Milan, se il Papero rotto diventa un caso Patologico

Champions League
Il giocatore brasiliano esce dopo l'ennesimo infortunio

Il giocatore brasiliano si è infortunato per la 14esima volta in poco più di due anni. I tifosi cominciano a temere che la sua carriera possa essere compromessa. Una storia già vista con Van Basten e Redondo ma vissuta anche da Stramaccioni. VIDEO

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Barcellona-Milan, trentottesimo minuto del secondo tempo. Alexandre Pato si piega sulle ginocchia, chiede il cambio . La sua partita è durata poco meno di quarto d'ora. Un dolore alla coscia, dirà ad Allegri. Una fitta che lo ha costretto a uscire dal campo. Per lui si tratta del quattordicesimo stop in ventisette mesi. Un calvario. Stiramenti, strappi, contratture, la cartella clinica di Pato è lunga come un manuale di diritto penale.

Un libro il cui primo capitolo è stato scritto nel febbraio 2010 a Milano contro l’Atalanta e l’ultimo, prima di quello di ieri sera, sempre a San Siro contro il Novara, in Coppa Italia, nel gennaio 2012. Cinquantasette partite saltate in 3 anni, praticamente un campionato e mezzo di Serie A. Questi i numeri dell’eterno infortunato Pato.

Il tutto senza sapere cosa ha fatto diventare un giocatore di cristallo uno dei campioni più promettenti della sua generazione. Due consulti negli Usa, uno nel 2011 alla Duke University, l’altro dieci giorni fa ad Atlanta, dal professor Frederick Carrick non hanno svelato il segreto. Anzi. Carrick aveva dato il via libera al ritorno in campo del Papero.

In mezzo ai consulti e ai pareri dei medici, una lunga telenovela. Non solo sentimentale, vista la relazione tra il giocatore brasiliano e Barbara Berlusconi, figlia del patron Silvio e nell’ultimo anno sempre più addentro alle cose rossonere. A gennaio Alexandre Pato sembrava infatti in volo per Parigi per raggiungere i suoi mentori Leonardo e Ancelotti, ma tutto si era arenato, sembra per il no di Silvio Berlusconi. Come si era bloccato sempre a gennaio un possibile scambio tra Carlos Tevez del Manchester City e il giocatore brasiliano.

Adesso, all’indomani del nuovo stop, gli interrogativi sul futuro del Papero al Milan sono molti. Pato non è il primo giocatore di grande livello fermato dagli infortuni. Proprio in casa rossonera Marco Van Basten concluse la sua carriera in anticipo per una serie di problemi alla caviglia, che rischiò addirittura di compromettere la sua vita extracalcistica. Sempre a Milanello visse la sua esperienza calcistica Fernando Redondo, regista del Real Madrid, arrivato a Milano per prendere in mano le redini del centrocampo e relegato in infermeria. Sedici partite in quattro stagioni, a causa di un grande infortunio.

Campioni a fine carriera, ma anche giovani giocatori già affermati. Come Francesco Rocca, ora selezionatore della nazionale italiana Under 15. Rocca, terzino della Roma appese le scarpe al chiodo a poco più di 23 anni, dopo una serie di infortuni, tra cui la rottura di un legamento crociato. O come Andrea Stramaccioni, neoallenatore dell’Inter, che nella stagione 1994-1995, poco più che diciottenne smise di giocare per un gravissimo problema al ginocchio.