Barça-Real: remuntada impossibile per almeno 10 motivi

Champions League
Leo Messi contro Cristiano Ronaldo, per l'ultima volta in questa stagione (Getty Images)
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Dal ritorno di Iniesta all'assenza di Pepe. Da Mourinho costretto a non comunicare con la panchina ai precedenti storici: mai nessuno ha ribaltato uno 0-2 casalingo in Champions League. Per il Real Madrid passare il turno è davvero una missione disperata

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di Luciano Cremona

Miracolo, impresa impossibile, ossessione, sogno. No, forse nemmeno il più ottimista dei tifosi del Real Madrid crede nella possibilità della Remuntada. Battere il Barcellona con due gol di scarto, a casa sua, senza Josè Mourinho in panchina, pare davvero qualcosa di sovrannaturale. Tutti gli indizi, infatti, portano la squadra di Guardiola sulla strada per Wembley.

1 Il possesso palla
- Al Bernabeu nella sfida di andata il Real Madrid ha tenuto il controllo del pallone per il 28% del tempo di gioco. Poco? Pochissimo. Ma non è un caso. Il Barcellona arriva da una serie di 175 partite (centosettantacinque) in cui il suo possesso palla è stato superiore della squadra avversaria. Considerando che i blaugrana partono con il vantaggio del 2-0 e che faranno di tutto per controllare il pallone, difficilmente la squadra di Mourinho riuscirà a comandare il gioco.

2 La storia
- Mai nessuno, nella storia della Champions League (e nemmeno nella Coppa dei Campioni) ha ribaltato uno 0-2 casalingo. La più grande impresa in questo senso risale alla stagione 1968-69: nei quarti di finale, l'Ajax di Cruijff fu sconfitta in casa per 1-3 dal Benfica. Al ritorno in Portogallo gli olandesi si imposero per 3-1: poi vinsero ai rigori. Al Real servirebbe giocare al Santiago Bernabeu per ribaltare la sconfitta dell'andata: solo nel 1970 in Coppa delle Coppe, ribaltò uno 0-1 casalingo andando a vincere 2-0 a Innsbruck.

3 Lo scarto - Nella gestione Guardiola, il Barcellona ha perso una sola partita con due gol di scarto: se si esclude una sconfitta per 3-1 con l'Unió Esportiva Sant Andreu in Coppa Catalunya, solo l'Inter nell'andata della semifinale di Champions della passata stagione ha sconfitto il Barça con più di un gol di scarto (nel leggendario 3-1 di San Siro). E non al Camp Nou, come dovrebbe invece fare il Real Madrid.

4 Formazione - Mourinho aveva trovato il modo per bloccare il Barcellona, sguinzagliando il mastino Pepe a centrocampo: missione riuscita in Coppa del Re e fino al 60' della sfida di andata. Poi l'espulsione di Pepe ha dato via libera al gioco del Barcellona. E mancheranno anche Khedira e Sergio Ramos, un lottatore che contro il Barça non si risparmia mai.

5 Senza Mou - Josè Mourinho, squalificato dopo l'espulsione dell'andata, non potrà comunicare in nessun modo con la panchina, dove siederà il suo vice Karanka. Il portoghese probabilmente si accomoderà in tribuna: pizzini e cellulare assolutamente vietati, dovrà chiedere il permesso agli addetti dell'Uefa anche per andare in bagno. Per questo lo Special One aveva pensato di restare in albergo a guardare la partita. Non potrà scendere negli spogliatoi fino ad un quarto d'ora dopo il termine dell'incontro.

6 Camp Nou stregato - Cristiano Ronaldo vede il Camp Nou e si scioglie. Zero gol per lui a Barcellona, compreso un rigore sbagliato nella semifinale del 2008, quando vestiva la maglia del Manchester United. E ancora: Victor Valdes non ha mai subito gol al Camp Nou nelle quattro semifinali di Champions che ha giocato (contro Milan, Manchester, Chelsea e Inter).

7 Tre gol sono un miraggi
o - Victor Valdes ha disputato al Camp Nou 184 partite. Solo in quattro occasioni ha subito tre gol. In Europa è successo solo una volta, due stagioni fa: lo Shakhtar Donetsk vinse a Barcellona per 3a2.

8 L'arbitro - Inutile dire che il Real Madrid non ha accolto con favore la designazione di Frank de Bleeckere. Con Mourinho ha il precedente del rosso a Thiago Motta su Busquets della semifinale dell'anno scorso. E i giornali madrileni lo dipingono come un direttore di gara in tutto e per tutto simile a Stark, tanto contestato dal Real.

9 La trinità - Messi, Xavi e Iniesta. Con il ritorno di quest'ultimo, il Barcellona ritrova il terzetto d'oro. Quando i tre giocano assieme, la squadra di Guardiola si colloca su un altro pianeta senza dover faticare troppo. Insomma, con quei tre, chi gliela toglie la palla al Barcellona?

10 Per Abidal
- Il Barcellona ha un motivo in più per portare a termine con tranquillità la partita con il Real: se la qualificazione sarà al sicuro, verranno concessi pochi minuti ad Eric Abidal, convocato a sorpresa a soli quaranta giorni dall'operazione al fegato per un tumore.

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