Pirlo appannato, Ribery concreto. Le pagelle di Bayern-Juve
Champions LeagueLa sconfitta rimediata a Monaco ha messo in evidenza le differenze tra le due squadre. I bianconeri sono mancati negli uomini chiave. Il centrocampista è andato in difficoltà e Buffon è stato impreciso. Tra i bavaresi impressiona Muller
La sconfitta dell'Allianz Arena è figlia di una gara in cui alla Juventus sono mancati gli uomini chiave. Dal non preciso Buffon a un Pirlo stretto nella ragnatela tessuta dai centrocampisti bavaresi. Tra i tedeschi la concretezza di Ribery si associa allo strapotere atletico di Muller.
JUVENTUS
Pirlo
La sua condanna è non sbagliare mai. Il numero dei palloni persi sul terreno dell’Allianz Arena è in media assoluta, ma per Pirlo un errore è già un’esagerazione. La differenza si vede e la dipendenza della Juventus pure. Si cercano alternative, almeno in Europa.
Buffon
Il duello a distanza è con un portiere rampante. La sfida con Neuer è vinta, la partita è persa: ecco il riassunto di questo viaggio della speranza a Monaco del capitano e della sua squadra. La difesa più ermetica d’Italia s’è aperta e trovare rimedio è stato impossibile.
Chiellini
Mostra la faccia truce, ma intimidire quei musi duri è quasi inutile. Chiellini prova anche la traversata coast-to-coast, ma è tutto inutile. L’apprezzamento per la prova offerta è alto, la resa collettiva meno esaltante. Ma la resa totale non c’è stata.
Matri
Il giudizio si lega a quello di Quaglarella: la coppia si produce in una serie ripetuta di scatti che portano grandissima fatica e risultati quasi nulli. Anche la sostituzione è collettiva: dentro Vucinic e Giovinco, ma la svolta non c’è stata, o è stata solo tardiva.
Conte
Mai visto così sfiduciato. Deve aver previsto una partita diversa da quella che in campo s’è realizzata. La Juventus subisce molto più di quanto non abbia immaginato. La missione non è impossibile, ma il ritorno appartiene alla categoria delle imprese memorabili.
BAYERN MONACO
Alaba
Basta un minuto per indirizzare la partita e l'artefice è un austriaco dalla pelle nera. E' la faccia nuova del calcio, la versione più moderna del Bayern aspettando Guardiola. Il gioco è già spettacolare, la qualità ormai altissima. E Alaba è l'immagine più fresca.
Muller
Più del gol impressiona il numero di palloni recuperati e la freddezza nello sfruttare l'occasione buona per consolidare il risultato. Con un attacco così c'è davvero da aver paura e la Juventus un po' di terrore sacro l'ha vissuto, soprattutto in difesa.
Ribery
Più della faccia dura impressiona la concretezza, superiore a quella di Robben. Tutto lo stadio in piedi per Ribery, ovazione meritata dedicata alla squadra più bella d'Europa, più bella perfino del Barcellona. E il paragone quasi imbarazza, tanto da paralizzare.
Heynckes
Forse la sua stagione più bella, una marcia d'addio che sta rivelandosi un trionfo. C'è Guardiola che studia davanti alla tivù, ma il professore è ancora Heynckes, bravissimo a dosare una dote di talento dal valore straordinario. Altro che Premier, questa è la Bundesliga.
JUVENTUS
Pirlo
La sua condanna è non sbagliare mai. Il numero dei palloni persi sul terreno dell’Allianz Arena è in media assoluta, ma per Pirlo un errore è già un’esagerazione. La differenza si vede e la dipendenza della Juventus pure. Si cercano alternative, almeno in Europa.
Buffon
Il duello a distanza è con un portiere rampante. La sfida con Neuer è vinta, la partita è persa: ecco il riassunto di questo viaggio della speranza a Monaco del capitano e della sua squadra. La difesa più ermetica d’Italia s’è aperta e trovare rimedio è stato impossibile.
Chiellini
Mostra la faccia truce, ma intimidire quei musi duri è quasi inutile. Chiellini prova anche la traversata coast-to-coast, ma è tutto inutile. L’apprezzamento per la prova offerta è alto, la resa collettiva meno esaltante. Ma la resa totale non c’è stata.
Matri
Il giudizio si lega a quello di Quaglarella: la coppia si produce in una serie ripetuta di scatti che portano grandissima fatica e risultati quasi nulli. Anche la sostituzione è collettiva: dentro Vucinic e Giovinco, ma la svolta non c’è stata, o è stata solo tardiva.
Conte
Mai visto così sfiduciato. Deve aver previsto una partita diversa da quella che in campo s’è realizzata. La Juventus subisce molto più di quanto non abbia immaginato. La missione non è impossibile, ma il ritorno appartiene alla categoria delle imprese memorabili.
BAYERN MONACO
Alaba
Basta un minuto per indirizzare la partita e l'artefice è un austriaco dalla pelle nera. E' la faccia nuova del calcio, la versione più moderna del Bayern aspettando Guardiola. Il gioco è già spettacolare, la qualità ormai altissima. E Alaba è l'immagine più fresca.
Muller
Più del gol impressiona il numero di palloni recuperati e la freddezza nello sfruttare l'occasione buona per consolidare il risultato. Con un attacco così c'è davvero da aver paura e la Juventus un po' di terrore sacro l'ha vissuto, soprattutto in difesa.
Ribery
Più della faccia dura impressiona la concretezza, superiore a quella di Robben. Tutto lo stadio in piedi per Ribery, ovazione meritata dedicata alla squadra più bella d'Europa, più bella perfino del Barcellona. E il paragone quasi imbarazza, tanto da paralizzare.
Heynckes
Forse la sua stagione più bella, una marcia d'addio che sta rivelandosi un trionfo. C'è Guardiola che studia davanti alla tivù, ma il professore è ancora Heynckes, bravissimo a dosare una dote di talento dal valore straordinario. Altro che Premier, questa è la Bundesliga.