E adesso tutti contro Mou. Futuro incerto dopo la batosta

Champions League
CR7, l'immagine della sconfitta e della rabbia Real: Mou pagherà? (Ansa)
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L'ultimo Clasico, con l'eliminazione del Real, ha fatto precipitare le quotazioni dello Special One. Si rinfocola la vecchia ruggine con il dg Valdano, tutti scontenti dei modi, delle liti, degli insulti. "Ha rovinato la nostra immagine".LE FOTO E L'ALBUM

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Una serata lontano dai riflettori, nella sua camera d'albergo a seguire la tv, a telefonare ai suoi collaboratori allo stadio per dare ordini e indicazioni, stabilire i cambi, strigliare la squadra. Ma alla fine José Mourinho chiude la notte di Barcellona da grande sconfitto. "Il gol annullato a Higuain? Un'altra volta, come sempre". Mou è rimasto nella sua stanza, la tv da una parte e il telefonino dall'altra, a scontare la prima delle sue quattro giornate di squalifica. Raccontano che abbia apostrofato la squadra in viva voce, negli spogliatoi, tra primo e secondo tempo. Sicuramente ha dettato al telefono al suo secondo Karanka, seduto in panchina, i cambi, attraverso un suo collaboratore. "Ne avevamo parlato prima dell'inizio della partita", il dribbling del tecnico in secondo, che ha negato comunicazioni con Special One...

E intanto però nel club madridista si rispolvera la vecchia ruggine con il direttore generale Jorge Valdano. Mourinho è infatti arrivato a Madrid quest'anno, chiamato da Florentino Perez, con il preciso mandato di ridimensionare lo strapotere degli eterni nemici catalani, dopo il triplete di Pep Guardiola di due stagioni fa. Ma i metodi di Mou hanno hanno creato sconcerto in Spagna. Le polemiche continue con gli arbitri, con gli avversari, con la Federcalcio, ora anche con Uefa e Unicef, la colpa delle sconfitte sempre attribuita ad altri, hanno incrinato l'immagine cavalleresca della glorioso società madridista.

Il Barça non è stato affatto ridimensionato. Fra mille polemiche la partita infinita dei quatro clasicos in 18 giorni ha dato un risultato aritmeticamente pari: una vittoria ciascuno e due pareggi. Ma il Barcellona, che all'andata in Liga aveva inflitto al Real un nuovo umiliante 5-0 al Camp Nou, esce dal quadruplo confronto con lo scudetto di Liga quasi vinto, un biglietto per la finale di Champions di Wembley,  e forse un futuro nuovo titolo di regina d'Europa.

Al presidente onorario del club, il mitico Alfredo di Stefano, lo stile 'difensivista' di Mou, che fa del Barcellona "il leone" e del Real "un topolino", non piace. I colleghi lo criticano. Il ct della Svizzera Ottmar Hitzfeld ha detto che il gioco "distruttore" di Mourinho "non può essere ciò che vuole il Real Madrid: è una vergogna per il club".

A Perez iniziano ad arrivare messaggi di amici e nemici. Un giornale madridista di ferro come As ha scritto che   "Florentino saprà cosa fare, ma quello che vediamo, e che vede il pianeta intero, non è quello che lui ha sognato, quanto speravamo, quanto ci ha promesso. Quanto stiamo vedendo è una mourinhizzazione dell'ambiente, un Madrid ogni giorno di più nel ruolo del cattivo, che si sente incompreso, sospetto, inzaccherato nel confronto con il Barca, che si riserva il ruolo del buono". Il contrario di quello che il Real ha sempre cercati di essere...

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