Qui Chelsea, Villas Boas e il giallo formazione: Terry è out

Champions League
Andre Villas Boas sa bene che stasera al San Paolo si gioca moltissimo

L'unica volta al San Paolo del tecnico degli inglesi è finita male: era il 26 aprile 2009, da assistente di Mou. Nell'hotel è stato rinvenuto un foglio dimenticato dal portoghese con la formazione anti-Napoli. Ma l'11 non sarà quello: Terry è ko. I VIDEO

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L'attesa per Napoli Chelsea si colora di giallo. André Villas Boas fa pretattica, o forse è semplpicemente sbadato. Nell'hotel in cui alloggia la squadra londinese è infatti stato ritrovato un foglio scritto a penna dal tecnico portoghese con la formazione anti-Napoli. Ma non sarà qullo l'11 che scenderà in campo al San Paolo, perché John Terry non giocherà a casua di un problema al ginocchio che dovrebbe tenerlo fuori per due mesi. Sbirciando tra gli appunti di Villas Boas spicca l'assenza di Drogba, a favore di Sturridge. Ma, come dimostra l'affare Terry, il documento lascia il tempo che trova.

Non sarà però la prima volta per Villas Boas al San Paolo. La sua unica volta lì è finita male: la carica del San Paolo se la ricorda bene. Napoli-Inter 1-0, gol di Zalayeta. Era il 26 aprile 2009. Il tecnico sedeva - e viveva - all'ombra di Josè Mourinho, di cui era il primo assistente. Tre anni dopo è diventato un uomo da 15 milioni di euro - quelli pagati da Abramovich per liberarlo dal Porto. Soldi che però non bastano a garantire miracoli. Così la stagione che doveva far prendere il volo a lui e al suo Chelsea, è diventata quella del rimpianto dei blues proprio per il suo ex amico Mou, invocato dai tifosi durante l'ultimo deludente pareggio interno con il Birmingham (sesto in Championship, la nostra serie B).

Ecco perché si giocherà tanto, forse tutto, Villas Boas. Dovrà far sparire gli strani pensieri che - secondo i tabloid - hanno cominciato a riempire la mente di Abramovich. E dimostrare che - davvero, non solo a parole - la squadra è con lui. Ma sa che per passare a Napoli, non gli basterà sconfiggere una squadra. "Il Napoli non è un club, è lo stato d'animo di una città, io penso che in questo momento lo stato d'animo di una città è lo stato d'animo del Napoli. E in questo momento lo stato d'animo del Napoli è immenso". Immenso come l'amore del San Paolo. Lo stadio dove Napoli e il Napoli sognano. Ma che per lui - se dovesse andar male anche stavolta - rischia di diventare un vero incubo.