O la Birsa o la vita. E' il Valter dei miracoli l'anti-Barça

Champions League
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Gol pesantissimi quelli dello sloveno. Il Milan di Champions che martedì riceve i blaugrana si affida dunque a lui. Che, all'arrivo, venne snobbato come un Signor Nessuno. E invece due delle tre vittorie in campionato si devono proprio a lui

di Lorenzo Fontani

Non può essere una partita come le altre per chiunque, se di fronte c'è il Barcellona, ma chissà che lui la consideri ancora più speciale. Un po' perché sai la soddisfazione di essere lì,  in campo tra i fenomeni, a tu per tu con quel tizio argentino che colleziona palloni d'oro. Proprio tu, poi, praticamente l'ultimo arrivato, con i tifosi che per te a Milanello avrebbero steso un tappeto più nero che rosso.

Perché per Birsa l'accoglienza è stata così tiepidina che parlare di scetticismo iniziale è dir poco. I titoli, tutti per quell'altro Walter arrivato a Milano. Non lui, quello della v semplice, ma quello interista, con la w doppia. E in pochi, ad azzeccare la consonante giusta. Eppure, giochicchiando con  il suo cognome, praticamente adesso senza nemmeno accorgertene sei già proiettato a questa che in Champions è sempre una partita con la p maiuscola.

Birsa, contro il Barça. E’ scritto, è la sua partita. In fondo, un derby delle vocali, ma pur sempre quasi un derby, per lui che evidentemente ai quasi derby tiene. Perché finora il Milan lo ha tenuto su lui da solo già due volte e mai contro squadre casuali: il primo regalo da 3 punti è arrivato contro la Samp, e siccome a firmarlo è stato lui che arriva dal Genoa, il sapore era particolare.

Il secondo gioiello che vale un'altra vittoria, a chi lo va a segnare Valterone? Contro la squadra di Udine: da San Pietro di Gorizia, il comune sloveno dove è nato, sono circa 30 km. Più o meno - per tornare al genovesato - quelli che dividono Bogliasco da Pegli.

Avrebbe dovuto continuare ad allenarsi lì se - dopo le felici intuizioni di Boateng e Constant - Preziosi non avesse convinto Galliani che il ragazzo non era poi così male. E pensare che a Milanello doveva essere solo di passaggio: firma, ma poi in prestito. Perché la sua destinazione finale doveva essere Brescia. Che gioca in serie B, E inizia pure con la b. Come Birsa. Ma adesso, pure come Barça.