Piove sul bagnato, il Milan affonda anche a Malaga
Champions LeagueSotto l'acquazzone andaluso i rossoneri perdono 1-0 alla Rosaleda. Segna Joaquin, che nel primo tempo aveva sbagliato un rigore. Per il Milan ci provano El Shaarawy, Montolivo e Mexes, ma non bastano
MALAGA-MILAN 1-0
64' Joaquin
Guarda la cronaca dei match
LE PAGELLE
E adesso le cose si complicano anche in Champions. Come se non bastasse il disastroso cammino in campionato anche l'ancora di salvezza europea non sembra reggere una crisi che non conosce soluzione di continuità. Il Milan perde a Malaga e la squadra affonda sotto il nubifragio andaluso che ha accompagnato la ripresa della Rosaleda. Joaquin prima sbaglia un calcio di rigore e poi segna la rete che decide un match in cui il Milan ha fatto la sua modesta figura stordito dai continui cambi di direzione ordinati dal comandante Allegri in vena di sperimentazioni mai viste prima. Difesa a tre schierata per la prima volta in una gara ufficiale, il ritorno di Acerbi, la sorprendente presenza di Constant e un modulo difficile da decifrare dalla metà campo in su. A cinque o a quattro a centrocampo a due o a tre in avanti. L'unica certezza è che i giocatori hanno provato a interpretare le indicazioni mostrando volontà ma denotando una fragilità dovuta a meccanismi non collaudati. I rossoneri hanno viaggiato a folate spinti dal solito e volenteroso El Shaarawy e dal buon Montolivo capace di mettere in apprensione la retroguardia del Malaga ma sempre con tiri dalla distanza.
Il gol, con inserimento, di Joaquin e le incursioni pericolose di Isco hanno messo in mostra tutte le lacune di una squadra che manca d'identità e di compattezza. La formazione di Pellegrini non è sembrata irresistibile, la smobilitazione attuata dallo sceicco l'ha impoverita, ma l'allenatore cileno ha fatto di necessità virtù puntando dritto su un modulo che esalta le qualità dei singoli. La difesa è solida: il Malaga ha preso gol in sole quattro partite sulle dodici fin qui disputate, eppure qualitativamente non è migliore del Milan.
Questione di organizzazione, di chiarezza di idee e forse anche di personalità. Non basta tenere fuori il deficitario Boateng se poi chi lo sostituisce non viene messo nelle condizioni di rendere al meglio. La situazione nel gruppo C diventa pericolosa: Lo Zenit ha vinto e si è rifatto sotto, con il Malaga a punteggio pieno e l'Anderlecht quasi spacciato, diventerà decisiva la sfida in casa contro la squadra di Spalletti.
Alla vigilia di questa partita Galliani aveva blindato la panchina di Allegri in caso di sconfitta, ma cosa succederà se anche con il Genoa, a San Siro, dovesse finire male?
64' Joaquin
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E adesso le cose si complicano anche in Champions. Come se non bastasse il disastroso cammino in campionato anche l'ancora di salvezza europea non sembra reggere una crisi che non conosce soluzione di continuità. Il Milan perde a Malaga e la squadra affonda sotto il nubifragio andaluso che ha accompagnato la ripresa della Rosaleda. Joaquin prima sbaglia un calcio di rigore e poi segna la rete che decide un match in cui il Milan ha fatto la sua modesta figura stordito dai continui cambi di direzione ordinati dal comandante Allegri in vena di sperimentazioni mai viste prima. Difesa a tre schierata per la prima volta in una gara ufficiale, il ritorno di Acerbi, la sorprendente presenza di Constant e un modulo difficile da decifrare dalla metà campo in su. A cinque o a quattro a centrocampo a due o a tre in avanti. L'unica certezza è che i giocatori hanno provato a interpretare le indicazioni mostrando volontà ma denotando una fragilità dovuta a meccanismi non collaudati. I rossoneri hanno viaggiato a folate spinti dal solito e volenteroso El Shaarawy e dal buon Montolivo capace di mettere in apprensione la retroguardia del Malaga ma sempre con tiri dalla distanza.
Il gol, con inserimento, di Joaquin e le incursioni pericolose di Isco hanno messo in mostra tutte le lacune di una squadra che manca d'identità e di compattezza. La formazione di Pellegrini non è sembrata irresistibile, la smobilitazione attuata dallo sceicco l'ha impoverita, ma l'allenatore cileno ha fatto di necessità virtù puntando dritto su un modulo che esalta le qualità dei singoli. La difesa è solida: il Malaga ha preso gol in sole quattro partite sulle dodici fin qui disputate, eppure qualitativamente non è migliore del Milan.
Questione di organizzazione, di chiarezza di idee e forse anche di personalità. Non basta tenere fuori il deficitario Boateng se poi chi lo sostituisce non viene messo nelle condizioni di rendere al meglio. La situazione nel gruppo C diventa pericolosa: Lo Zenit ha vinto e si è rifatto sotto, con il Malaga a punteggio pieno e l'Anderlecht quasi spacciato, diventerà decisiva la sfida in casa contro la squadra di Spalletti.
Alla vigilia di questa partita Galliani aveva blindato la panchina di Allegri in caso di sconfitta, ma cosa succederà se anche con il Genoa, a San Siro, dovesse finire male?