La Juve delude e poi illude, 2-2 con il Galatasaray
Champions LeagueNella seconda giornata del gruppo B i bianconeri vanno sotto (Drogba) poi pareggiano su rigore con Vidal e si portano in vantaggio grazie a Quagliarella. Ma nel finale Umut Bulut riequilibra il risultato
JUVENTUS-GALATASARAY 2-2
36' Drogba (G), 78' rig. Vidal (J), 87' Quagliarella (J), 88' Bulut (G)
Guarda la cronaca del match
Se quello di Copenaghen poteva considerarsi un passo falso, un incidente di percorso capitato un po' per caso nella serata in cui Wiland era assurto a protagonista assoluto della partita, il pareggio interno con il Galatasaray diventa un risultato prezioso in vista della qualificazione agli ottavi di Champions League. Perdere avrebbe inasprito le difficoltà di un girone in cui la Juventus dovrà affrontare ancora il Real Madrid, al Bernabeu prima e a Torino poi. Il pareggio lascia intatte le possibilità ora da giocarsi il passaggio del turno proprio con i turchi nelle restanti quattro partite.
In casa Galatasaray la sostituzione tra Terim e Mancini è servita, ha giovato, per quanto possa considerarsi importante l'impatto del nuovo tecnico sulla squadra, soprattutto alla difesa apparsa solida anche grazie all'aiuto di un centrocampo ad alta densità e a un maggiore equilibrio di squadra. La differenza stava per farla, come al solito, Didier Drogba che ha segnato il terzo gol della sua carriera ai bianconeri permettendo alla sua squadra di coltivare l'illusione del primo successo in terra italiana in 11 incontri.
La Juve ha peccato laddove appariva meno vulnerabile, in difesa. Una leggerezza di Bonucci ha complicato, con un retropassaggio avventato, la serata di Buffon incapace di giungere tempestivamente sul pallone controllato e messo in rete da Drogba. A centrocampo le difficoltà non sono mancate e l'ultimo a gettare la spugna è stato Carlos Tevez, indomabile nel tentativo di riequilibrare la gara e duellante stoico con un Felipe Melo dal dente avvelenato.
A Conte è anche mancata la fortuna. Fuori Vucinic dopo 25' minuti e ko anche Lichtsteiner poco prima dell'intervallo. Due cambi bruciati controvoglia non hanno permesso al tecnico, poi, di sfruttare soluzioni alternative. Fabio Quagliarella ha rischiato di essere ancora decisivo: rigore procurato e trasformato da Vidal per il pareggio, e gol del momentaneo 2-1 prima della doccia fredda siglata da Umut Bulut per il 2-2 finale.
In questo modo il Galatasaray, con ordine, ha portato a casa un risultato comunque positivo. Mancini comincia l'avventura turca con il piede giusto. La Juve dovrà, invece, guardare il bicchiere mezzo pieno, per la voglia di ribaltare il risultato e per il carattere dimostrato. Resta, tuttavia, da sistemare qualcosa per far sì che il cammino in Champions non riservi brutte sorprese.
36' Drogba (G), 78' rig. Vidal (J), 87' Quagliarella (J), 88' Bulut (G)
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Se quello di Copenaghen poteva considerarsi un passo falso, un incidente di percorso capitato un po' per caso nella serata in cui Wiland era assurto a protagonista assoluto della partita, il pareggio interno con il Galatasaray diventa un risultato prezioso in vista della qualificazione agli ottavi di Champions League. Perdere avrebbe inasprito le difficoltà di un girone in cui la Juventus dovrà affrontare ancora il Real Madrid, al Bernabeu prima e a Torino poi. Il pareggio lascia intatte le possibilità ora da giocarsi il passaggio del turno proprio con i turchi nelle restanti quattro partite.
In casa Galatasaray la sostituzione tra Terim e Mancini è servita, ha giovato, per quanto possa considerarsi importante l'impatto del nuovo tecnico sulla squadra, soprattutto alla difesa apparsa solida anche grazie all'aiuto di un centrocampo ad alta densità e a un maggiore equilibrio di squadra. La differenza stava per farla, come al solito, Didier Drogba che ha segnato il terzo gol della sua carriera ai bianconeri permettendo alla sua squadra di coltivare l'illusione del primo successo in terra italiana in 11 incontri.
La Juve ha peccato laddove appariva meno vulnerabile, in difesa. Una leggerezza di Bonucci ha complicato, con un retropassaggio avventato, la serata di Buffon incapace di giungere tempestivamente sul pallone controllato e messo in rete da Drogba. A centrocampo le difficoltà non sono mancate e l'ultimo a gettare la spugna è stato Carlos Tevez, indomabile nel tentativo di riequilibrare la gara e duellante stoico con un Felipe Melo dal dente avvelenato.
A Conte è anche mancata la fortuna. Fuori Vucinic dopo 25' minuti e ko anche Lichtsteiner poco prima dell'intervallo. Due cambi bruciati controvoglia non hanno permesso al tecnico, poi, di sfruttare soluzioni alternative. Fabio Quagliarella ha rischiato di essere ancora decisivo: rigore procurato e trasformato da Vidal per il pareggio, e gol del momentaneo 2-1 prima della doccia fredda siglata da Umut Bulut per il 2-2 finale.
In questo modo il Galatasaray, con ordine, ha portato a casa un risultato comunque positivo. Mancini comincia l'avventura turca con il piede giusto. La Juve dovrà, invece, guardare il bicchiere mezzo pieno, per la voglia di ribaltare il risultato e per il carattere dimostrato. Resta, tuttavia, da sistemare qualcosa per far sì che il cammino in Champions non riservi brutte sorprese.