Favola Di Matteo, in 100 giorni conquista la vetta d'Europa
Champions LeagueOra che quella coppa l'ha avuta tra le mani, gli interessa davvero poco di Abramovich, dei suoi dubbi, di un contratto che non firmerà mai: Roberto di Matteo il suo paradiso l'ha raggiunto nella fantastica notte di Monaco
Ora che quella coppa l'ha avuta tra le mani, gli interessa davvero poco di Abramovich, dei suoi dubbi, di un contratto che non firmerà mai: Roberto di Matteo il suo paradiso l'ha conquistato nella fantastica notte di Monaco, in uno stadio che avrebbe voluto forse un altro vincitore e che invece si è dovuto arrendere al metodo di questo ex ragazzo di Paglieta, paese abruzzese dal quale papà e mamma emigrarono in Svizzera per lavorare.
Grazie al calcio, Roberto ha avuto la forza di tornare da campione, prima di scegliere l'Inghilterra per completare il suo cammino personale verso la gloria. E questo è il massimo, per ora, anche se non ha ancora una panchina da occupare il prossimo anno. La troverà, la lista degli estimatori s'ingrosserà, nonostante il Chelsea abbia già deciso di consegnarsi a un allenatore travicello, aspettando Guardiola nel 2013. Nell'anno in cui la Premier è stata vinta dal City milionario di Mancini, la vittoria in Champions del Chelsea è tutta merito di Di Matteo l'italiano, chiamato a sostituire un trentenne di (scarso) successo ADV, che sta per André Villas Boas, finito sprofondato nelle sabbie mobili di uno spogliatoio infernale. In tre mesi l'ha rifondato, ha motivato gente come Drogba e Lampard che pareva ormai persa, ha ricostruito una diga là dove c'era una gruviera, ha cominciato con l'eliminare una squadra italiana, il Napoli, ha proseguito conquistando la FA Cup che per gli inglesi vale quasi quanto il campionato, ha chiuso con la Champions. Tutto in cento giorni, adesso ricomincia da zero. Anzi dalla vetta d'Europa. La vita, vista da lassù, è bellissima.
Grazie al calcio, Roberto ha avuto la forza di tornare da campione, prima di scegliere l'Inghilterra per completare il suo cammino personale verso la gloria. E questo è il massimo, per ora, anche se non ha ancora una panchina da occupare il prossimo anno. La troverà, la lista degli estimatori s'ingrosserà, nonostante il Chelsea abbia già deciso di consegnarsi a un allenatore travicello, aspettando Guardiola nel 2013. Nell'anno in cui la Premier è stata vinta dal City milionario di Mancini, la vittoria in Champions del Chelsea è tutta merito di Di Matteo l'italiano, chiamato a sostituire un trentenne di (scarso) successo ADV, che sta per André Villas Boas, finito sprofondato nelle sabbie mobili di uno spogliatoio infernale. In tre mesi l'ha rifondato, ha motivato gente come Drogba e Lampard che pareva ormai persa, ha ricostruito una diga là dove c'era una gruviera, ha cominciato con l'eliminare una squadra italiana, il Napoli, ha proseguito conquistando la FA Cup che per gli inglesi vale quasi quanto il campionato, ha chiuso con la Champions. Tutto in cento giorni, adesso ricomincia da zero. Anzi dalla vetta d'Europa. La vita, vista da lassù, è bellissima.