Barça, Guardiola elogia il Chelsea e attacca Ibra
Champions LeagueMercoledì sera gli spagnoli affronteranno i Blues per l'andata delle semifinali di Champions League. Il tecnico blaugrana tesse le lodi di Di Matteo: "Un grande allenatore". E poi punzecchia lo svedese: "Non siamo una squadra di tuffatori"
Ammirazione per il Chelsea, soprattutto per i suoi senatori che hanno segnato un'epoca sportiva, ma anche una punta di sarcasmo per Zlatan Ibrahimovic. Conferenza stampa all'insegna del fair-play di Pep Guardiola alla vigilia della semifinale d'andata contro il Chelsea (in diretta su Sky mercoledì sera alle 20.45). Complimenti ai blues e a Roberto Di Matteo ("un grande allenatore che sta facendo cose egregie"), ma a chi gli chiede del suo possibile futuro allo Stamford Bridge il tecnico blaugrana dribbla prontamente.
Scherza con chi definisce José Mourinho un suo amico, ma non si sottrae a rispondere a Ibrahimovic che al termina della partita del Milan al Camp Nou aveva accusato il Barcellona di essere una squadra di cascatori. "Il signor Ibrahimovic conosce il Barcellona meglio di chiunque altro perché ha giocato in questa squadra. E sa benissimo che questi ragazzi pensano solo a giocare. I tuffi si fanno in piscina, non in campo", la risposta stizzita di Guardiola.
A Londra, città prediletta nella storia calcistica blaugrana, il Barcellona cerca il lasciapassare verso Monaco: sulla sua strada trova un Chelsea rilanciato da Roberto Di Matteo ma soprattutto smanioso di rivincita. Perché se i Blues solo una volta hanno raggiunto la finale nonostante le cinque semifinali di Champions League giocate negli ultimi nove anni è anche colpa del Barca. Che due anni fa, con un gol di Andreas Iniesta nei minuti di recupero, aveva staccato il biglietto per Roma - dove poi superò il Manchester United - proprio ai danni del Chelsea. Una beffa atroce, una ferita ancora aperta per una squadra che in un mese è riuscita a raddrizzare una stagione che pareva irrimediabilmente deragliata.
Domenica scorsa ha conquistato la finale di Fa Cup, in campionato resta in corsa per il quarto posto, in Europa ha superato due turni dall'arrivo di Di Matteo al posto dell'esonerato Villas Boas. Anche grazie ad una solidità domestica che gli ha garantito fin qui cinque vittorie in altrettanti incontri internazionali, 16 gol all'attivo e solo due subiti.
"Abbiamo la sensazione che il nostro stile di gioco li metta in difficoltà - ha detto Di Matteo in conferenza stampa -. Sappiamo che avremo bisogno di due partite perfette per battere la squadra più forte del mondo, ma le ultime sei settimane ci hanno convinto che possiamo disputare due partite perfette". A cominciare dall'andata allo Stamford Bridge: "In casa sarà fondamentale evitare di subire gol, ma vogliamo anche un buon risultato", ha concluso Di Matteo, l'ultimo italiano ancora in Champions ("rappresenterò un po' anche l'Italia", ha scherzato).
Scherza con chi definisce José Mourinho un suo amico, ma non si sottrae a rispondere a Ibrahimovic che al termina della partita del Milan al Camp Nou aveva accusato il Barcellona di essere una squadra di cascatori. "Il signor Ibrahimovic conosce il Barcellona meglio di chiunque altro perché ha giocato in questa squadra. E sa benissimo che questi ragazzi pensano solo a giocare. I tuffi si fanno in piscina, non in campo", la risposta stizzita di Guardiola.
A Londra, città prediletta nella storia calcistica blaugrana, il Barcellona cerca il lasciapassare verso Monaco: sulla sua strada trova un Chelsea rilanciato da Roberto Di Matteo ma soprattutto smanioso di rivincita. Perché se i Blues solo una volta hanno raggiunto la finale nonostante le cinque semifinali di Champions League giocate negli ultimi nove anni è anche colpa del Barca. Che due anni fa, con un gol di Andreas Iniesta nei minuti di recupero, aveva staccato il biglietto per Roma - dove poi superò il Manchester United - proprio ai danni del Chelsea. Una beffa atroce, una ferita ancora aperta per una squadra che in un mese è riuscita a raddrizzare una stagione che pareva irrimediabilmente deragliata.
Domenica scorsa ha conquistato la finale di Fa Cup, in campionato resta in corsa per il quarto posto, in Europa ha superato due turni dall'arrivo di Di Matteo al posto dell'esonerato Villas Boas. Anche grazie ad una solidità domestica che gli ha garantito fin qui cinque vittorie in altrettanti incontri internazionali, 16 gol all'attivo e solo due subiti.
"Abbiamo la sensazione che il nostro stile di gioco li metta in difficoltà - ha detto Di Matteo in conferenza stampa -. Sappiamo che avremo bisogno di due partite perfette per battere la squadra più forte del mondo, ma le ultime sei settimane ci hanno convinto che possiamo disputare due partite perfette". A cominciare dall'andata allo Stamford Bridge: "In casa sarà fondamentale evitare di subire gol, ma vogliamo anche un buon risultato", ha concluso Di Matteo, l'ultimo italiano ancora in Champions ("rappresenterò un po' anche l'Italia", ha scherzato).