Incubo Milan, Messi stellare. Il Barça fa la remuntada: 4-0
Champions LeagueTrascinati dalla Pulce, in serata di grazia, i blaugrana riescono nell'impresa di ribaltare il 2-0 dell'andata. Apre Leo al 5', che fa doppietta dopo un clamoroso palo di Niang. Nella ripresa i gol di Villa e Alba mandano i catalani ai quarti
BARCELLONA-MILAN 4-0
5' e 39' Messi, 55' Villa, 92' Alba
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
Il succo della “remuntada” sta tutto in un minuto, il 39’ del primo tempo, che dimostra come un palo, nel calcio, possa cambiare il destino di una partita. Inferno sfiorato e su dritti in Paradiso: è il viaggio che fa il Barça nel giro di quel minuto, che di fatto segna la gara e butta fuori il Milan dalla Champions. Palo di Niang in contropiede, Barça salvo e libero di rituffarsi nella metacampo rossonera, in cui aveva messo le tende fino a quel momento, trovando anche il vantaggio. E, sul capovolgimento di fronte, il 2-0 che pareggia il risultato dell’andata dopo appena un tempo. Il resto - il 4-0 finale, la remuntada, il calcio sublime di Messi, persino la prestazione mostruosa di un Barcellona che troppi avevano già dato per morto e sepolto - passa in secondo piano agli occhi dei tifosi rossoneri così vicini alla realizzazione del sogno. Nei loro occhi resta solo il palo di Niang.
Ricominciamo con ordine. Il Barcellona non parte forte: di più. Dopo 5’ Messi ha già sfatato il tabù che lo vedeva a segno contro le italiane soltanto su rigore. Stavolta Leo va in gol su azione, e che azione: scambio nello stretto con Xavi a velocità super e conclusione dal limite – con la stessa rapidità di esecuzione – che gela Abbiati, rimasto immobile. Palla all’incrocio, tanto per completare l’opera d’arte.
Il Barça si gasa e supportato dal pubblico del Camp Nou, che sente odore di remuntada, azzanna. Così come gli alligatori non mollano la presa e portano sott’acqua la preda, i blaugrana chiudono i rossoneri nella loro metacampo e impediscono loro di respirare per almeno 20’, giocando a un ritmo forsennato.
L’occasione migliore per il 2-0 capita (mai verbo fu meno adatto, visto come se la sono costruita i catalani) sui piedi di Iniesta, che coordinandosi alla perfezione spedisce la palla nei pressi dello stesso incrocio spolverato da Messi. La risposta di Abbiati, con l’aiuto della traversa, è fenomenale. Nell’altra metà campo praticamente non si gioca, ad eccezione di una conclusione di El Shaarawy che spezza l’apnea rossonera per pochi attimi. Il tempo di tirare fuori la testa e il Barça gliela ricaccia già sotto.
Si giunge così al minuto 39 di cui si è già detto. Un erroraccio di Mascherano, da ultimo uomo, lancia Niang in campo aperto: il francese è velocissimo e si dirige verso la porta. Sono attimi infiniti, che culminano in un diagonale fin troppo perfetto, che incoccia sul palo. Ribaltamento di fronte e 2-0: Iniesta per Messi, la Pulce si accentra e con il sinistro, rasoterra, fa di nuovo secco Abbiati.
Intervallo, poi si riprende subito nel segno di Messi che al 2’ ruba palla a Constant, si beve Mexes e contrastato da Zapata trova comunque il diagonale, bloccato da Abbiati. Stavolta al Barça servono 10’ per trovare il gol: nuovo ricamo Iniesta-Xavi e apertura sulla destra per Villa. Constant non ci arriva e si fa tagliare fuori dal passaggio, spalancando la porta all’attaccante blaugrana che non sbaglia. 3-0, remuntada completata.
Nonostante il divario di valori espresso sul campo, il Milan paradossalmente resta in gioco fino alla fine: gli basterebbe un gol per vanificare l’intero spettacolo blaugrana e lo sfiora all’80° con Robinho, pescato da un’intuizione dell’ex-Bojan. Il sipario cala al 92': Alba fa 4-0, il Milan tramonta.
5' e 39' Messi, 55' Villa, 92' Alba
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Il succo della “remuntada” sta tutto in un minuto, il 39’ del primo tempo, che dimostra come un palo, nel calcio, possa cambiare il destino di una partita. Inferno sfiorato e su dritti in Paradiso: è il viaggio che fa il Barça nel giro di quel minuto, che di fatto segna la gara e butta fuori il Milan dalla Champions. Palo di Niang in contropiede, Barça salvo e libero di rituffarsi nella metacampo rossonera, in cui aveva messo le tende fino a quel momento, trovando anche il vantaggio. E, sul capovolgimento di fronte, il 2-0 che pareggia il risultato dell’andata dopo appena un tempo. Il resto - il 4-0 finale, la remuntada, il calcio sublime di Messi, persino la prestazione mostruosa di un Barcellona che troppi avevano già dato per morto e sepolto - passa in secondo piano agli occhi dei tifosi rossoneri così vicini alla realizzazione del sogno. Nei loro occhi resta solo il palo di Niang.
Ricominciamo con ordine. Il Barcellona non parte forte: di più. Dopo 5’ Messi ha già sfatato il tabù che lo vedeva a segno contro le italiane soltanto su rigore. Stavolta Leo va in gol su azione, e che azione: scambio nello stretto con Xavi a velocità super e conclusione dal limite – con la stessa rapidità di esecuzione – che gela Abbiati, rimasto immobile. Palla all’incrocio, tanto per completare l’opera d’arte.
Il Barça si gasa e supportato dal pubblico del Camp Nou, che sente odore di remuntada, azzanna. Così come gli alligatori non mollano la presa e portano sott’acqua la preda, i blaugrana chiudono i rossoneri nella loro metacampo e impediscono loro di respirare per almeno 20’, giocando a un ritmo forsennato.
L’occasione migliore per il 2-0 capita (mai verbo fu meno adatto, visto come se la sono costruita i catalani) sui piedi di Iniesta, che coordinandosi alla perfezione spedisce la palla nei pressi dello stesso incrocio spolverato da Messi. La risposta di Abbiati, con l’aiuto della traversa, è fenomenale. Nell’altra metà campo praticamente non si gioca, ad eccezione di una conclusione di El Shaarawy che spezza l’apnea rossonera per pochi attimi. Il tempo di tirare fuori la testa e il Barça gliela ricaccia già sotto.
Si giunge così al minuto 39 di cui si è già detto. Un erroraccio di Mascherano, da ultimo uomo, lancia Niang in campo aperto: il francese è velocissimo e si dirige verso la porta. Sono attimi infiniti, che culminano in un diagonale fin troppo perfetto, che incoccia sul palo. Ribaltamento di fronte e 2-0: Iniesta per Messi, la Pulce si accentra e con il sinistro, rasoterra, fa di nuovo secco Abbiati.
Intervallo, poi si riprende subito nel segno di Messi che al 2’ ruba palla a Constant, si beve Mexes e contrastato da Zapata trova comunque il diagonale, bloccato da Abbiati. Stavolta al Barça servono 10’ per trovare il gol: nuovo ricamo Iniesta-Xavi e apertura sulla destra per Villa. Constant non ci arriva e si fa tagliare fuori dal passaggio, spalancando la porta all’attaccante blaugrana che non sbaglia. 3-0, remuntada completata.
Nonostante il divario di valori espresso sul campo, il Milan paradossalmente resta in gioco fino alla fine: gli basterebbe un gol per vanificare l’intero spettacolo blaugrana e lo sfiora all’80° con Robinho, pescato da un’intuizione dell’ex-Bojan. Il sipario cala al 92': Alba fa 4-0, il Milan tramonta.