Nati ad appena 78 chilometri di distanza, Allegri e Spalletti si scontrano stasera a San Pietroburgo, nel cuore della Russia. Due carriere parallele, le loro, che si sono sfiorate tante volte, ma mai incrociate in una sfida decisiva come questa...
Allegri: penso solo al Milan. Spalletti: il match dell'anno
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Nati ad appena 78 chilometri di distanza, Allegri e Spalletti potrebbero incontrarsi a metà strada fra Livorno e Certaldo, nel cuore della loro Toscana, davanti a un caciucco o a una fiorentina. E invece il destino ha voluto unirli, anzi scontrarli, a San Pietroburgo, nel cuore della Russia.
Due carriere parallele, le loro, che si sono sfiorate tante volte, ma mai incrociate in una sfida decisiva come questa tra Zenit e Milan. Da ragazzi ad esempio, hanno giocato tutti e due nella stessa squadra, la Cuoiopelli. Da allenatori hanno spiccato il volo partendo dalla Toscana (Allegri dall'Aglianese, la Spal e poi il Grosseto, Spalletti dall'Empoli). Si sono già trovati di fronte da avversari, in serie A: ora tocca alla prima Europea. Sono due allenatori che giocano per vincere e che non fanno calcoli. Ma anche due toscanacci che sanno farsi rispettare: vedi il benservito di Allegri ai senatori del Milan e la recente decisione di Spalletti di mettere fuori rosa "i potenti dello spogliatoio" Kherzakov e Denisov. Insomma per certi versi sono così simili che non possono non farsi i complimenti parlando l'uno dell'altro
Spalletti su Allegri: "Uno di qualità, uno di fantasia, uno che riesce ad avere confidenza con il lavoro che fa, che in questo momento è un po' simile a noi". Soprattutto nei risultati. Deludenti. Sia per il Milan che per lo Zenit, umiliato dal Malaga alla prima di Champions. Un toscano di terra e uno di mare, lotteranno a San Pietroburgo per non tornare a casa troppo presto. Per vedersi a metà strada fra Livorno e Certaldo, c'è ancora tempo. E pure per incrociare nuovamente il loro destino. Perchè Galliani prima di affidare la panchina del Milan a Leonardo chiamò Spalletti, e in futuro potrebbe anche riprovarci.
Due carriere parallele, le loro, che si sono sfiorate tante volte, ma mai incrociate in una sfida decisiva come questa tra Zenit e Milan. Da ragazzi ad esempio, hanno giocato tutti e due nella stessa squadra, la Cuoiopelli. Da allenatori hanno spiccato il volo partendo dalla Toscana (Allegri dall'Aglianese, la Spal e poi il Grosseto, Spalletti dall'Empoli). Si sono già trovati di fronte da avversari, in serie A: ora tocca alla prima Europea. Sono due allenatori che giocano per vincere e che non fanno calcoli. Ma anche due toscanacci che sanno farsi rispettare: vedi il benservito di Allegri ai senatori del Milan e la recente decisione di Spalletti di mettere fuori rosa "i potenti dello spogliatoio" Kherzakov e Denisov. Insomma per certi versi sono così simili che non possono non farsi i complimenti parlando l'uno dell'altro
Spalletti su Allegri: "Uno di qualità, uno di fantasia, uno che riesce ad avere confidenza con il lavoro che fa, che in questo momento è un po' simile a noi". Soprattutto nei risultati. Deludenti. Sia per il Milan che per lo Zenit, umiliato dal Malaga alla prima di Champions. Un toscano di terra e uno di mare, lotteranno a San Pietroburgo per non tornare a casa troppo presto. Per vedersi a metà strada fra Livorno e Certaldo, c'è ancora tempo. E pure per incrociare nuovamente il loro destino. Perchè Galliani prima di affidare la panchina del Milan a Leonardo chiamò Spalletti, e in futuro potrebbe anche riprovarci.