Galliani: la Juve insegna, mai sottovalutare in Champions...
Champions LeagueIl pareggio della Juve a Copenaghen insegna che "in Champions non bisogna sottovalutare nessuno". E' la riflessione dell'ad del Milan a poche ore dal debutto nel girone di Champions contro il Celtic. "Abbiamo 11 giocatori in campo e 7 in panchina"
Il pareggio della Juventus a Copenaghen insegna che "in Champions League non bisogna sottovalutare nessuno". E' la riflessione di Adriano Galliani a poche ore dal debutto nel girone di Champions contro il Celtic, in cui il Milan dovrà fare a meno di diversi indisponibili. "E' così, ma negatività porta negatività, quindi va bene così - ha allargato le braccia l'ad rossonero a margine del consueto pranzo con i dirigenti avversari e della Uefa -. Abbiamo 11 giocatori in campo e 7 in panchina, attaccarmi agli infortuni non mi piace".
Fra gli assenti c'è anche Kakà. "L'altro giorno era triste ma ora si sta riprendendo - ha raccontato Galliani -. Non è mica morto, ha un infortunio, una lesione muscolare, di quelli che capitano a 10 giocatori ogni domenica. Fra un po' ritornerà". Galliani poi non ha voluto proseguire nelle polemiche con Torino e Fiorentina. "Per piacere, parliamo delle squadre che giocano la Champions...", ha sorriso, prima di commentare le critiche dell'ex rossonero Pato ai metodi di lavoro di Milanello. "A Pato voglio bene - ha spiegato -. Da quando è arrivato al Milan nell'agosto 2007 fino a gennaio 2010 non ha avuto infortuni e al Milan c'erano più o meno gli stessi medici e preparatori atletici. Poi ha avuto una serie di problemi".
Fra gli assenti c'è anche Kakà. "L'altro giorno era triste ma ora si sta riprendendo - ha raccontato Galliani -. Non è mica morto, ha un infortunio, una lesione muscolare, di quelli che capitano a 10 giocatori ogni domenica. Fra un po' ritornerà". Galliani poi non ha voluto proseguire nelle polemiche con Torino e Fiorentina. "Per piacere, parliamo delle squadre che giocano la Champions...", ha sorriso, prima di commentare le critiche dell'ex rossonero Pato ai metodi di lavoro di Milanello. "A Pato voglio bene - ha spiegato -. Da quando è arrivato al Milan nell'agosto 2007 fino a gennaio 2010 non ha avuto infortuni e al Milan c'erano più o meno gli stessi medici e preparatori atletici. Poi ha avuto una serie di problemi".