degli spogliatoi". La settimana scorsa Mourinho è entrato nell'occhio del ciclone per le espulsioni a comando di Xabi Alonso e Sergio Ramos nel match di Champions League contro l'Ajax. La Uefa lo ha punito squalificandolo, ma Prandelli non condanna il comportamento di Mourinho: "Lo fanno tutti, non c'è niente di strano, sfido qualsiasi allenatore a dire di non averlo mai fatto".
Aggiunge poi un commento sullo sciopero dei giocatori: "C'è un po' di preoccupazione - ha ammesso il ct della Nazionale - Tutto il mondo del lavoro sta cambiando a 360 gradi, i diritti sono diritti. Nel caso del calcio ci sono persone che stanno cercando di trovare una soluzione e io credo che alla fine prevarrà il buonsenso".
Secondo Prandelli "le società non devono sentirsi minacciate, potranno fare contratti brevi. Personalmente credo nel senso di responsabilità da parte di tutti, è un momento difficile per l'intero paese, meglio inviare quindi un messaggio distensivo".
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