Champions flop, l'Italia ricomincia da tre. E le perde tutte

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Cambiasso in ginocchio: è l'immagine più icastica degli ottavi di Champions delle italiane (Getty)
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Inter, Milan e Roma: tutte e tre in casa e tutte e tre sconfitte nell'andata degli Ottavi. Senza l'effetto Mou, il rischio di non qualificare nessuna nostra rappresentante ai quarti è concreto, come nel 2009. Un guaio per il ranking. LE FOTO E IL VIDEO

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di AUGUSTO DE BARTOLO

Alla vigilia di Inter-Bayern lo spettro della debacle, dell'Euroflop si era materializzato più concreto che mai. La sconfitta dei nerazzurri ha confermato il non c'è due senza tre tanto temuto, peggio ancora se si considera che tutte e tre le italiane hanno giocato l'andata in casa. Il calcio italiano fatica in Europa, la vittoria della Champions targata Mourinho nella scorsa stagone è stata l'eccezione che conferma la regola che, intanto, dal 2012-2013 farà perdere al calcio nostrano un posto nella manifestazione più prestigiosa a vantaggio di una Germania, spesso considerata la più povera (in senso tecnico) delle superpotenze del calcio europeo, che qualifcherà quattro squadre.

La logica conseguenza di un movimento che rispetto all'Europa è rimasto indietro, persosi nella cultura del risultato a tutti i costi e poco avvezzo al rinnovamento, allo stare al passo con i tempi. L'Italia è un paese per vecchi, vale anche nel calcio dove le rose di Inter, Milan e Roma hanno un'età media di gran lunga superiore a quelle di Bayern, Tottenham e Shakthar tanto per restare alle avversarie dirette.

Le differenze nell'approccio alla gara, nel gioco sono nette: un centrocampista in più per le italiane, un attaccante aggiunto per le straniere. Il Milan ha sacrificato Pato per Seedorf, la Roma Borriello per Menez, l'Inter ha chiesto a Stankovic e Sneijder di arretrare sulla linea del centrocampo lasciando il solo Eto'o a battagliare lì davanti. Il Tottenham si è presentato con Crouch e poi con Lennon, Pienaar e Van Der Vaart, tutti giocatori offensivi. A Roma Lucescu ha schierato il quadrilatero brasiliano Luiz Adriano, Willian, Jadson e Costa da cui ha ricavato tre gol. Il Bayern ha scelto per il match di San Siro una sorta di 4-2-4 con Robben e Ribery spine nel fianco della difesa dell'Inter, Gomez a fare la sponda e pronto a premiare gli inserimenti di Muller. Tutte squadre offensive ma non squilibrate.

Ma l'analisi della sconfitta nasce da molto lontano. Roma, Milan e Inter hanno giocato le gare di andata in casa perché non sono state in grado di vincere il loro girone. Colpa anche di allenamenti vetusti e obsoleti fatti di lavoro fisico, corsa, palestra, poco pallone e tanti infortuni. La rivoluzone copernicana fatta da Mourinho all'Inter, tanto lavoro con la palla, zero palestra (come confermato da Benitez al suo arrivo in nerazzurro), è durata un paio di stagioni. Giusto il tempo per mostrarci una via che il calcio italiano, almeno per il momento, non ha saputo cogliere. Il pericolo di non qualificare nessuna squadra ai quarti, come accadde nel 2009, è una realtà più vicina di quanto si possa pensare.

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