Sant'Abbiati a San Pietroburgo, il Milan vince 3-2
Champions LeagueNella 2.a gara del gruppo C di Champions, i rossoneri trovano una preziosa vittoria sullo Zenit. Segnano Emanuelson ed El Shaarawy, ma decidono un autogol di Hubocan e le parate del portiere
ZENIT-MILAN 2-3
12' Emanuelson (M), 16' El Shaarawy (M), 46' Hulk (Z), 49' Shirokov (Z), 75' aut. Hubocan (M)
Guarda la cronaca dei match
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Se lo Zenit era rimasto imbattuto in casa dal dal 30 ottobre 2008 (2-1 dal Real Madrid ndr), un motivo c'era. Nonostante le difficoltà legate a una stagione cominciata con troppi bassi e in cui le spaccature di spogliatoio hanno acuito i problemi, una caratteristica che la squadra di Spalletti non ha smarrito è quella di lottare su ogni pallone. E così il Milan si è prima illuso, è stato successivamente rimontato dal 2-0 in suo favore, prima di conquistare un successo che non è scaccia crisi, ma che garantisce una preziosa boccata d'ossigeno in Europa e morale in vista del derby.
La squadra di Allegri è sembrata quantomeno più reattiva anche se lamenta improvvise amnesie difensive e alterna una buona qualità di gioco a momenti di scarsa lucidità nella costruzione dell'azione. Lo schieramento, con Bojan, senza riferimenti in avanti ha premiato i rossoneri passati in vantaggio con un calcio di punizione di Emanuelson (deviato dalla barriera), prima del raddoppio del solito El Shaarawy. Accusato il colpo, lo Zenit ha aumentato il suo ritmo presidiando la trequarti d'attacco fino alla rete di Hulk a 1' dal termine della prima frazione di gioco.
Il Milan è rientrato in campo ancora frastornato e il pareggio di Shirokov è stata la logica conseguenza di una squadra apparsa in difficoltà. Dopo aver scampato il pericolo in un paio di occasioni, i russi hanno pagato lo sforzo e concesso qualcosina ai rossoneri. Lo sfortunato autogol di Hubocan ha punito oltremodo la squadra di Spalletti e premiato, forse eccessivamente, il Milan. Abbiati migliore in campo fotografa, meglio di qualsiasi analisi, la partita. I rossoneri prendono tre punti d'oro a San Pietroburgo, ma è presto considerare questa vittoria una svolta. Il derby dirà molto di più.
12' Emanuelson (M), 16' El Shaarawy (M), 46' Hulk (Z), 49' Shirokov (Z), 75' aut. Hubocan (M)
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Se lo Zenit era rimasto imbattuto in casa dal dal 30 ottobre 2008 (2-1 dal Real Madrid ndr), un motivo c'era. Nonostante le difficoltà legate a una stagione cominciata con troppi bassi e in cui le spaccature di spogliatoio hanno acuito i problemi, una caratteristica che la squadra di Spalletti non ha smarrito è quella di lottare su ogni pallone. E così il Milan si è prima illuso, è stato successivamente rimontato dal 2-0 in suo favore, prima di conquistare un successo che non è scaccia crisi, ma che garantisce una preziosa boccata d'ossigeno in Europa e morale in vista del derby.
La squadra di Allegri è sembrata quantomeno più reattiva anche se lamenta improvvise amnesie difensive e alterna una buona qualità di gioco a momenti di scarsa lucidità nella costruzione dell'azione. Lo schieramento, con Bojan, senza riferimenti in avanti ha premiato i rossoneri passati in vantaggio con un calcio di punizione di Emanuelson (deviato dalla barriera), prima del raddoppio del solito El Shaarawy. Accusato il colpo, lo Zenit ha aumentato il suo ritmo presidiando la trequarti d'attacco fino alla rete di Hulk a 1' dal termine della prima frazione di gioco.
Il Milan è rientrato in campo ancora frastornato e il pareggio di Shirokov è stata la logica conseguenza di una squadra apparsa in difficoltà. Dopo aver scampato il pericolo in un paio di occasioni, i russi hanno pagato lo sforzo e concesso qualcosina ai rossoneri. Lo sfortunato autogol di Hubocan ha punito oltremodo la squadra di Spalletti e premiato, forse eccessivamente, il Milan. Abbiati migliore in campo fotografa, meglio di qualsiasi analisi, la partita. I rossoneri prendono tre punti d'oro a San Pietroburgo, ma è presto considerare questa vittoria una svolta. Il derby dirà molto di più.