CsKo, zampata di Zarate. L'Inter passa a Mosca
Champions LeagueNella 2.a giornata di Champions League i nerazzurri vincono 3-2 in trasferta e si rialzano dopo il ko interno con il Trabzonspor. Lucio e Pazzini portano avanti la squadra di Ranieri, Dzagoev e Vagner Love pareggiano, ma poi l'ex laziale fissa la vittoria
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Cska Mosca-Inter 2-3
6' Lucio, 23' Pazzini, 47' Dzagoev (M), 77' Vagner Love (M), 78' Zarate
di AUGUSTO DE BARTOLO
La rivoluzione d'ottobre è arrivata con qualche giorno d'anticipo, l'Inter si è rimessa in carreggiata anche in Europa dopo aver ripreso ossigeno in campionato. La campagna di Russia ha portato buone notizie ma non ha definitivamente cancellato i problemi di una squadra che deve e può migliorare per arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. Innanzitutto, alla base, c'è l'idea tattica portata avanti da Ranieri, un 4-4-2 all'occorrenza in linea o con il rombo. L'altra certezza è che Pazzini e Milito possono coesistere anche se Alvarez va rivitalizzato dopo aver vissuto un periodo di emarginazione.
Ciò che è cambiato è sicuramente l'atteggiamento mentale dei giocatori, più convinti, meno timorosi rispetto alla gestione Gasperini, più sicuri e disponibili verso un'idea di gioco conosciuta a menadito, retaggio delle annate di Mancini prima e Mourinho dopo. La difesa ha dimostrato di saper soffrire anche nei momenti di maggior pressione degli avversari. Riuscire a tenere i velocissimi Vagner Love e Doumbia per due clossi, non certo fulmini di guerra come Lucio e Samuel, non è stato per nulla semplice. E in qualche circostanza, soprattutto in occasione del momentaneo pari del Cska, il brasiliano si è fatto cogliere fuori posizione.
Al tempo stesso un difetto e un pregio (Lucio segna proprio per questo) ma i meccanismi vanno registrati per non correre rischi inutili. Zarate è l'ultima delle note liete di giornata: il primo gol ufficiale in maglia nerazzurra è valso un successo importante. In Europa il vento arriva da est e l'Inter inizia a gonfiare le vele.
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La rivoluzione d'ottobre è arrivata con qualche giorno d'anticipo, l'Inter si è rimessa in carreggiata anche in Europa dopo aver ripreso ossigeno in campionato. La campagna di Russia ha portato buone notizie ma non ha definitivamente cancellato i problemi di una squadra che deve e può migliorare per arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. Innanzitutto, alla base, c'è l'idea tattica portata avanti da Ranieri, un 4-4-2 all'occorrenza in linea o con il rombo. L'altra certezza è che Pazzini e Milito possono coesistere anche se Alvarez va rivitalizzato dopo aver vissuto un periodo di emarginazione.
Ciò che è cambiato è sicuramente l'atteggiamento mentale dei giocatori, più convinti, meno timorosi rispetto alla gestione Gasperini, più sicuri e disponibili verso un'idea di gioco conosciuta a menadito, retaggio delle annate di Mancini prima e Mourinho dopo. La difesa ha dimostrato di saper soffrire anche nei momenti di maggior pressione degli avversari. Riuscire a tenere i velocissimi Vagner Love e Doumbia per due clossi, non certo fulmini di guerra come Lucio e Samuel, non è stato per nulla semplice. E in qualche circostanza, soprattutto in occasione del momentaneo pari del Cska, il brasiliano si è fatto cogliere fuori posizione.
Al tempo stesso un difetto e un pregio (Lucio segna proprio per questo) ma i meccanismi vanno registrati per non correre rischi inutili. Zarate è l'ultima delle note liete di giornata: il primo gol ufficiale in maglia nerazzurra è valso un successo importante. In Europa il vento arriva da est e l'Inter inizia a gonfiare le vele.
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