Ranieri: "Non sono il mago di Oz, ma resto fiducioso"

Champions League
Claudio Ranieri chiede ai suoi una vittoria con il Lille (Getty)
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Il tecnico dell'Inter non nasconde i problemi dei nerazzurri alla vigilia del match di Champions con il Lille ma vuole un successo per mettere al sicuro la qualificazione: "Siamo una macchina che non si mette in moto, ma quando lo farà non si fermerà"

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"Siamo come una macchina che non parte. Stiamo spingendo al massimo per metterla in moto: vedrete che una volta partita, non si fermerà più". Claudio Ranieri ha tanta fiducia nonostante arrivi dalla sconfitta con la Juve e alle porte ci sia l’insidiosa sfida con il Lille. "Ma non posso non essere fiducioso: vedo come si allenano i ragazzi, si allenano bene e con intensità. Per quello dico che bisogna stare tranquilli. E aspettare che il momento negativo passi”. Momenti, quindi, che devono passare. O che devono ritornare. Come quello di Diego Milito, costretto alla panchina contro la Juve e ora prescelto per accompagnare Ranieri alla conferenza stampa della vigilia della partita di Champions. Più che un segnale, un vero e proprio attestato di fiducia.

Nella lista dei convocati, oltre a Maicon e Julio Cesar, non compare nemmeno Yuto Nagatomo, fermato da una contrattura al polpaccio. Solo l'ultimo della lunga lista di infortunati. "Ma è normale – spiega Ranieri -. Quando sono arrivato sapevo che non sarebbe stato facile, mi aspettavo ci fossero dei problemi. Non sono mica il Mago di Oz, non ho la bacchetta magica. In fondo questi ragazzi li ho allenati davvero solo durante la sosta". Ma le sensazioni del tecnico sembrano sempre essere positive, nonostante la classifica in campionato. "Non siamo logori, i ragazzi me lo dimostrano in continuazione, sia negli allenamenti che nelle partite, dove stiamo aumentando i minuti in cui teniamo alto il ritmo. Dobbiamo solo ritrovare la giusta strada".

Anche Milito la deve ritrovare, insonne dopo il gol mangiato contro l’Atalanta e in generale imbolsito dalle prestazioni e dalle critiche anche di Moratti: "Ma è davvero solo un momento no. Sto bene fisicamente e so che passerà. E no, non viviamo pensando sempre alla finale del 2010. Quello che è stato resterà nella storia, ma ora c’è un presente da affrontare e da migliorare. Certo, come tutti ho bisogno di fiducia e continuità". Ranieri, seduto al suo fianco, avrà colto il messaggio.

Con il Lille rientrano Ranocchia, Samuel e Motta. Il tecnico non si sbilancia, non spiega – ma pare scontato – che Pazzini si prenderà un po' di riposo appunto per far spazio a Milito. Le parole sono buone per tutti, anche per Alvarez, Jonathan e Castaignos, che nelle parole dei tifosi nerazzurri "non sarebbero da Inter". "E invece lo sono, perché hanno qualità. Semplicemente il loro inserimento sarebbe stato più facile in una squadra che gira a mille". Non c'è bisogno di essere nervosi né di fare il Mourinho della situazione: "Facciamogli un monumento ma non parliamone più", la chiosa sorridente di Ranieri. La chiusura, in coro, è per Cassano: "Lo aspettiamo, gli mandiamo un grosso abbraccio e speriamo di rivederlo presto in campo".

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