Milan e Barcellona, quante cose in comune: non solo in campo
Champions LeagueInsieme al Real Madrid sono le due squadre più titolate rimaste in corsa in Champions League. Rossoneri e blaugrana oltre ai trofei hanno molto in comune. Non solo in campo
Milan-Barcellona non è solo la sfida tra due big d'Europa, anche tra due club che si assomigliano. Ecco i punti d'incontro tra i blaugrana e i rossoneri.
di Roberto Brambilla
Quasi gemelli con papà stranieri – Anno 1899. Ventidue novembre, Barcellona. Hans "Joan"Gamper, imprenditore svizzero ed ex giocatore del Basilea fonda insieme a un gruppo di connazionali, un inglese Walter Wild e alcuni catalani il Football Club Barcelona. Quasi tre settimane dopo a Milano, il 29enne di Nottingham Herbert Kilpin da vita insieme ad alcuni britannici al Milan Football and Cricket Club. Neanche un mese di differenza e già nei geni la loro natura di squadra internazionale.
Olanda, mon amour – Dalle parti di Milano e di Barcellona, l'arancione è sempre andato di moda. Al club blaugrana è legato indissolubilmente l'orange più forte della storia, il numero 14 Johan Cruijff. Prima giocatore, poi allenatore, infine dirigente e maitre à penser del club. Dopo di lui a Barcellona sono arrivati anche Michels e Van Gaal, Kluivert, Van Bronckhorst, una colonia dal paese dei tulipani. Al Milan l'arancione è sinonimo degli Invincibili di Arrigo Sacchi. Van Basten, Gullit, Rijkard hanno scritto pagine gloriose della storia rossonera, la prima delle quali al Camp Nou, casa dei blaugrana. Dopo sono arrivati Kluivert, Bogarde, anche Clarence Seedorf colonna del Milan di Ancelotti, bicampione d'Europa nel 2003 e nel 2007.
Més que un club – E' il motto del club catalano, scritto anche sui seggiolini del Camp Nou. Una società che assomiglia a una famiglia.Basta leggere il nome degli allenatori delle squadre giovanili, dei dirigenti e dei collaboratori tecnici della prima squadra. Guardiola, Roura, Vilanova, Sacristàn, Carles Busquets, Andoni Zubizarreta, tutti con storia e Dna blaugrana. Un'idea che assomiglia molto al “Milan ai milanisti” che orienta le scelte tecniche della dirigenza rossonera. Filippo Inzaghi alla guida degli Allievi Nazionali, Filippo Galli responsabile del settore del giovanile, Carlo Ancelotti sulla panchina per otto anni ne sono un (piccolo) esempio
Vittorie e spettacolo – Vincere, convincere e se è possibile divertire. Milan e Barcellona hanno in comune questa visione del calcio. In Catalogna l'ha portata sul finale degli anni Ottanta Johan Cruijff, che ha creato il suo Dream Team basandosi su un un gioco veloce, offensivo e propositivo, lo stesso che più o meno nello stesso periodo stava perfezionando il Milan di Arrigo Sacchi. Negli anni il gioco delle due squadre è cambiato e ha portato a risultati diversi, in entrambi i casi positivi. Anche se a rimanere nella storia è il tiki taka blaugrana, inventato non per caso da un allievo prediletto di Cruijff, Pep Guardiola.
Presidenti (ed ex) in politica – Joan Laporta e Silvio Berlusconi. Due dei presidenti più vincenti nella storia dei rispettivi club. Che hanno fatto il salto dall'arena calcistica a quella politica. Silvio Berlusconi nel lontano 1994, Joan Laporta nel 2010, dopo la fine del suo mandato presidenziale fondando il partito indipendentista Democrazia Catalana. Il primo è diventato tre volte primo ministro, il secondo si è accontentato di un seggio al Parlamento catalano. Per ora.
di Roberto Brambilla
Quasi gemelli con papà stranieri – Anno 1899. Ventidue novembre, Barcellona. Hans "Joan"Gamper, imprenditore svizzero ed ex giocatore del Basilea fonda insieme a un gruppo di connazionali, un inglese Walter Wild e alcuni catalani il Football Club Barcelona. Quasi tre settimane dopo a Milano, il 29enne di Nottingham Herbert Kilpin da vita insieme ad alcuni britannici al Milan Football and Cricket Club. Neanche un mese di differenza e già nei geni la loro natura di squadra internazionale.
Olanda, mon amour – Dalle parti di Milano e di Barcellona, l'arancione è sempre andato di moda. Al club blaugrana è legato indissolubilmente l'orange più forte della storia, il numero 14 Johan Cruijff. Prima giocatore, poi allenatore, infine dirigente e maitre à penser del club. Dopo di lui a Barcellona sono arrivati anche Michels e Van Gaal, Kluivert, Van Bronckhorst, una colonia dal paese dei tulipani. Al Milan l'arancione è sinonimo degli Invincibili di Arrigo Sacchi. Van Basten, Gullit, Rijkard hanno scritto pagine gloriose della storia rossonera, la prima delle quali al Camp Nou, casa dei blaugrana. Dopo sono arrivati Kluivert, Bogarde, anche Clarence Seedorf colonna del Milan di Ancelotti, bicampione d'Europa nel 2003 e nel 2007.
Més que un club – E' il motto del club catalano, scritto anche sui seggiolini del Camp Nou. Una società che assomiglia a una famiglia.Basta leggere il nome degli allenatori delle squadre giovanili, dei dirigenti e dei collaboratori tecnici della prima squadra. Guardiola, Roura, Vilanova, Sacristàn, Carles Busquets, Andoni Zubizarreta, tutti con storia e Dna blaugrana. Un'idea che assomiglia molto al “Milan ai milanisti” che orienta le scelte tecniche della dirigenza rossonera. Filippo Inzaghi alla guida degli Allievi Nazionali, Filippo Galli responsabile del settore del giovanile, Carlo Ancelotti sulla panchina per otto anni ne sono un (piccolo) esempio
Vittorie e spettacolo – Vincere, convincere e se è possibile divertire. Milan e Barcellona hanno in comune questa visione del calcio. In Catalogna l'ha portata sul finale degli anni Ottanta Johan Cruijff, che ha creato il suo Dream Team basandosi su un un gioco veloce, offensivo e propositivo, lo stesso che più o meno nello stesso periodo stava perfezionando il Milan di Arrigo Sacchi. Negli anni il gioco delle due squadre è cambiato e ha portato a risultati diversi, in entrambi i casi positivi. Anche se a rimanere nella storia è il tiki taka blaugrana, inventato non per caso da un allievo prediletto di Cruijff, Pep Guardiola.
Presidenti (ed ex) in politica – Joan Laporta e Silvio Berlusconi. Due dei presidenti più vincenti nella storia dei rispettivi club. Che hanno fatto il salto dall'arena calcistica a quella politica. Silvio Berlusconi nel lontano 1994, Joan Laporta nel 2010, dopo la fine del suo mandato presidenziale fondando il partito indipendentista Democrazia Catalana. Il primo è diventato tre volte primo ministro, il secondo si è accontentato di un seggio al Parlamento catalano. Per ora.