Guardiola avvisa Di Matteo: "Questa è la partita dell'anno"

Champions League
Di Matteo e Guardiola si giocano un posto in finale di Champions League (Getty)
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Il tecnico del Barça prova a dimenticare il ko nel Clasico: "Dobbiamo ribaltare questa situazione". L'allenatore dei blues: "Bisogna segnare almeno un gol". Piqué: "Conta solo andare in finale".

"Ci rimane la Champions, è la partita dell'anno". Il motto dei tifosi del Barcellona è lo stesso di Pep Guardiola. Reduce da due sconfitte consecutive, come non gli capitava da maggio 2009, il club 'blaugrana' conta sull'effetto Camp Nou per rimontare lo 0-1 di Londra contro il Chelsea, e vuole ad ogni costo la seconda finale di Champions consecutiva, e la terza in quattro anni, per dimenticare il bruciante ko nel 'Clasico' di sabato scorso. La rete di Cristiano Ronaldo ha messo il silenziatore ai 99mila del grande stadio catalano e consegnato il titolo della Liga 2012 al Real Madrid, ma la prospettiva di prendersi una clamorosa rivincita su Mourinho e soci nell'eventuale finale tutta spagnola del 19 maggio a Monaco potrebbe dare la spinta giusta ad una formazione decisa a risollevarsi immediatamente.

Con il Chelsea c'è il precedente del 2009, quando un gol di Iniesta a Stamford Bridge nei minuti di recupero diede la finale al Barcellona e mandò i Blues su tutte le furie, in particolare Drogba, che prese a male parole l'arbitro Ovrebro. Quest'anno nella tana del Chelsea il Barcellona ha perso, per 1-0 con rete proprio di Drogba, e questo stop ha messo fine ad una striscia positiva di 16 partite in Europa, di cui 14 vittorie. Per Leo Messi sembra l'occasione giusta per frantumare un altro muro, visto che finora non ha mai segnato al Chelsea. A Londra e contro il Real non ha brillato ed è a secco da tre partite, ma fa sapere di essere pronto per questa nuova grande sfida.

"In Spagna si fa presto a dire che è finito un ciclo - commenta Gerard Piquè -, ma ho sentito dire le stesse cose un anno fa dopo la finale persa in Coppa del Re e poco dopo abbiamo vinto la Champions. Questo ci deve essere da esempio. Non c'è tifoso che possa dubitare di questa squadra: abbiamo fatto molto, e la gente capisce che si può anche perdere. Lo stadio sarà pieno e ci darà l'appoggio per superare un avversario difficile come il Chelsea. Guardiola? siamo arrivati insieme, ed abbiamo vissuto una fase molto bella della storia del club. Metto la mano sul fuoco che rimarrà qui. Non è importante se tornerò titolare, conta solo che il Barça vada in finale".

Guardiola sembra cauto e sottolinea che "i miei hanno moltissima esperienza e sono certo che faranno una grande partita. Sarebbe stato lo stesso anche se sabato scorso avessimo vinto. Il Chelsea in campionato ha fatto un massiccio turnover e noi no? Quando sei in una semifinale di Champions League non pensi se hai giocato quattro giorni o una settimana fa, i miei saranno comunque pronti. Il risultato dell'andata è bugiardo? Dobbiamo tornare a fare certe cose bene, senza pensare a ciò che abbiamo sprecato lì. Partiamo sotto di un gol e non sullo 0-0, e dobbiamo ribaltare questa situazione".

Sul fronte Chelsea Fernando Torres non sa ancora se giocherà ma fa presente che "il Barcellona sta un passo avanti agli altri club, però nel calcio non sempre vince la squadra migliore. Di Matteo ci ha trasmesso uno spirito da lottatori, ed è così che dobbiamo giocare". In realtà l'atteggiamento difensivo del Chelsea all'andata, nonostante giocasse in casa, ha attirato critiche su Di Matteo, sul quale però 'scivolano' via, visto che da quando c'è lui il Chelsea ha perso solo una volta in 14 partite. "Bisogna sfruttare al meglio le caratteristiche dei propri giocatori e cercare di mascherare i punti deboli - spiega -, la tattica serve a questo. Il Barcellona crea sempre delle occasioni, dobbiamo limitarli e segnare almeno un gol. Abbiamo qualità ed ambizione, possiamo quindi fare bene, poi ci vuole anche un po' di fortuna. Il mio futuro? Con Abramovich non ho parlato, ma non è importante: la società prenderà le decisioni giuste".