Messi brancola nel buio, Allegri degno di Mou. Le pagelle

Champions League
Leo Messi non ha vissuto a San Siro una delle migliori serate della sua carriera, a differenza di Riccardo Montolivo
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Il Milan annienta il Barcellona a San Siro. La vittoria dei rossoneri è un piccolo capolavoro del tecnico toscano. Montolivo dimostra grande personalità. Boateng si esalta. Fabregas vagabonda per il campo, Iniesta soldatino bello quanto inutile

di Fabio Tavelli

MILAN:
ABBIATI - Stabilisce un record del mondo. Quello del minor numero di tiri subiti da un portiere contro il Barcellona. Basterebbe il suo “senza voto” per spiegare alla perfezione la partita fatta dal Milan. E anche, in negativo, quella dei catalani.

BOATENG - Ormai è evidente. Il Barcellona lo esalta e gli fa dare il massimo. Il gol è meno bello di quello che segnò l’anno scorso ma il suo peso è nettamente superiore. Tiene la fascia con ordine, non usa il fioretto, ma lo spadone e dalle sue parti non passa nessuno.

MONTOLIVO - Lascia il ruolo di centrale davanti alla difesa ad Ambrosini, gli rimane accanto e fa le due fasi alla perfezione. Tampona con ordine e rilancia con precisione. Personalità mai offuscata da cotanto avversario. Esame superato a pieni voti.

EL SHAARAWY - Nel primo tempo fallisce l’unica occasione che gli capita tra i piedi. Vive un periodo meno fortunato rispetto all’inizio della stagione. Si sbatte anche in fase di copertura. Si procura la punizione dalla quale poi arriverà il gol e serve l’assist a Muntari per il 2-0. Meglio di Pedro, Iniesta e Messi. Insieme.

MUNTARI - Nel primo tempo sembra quasi in imbarazzo davanti a cotanta maestà pedatoria. Poi capisce che quelli di fronte gorgheggiano senza acuti e allora prende coraggio. Tampona senza badare alle maniere quando c’è da difendere, stende Valdes con un sinistro da ko.

ALLEGRI - Degno del miglior Mourinho. Non si lascia distrarre dai consigli e costruisce una splendida trincea sulla mediana. Il Barca ci mette del suo menando il torrone, il Milan non si fa tirar fuori dalla buca e gioca una partita perfetta. Avesse avuto anche Balotelli….ma va benissimo lo stesso. Consacrazione europea ottenuta.

BARCELLONA:
FABREGAS - Ah, era in campo? Gira vagabondando finchè Roura decide che ne ha abbastanza. Emblema di una partita giocata tutta in orizzontale senza mai uno strappo. Esce deluso ma consapevole che in partite come questa la sua rischia di diventare ridondante.

XAVI - Impotente di fronte alla gabbia che Allegri aveva costruito davanti alla tre-quarti blaugrana. Sempre in orizzontale, mai un guizzo. Tenta su punizione ma non è preciso nemmeno lì. In serate di scarsa vena al Barcellona manca la sana praticità che a volte ti toglie dai guai. Ed ora per i campioni in pectore sono davvero grossi guai.

INIESTA - Primo tiro verso Abbiati, ma non nello specchio, al 75’. Delizioso come sempre nel tocco di palla, non cambia mai ritmo. Si accontenta di fare il giro-palla e salta pochissime volte l’avversario. Soldatino tanto bello da vedere quanto inutile perché disarmato.

MESSI - Galleggia come sempre con il pallone incollato ai piedi. Ma quando predica lo fa nel deserto. Spesso finisce in mezzo all’ordinata tonnara rossonera senza riuscire a combinare niente di significativo. Si fa fatica a dargli un voto basso perché sbaglia sempre pochissimo. Un tenore che canta allo zecchino d’oro. E neanche benissimo.

ROURA - Prende e porta a casa una sconfitta pesantissima. La squadra tiene palla inutilmente per troppi minuti, non va mai in profondità e dietro balla paurosamente quando viene attaccata. Tito Vilanova davanti alla tv avrà creduto di avere messo la modalità slowmotion. Ma non è bastato il telecomando per sveltire una squadra imballata.