Lo "squalo" torna a parlare della rissa con il rossonero scoppiata dopo Milan-Tottenham: "Mia moglie che è ancora a Milano mi ha riferito quello che sui giornali mi accusano di aver detto, ma chi mi conosce sa che non lo farei mai''. LE FOTO DELLA RISSA
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I gol della Champions da Sky Sport
Joe Jordan si difende. Lo "squalo" non ci sta a passare per razzista e torna sull'episodio di martedì sera a San Siro in occasione della sfida tra il Milan e il Tottenham per l'andata degli ottavi di finale di Champions League. L'attuale secondo di Redknapp ha giocato in Italia, ha vestito la maglia di un Milan molto meno stellare di questo e che giocava anche in serie B e tiene a precisare in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Mia moglie che è ancora a Milano mi ha riferito quello che sui giornali mi accusano di aver detto a Gattuso. Chi mi conosce sa che non posso aver detto ''bastardo italiano''. Ma ci sono tantissimi tifosi del Milan e italiani troppo giovani per ricordarsi di Jordan. Anche loro devono sapere che non ho mai detto quelle cose. A Gattuso ho detto soltanto di andar via, di togliersi dai piedi e l'ho fatto con una parolaccia in inglese. Niente di più e niente di anti italiano''.
''Perché Gattuso si è arrabbiato? Non ho la minima idea, si è messo in mezzo quando cercavamo di sostituire Corluka, infortunato per il fallo di Flamini. Gattuso stava nella nostra area tecnica e gli ho detto di sgommare. Poi non c'è stata una parola tra noi fino al fischio finale, quando è tornato da me. Solo lui può spiegare che cosa gli è successo. Ma non accetto che mi si accusi di averlo insultato tirando in ballo la nazionalità. L'Italia per me è il paese dove ho vissuto tre anni speciali da giocatore con Milan e Verona. Mi considero privilegiato e fortunato per avere indossato la maglia del Milan. Io e la mia famiglia torniamo spesso, tutti gli anni, perché in Italia stiamo bene. Ripeto: non mi debbo difendere. Non ho fatto niente di sbagliato".
Le pagelle di Milan-Tottenham
Le foto: Milan-Tottenham da gladiatori
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Joe Jordan si difende. Lo "squalo" non ci sta a passare per razzista e torna sull'episodio di martedì sera a San Siro in occasione della sfida tra il Milan e il Tottenham per l'andata degli ottavi di finale di Champions League. L'attuale secondo di Redknapp ha giocato in Italia, ha vestito la maglia di un Milan molto meno stellare di questo e che giocava anche in serie B e tiene a precisare in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Mia moglie che è ancora a Milano mi ha riferito quello che sui giornali mi accusano di aver detto a Gattuso. Chi mi conosce sa che non posso aver detto ''bastardo italiano''. Ma ci sono tantissimi tifosi del Milan e italiani troppo giovani per ricordarsi di Jordan. Anche loro devono sapere che non ho mai detto quelle cose. A Gattuso ho detto soltanto di andar via, di togliersi dai piedi e l'ho fatto con una parolaccia in inglese. Niente di più e niente di anti italiano''.
''Perché Gattuso si è arrabbiato? Non ho la minima idea, si è messo in mezzo quando cercavamo di sostituire Corluka, infortunato per il fallo di Flamini. Gattuso stava nella nostra area tecnica e gli ho detto di sgommare. Poi non c'è stata una parola tra noi fino al fischio finale, quando è tornato da me. Solo lui può spiegare che cosa gli è successo. Ma non accetto che mi si accusi di averlo insultato tirando in ballo la nazionalità. L'Italia per me è il paese dove ho vissuto tre anni speciali da giocatore con Milan e Verona. Mi considero privilegiato e fortunato per avere indossato la maglia del Milan. Io e la mia famiglia torniamo spesso, tutti gli anni, perché in Italia stiamo bene. Ripeto: non mi debbo difendere. Non ho fatto niente di sbagliato".
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