Psg-Barça, il ministro francese tifa catalano. Ed è scandalo

Champions League
Ibra sembra perplesso: più per l'outing del ministro, o per la supertassa al 75%?
ibrahimovic_psg

Al Parco dei Principi il titolare dell'Interno francese, Manuel Valls, di origini spagnole, tiferà per Messi e compagni. "E' la mia squadra, una squadra che supera ogni frontiera. Ma in tribuna rimarrò tranquillo, prometto...". L'opposizione insorge

Scandalo stasera sulle tribune del Parco dei Principi, dove il ministro dell'Interno francese, Manuel Valls, di origini spagnole, tiferà per Messi e compagni, opposti nei quarti di finale di Champions League al Psg. Per Valls non ci sono esitazioni: "Tifo Barcellona - ha detto a Le Journal du Dimanche, dichiarazione che fa insorgere l'opposizione - è la mia squadra, una squadra che supera ogni frontiera. Ma in tribuna rimarrò tranquillo, lo prometto... e se il PSG farà una bella partita e vincerà, tanto meglio. Vuol dire che al ritorno al Camp Nou sarà una partita apertissima".

Un ministro dovrebbe tifare per la squadra parigina, scrive su Twitter il deputato UMP (destra) Lionnel Luca, il vicepresidente del Fronte nazionale (estrema destra), Florian Philippot, aggiunge che è "spiacevole che un ministro francese tifi per una squadra spagnola contro un club francese. Lui è catalano, il suo tifo si può comprendere, ma non c'era bisogno di metterlo in piazza".

La maxitassa sopra al milione - Ma nel giorno della grande sfida ai quarti fra Ibrahimovic e Messi al Parco dei Principi, tutti a fare i conti, compresi i giocatori, al grido di "si salvi chi può". La tassa del 75% sui guadagni che superano il milione di euro, una copia rivista e corretta della promessa originale di Francois Hollande, colpirà infatti anche le società di calcio. Se qualche rimpianto affolla la mente di Zlatan Ibrahimovic per non aver avuto più pazienza di rimanere al Barcellona, certo l'annuncio piombato proprio oggi che il suo stipendio di 12,5 milioni sarà zavorrato di 5,75 milioni (pur se a carico degli sceicchi del Qatar proprietari del PSG) non fa fare i salti di gioia. E il suo mancato innamoramento per Parigi rischia di tramutarsi al più presto in una separazione consensuale.