Il Barça si impone sui rossoneri che però mantengono il secondo posto del girone H grazie alla vittoria dell'Ajax sul Celtic. Balotelli in campo nella ripresa. A inizio gara stretta di mano tra Barbara Berlusconi e Galliani
BARCELLONA-MILAN 3-1
30' su rig. e 82' Messi (B), 40' Busquets (B), 45' aut. Piqué (M)
Guarda la cronaca del match
Chi si aspettava una goleada (subìta) si è dovuto ricredere. Il Milan esce sì sconfitto dal Camp Nou, ma il 3-1 finale è frutto di una partita sbloccata soltanto alla mezz'ora da un calcio di rigore e chiusa all'82'. Il secondo gol, l'ennesimo preso di testa su un calcio piazzato, denuncia il solito problema di una difesa che però, nelle altre occasioni, si è dimostrata più solida del solito. La sconfitta col Barcellona, dunque, pesa molto meno del previsto, anche in virtù del successo dell'Ajax sul Celtic che mantiene i rossoneri al secondo posto del gruppo H.
La 19.a sfida nella storia in Europa tra Barça e Milan coincide con il momento più delicato della carriera rossonera di Allegri. La scelta tecnica di lasciare Balotelli in panchina lascia perplessi molti tifosi, soprattutto considerando che SuperMario sarà costretto a saltare la gara di campionato con il Chievo per squalifica. Ma Allegri si affida al tandem tutto brasiliano Kakà-Robinho e si gioca la carta Balo nella ripresa. Col senno di poi, difficile valutarla una scelta fuori di senno.
Nel primo tempo si assiste a un Milan contenitivo e concentrato: per citare Mourinho, ha il controllo del possesso palla altrui. Gli alieni del Barça, capitanati da Xavi per assenza di Puyol, giocano per prendere il largo nel girone e per riportare al gol Messi, che al di là della rete nel match di San Siro, non segna da quattro turni di Liga. La prima grande occasione però capita sui piedi di Sanchez, che si allunga ma non quanto basta per battere Abbiati. Nove minuti più tardi, giunti alla mezz'ora, Abate interviene fallosamente in area e procura un rigore alla Pulce: che dal dischetto non sbaglia. La reazione del Milan sta in un'iniziativa di Montolivo, che però non trova fortuna. E' il 40', invece, quando Busquets punisce di testa la solita difesa troppo disattenta sui calci piazzati. Decimo gol in carriera con la maglia del Barça per uno dei candidati alla fascia di capitano per il futuro del club. Prima dell'intervallo c'è spazio per un'incursione di Kakà che riapre il match: la deviazione di Piqué sorprende Valdes e le squadre vanno negli spogliatoi sul 2-1.
Nella ripresa scende in campo Balotelli. Il Milan resiste e ogni tanto si fa avanti: il primo pericolo però è confezionato dai padroni di casa, che al 52' supera Abbiati di tacco, ma l'argentino è in netta posizione di fuorigioco e il gesto rimane soltanto bello da vedere ma evidentemente irregolare.
Al 64' ottimo spunto di SuperMario che galoppa sulla destra e mette in mezzo per Kakà: il brasiliano non trova la porta ma il Barça è avvertito. I catalani sentono che se non premono l'acceleratore rischiano il 2-2 e allora mettono il pilota automatico, quel mix di tiqui-taka e genialità. Ecco allora che Abbiati è chiamato al miracolo su Sanchez (75') e finalmente il solito Messi, a otto dalla fine, chiude il match con uno scambio fatale. Resta comunque una prova discreta di un Milan che continua a vedere con speranza il passaggio del turno, conservando il secondo posto nel raggruppamento del Barça, davanti ad Ajax e Celtic.
30' su rig. e 82' Messi (B), 40' Busquets (B), 45' aut. Piqué (M)
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Chi si aspettava una goleada (subìta) si è dovuto ricredere. Il Milan esce sì sconfitto dal Camp Nou, ma il 3-1 finale è frutto di una partita sbloccata soltanto alla mezz'ora da un calcio di rigore e chiusa all'82'. Il secondo gol, l'ennesimo preso di testa su un calcio piazzato, denuncia il solito problema di una difesa che però, nelle altre occasioni, si è dimostrata più solida del solito. La sconfitta col Barcellona, dunque, pesa molto meno del previsto, anche in virtù del successo dell'Ajax sul Celtic che mantiene i rossoneri al secondo posto del gruppo H.
La 19.a sfida nella storia in Europa tra Barça e Milan coincide con il momento più delicato della carriera rossonera di Allegri. La scelta tecnica di lasciare Balotelli in panchina lascia perplessi molti tifosi, soprattutto considerando che SuperMario sarà costretto a saltare la gara di campionato con il Chievo per squalifica. Ma Allegri si affida al tandem tutto brasiliano Kakà-Robinho e si gioca la carta Balo nella ripresa. Col senno di poi, difficile valutarla una scelta fuori di senno.
Nel primo tempo si assiste a un Milan contenitivo e concentrato: per citare Mourinho, ha il controllo del possesso palla altrui. Gli alieni del Barça, capitanati da Xavi per assenza di Puyol, giocano per prendere il largo nel girone e per riportare al gol Messi, che al di là della rete nel match di San Siro, non segna da quattro turni di Liga. La prima grande occasione però capita sui piedi di Sanchez, che si allunga ma non quanto basta per battere Abbiati. Nove minuti più tardi, giunti alla mezz'ora, Abate interviene fallosamente in area e procura un rigore alla Pulce: che dal dischetto non sbaglia. La reazione del Milan sta in un'iniziativa di Montolivo, che però non trova fortuna. E' il 40', invece, quando Busquets punisce di testa la solita difesa troppo disattenta sui calci piazzati. Decimo gol in carriera con la maglia del Barça per uno dei candidati alla fascia di capitano per il futuro del club. Prima dell'intervallo c'è spazio per un'incursione di Kakà che riapre il match: la deviazione di Piqué sorprende Valdes e le squadre vanno negli spogliatoi sul 2-1.
Nella ripresa scende in campo Balotelli. Il Milan resiste e ogni tanto si fa avanti: il primo pericolo però è confezionato dai padroni di casa, che al 52' supera Abbiati di tacco, ma l'argentino è in netta posizione di fuorigioco e il gesto rimane soltanto bello da vedere ma evidentemente irregolare.
Al 64' ottimo spunto di SuperMario che galoppa sulla destra e mette in mezzo per Kakà: il brasiliano non trova la porta ma il Barça è avvertito. I catalani sentono che se non premono l'acceleratore rischiano il 2-2 e allora mettono il pilota automatico, quel mix di tiqui-taka e genialità. Ecco allora che Abbiati è chiamato al miracolo su Sanchez (75') e finalmente il solito Messi, a otto dalla fine, chiude il match con uno scambio fatale. Resta comunque una prova discreta di un Milan che continua a vedere con speranza il passaggio del turno, conservando il secondo posto nel raggruppamento del Barça, davanti ad Ajax e Celtic.