Juve, fa tutto Vidal: in Turchia basterà un pari

Champions League
Prima di Arturo Vidal, l'ultimo giocatore della Juve a segnare una tripletta in Champions era stato Pippo Inzaghi (Getty)
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Una tripletta del cileno (due su rigore) spiana la strada della qualificazione ai bianconeri. Copenaghen battuto 3-1 e interrotta la serie di sei gare di Champions senza vittoria. Un favore arriva da Madrid, dove il Real batte il Galatasaray

JUVENTUS-COPENAGHEN 3-1
29' rig., 61' rig. e 63' Vidal (J), 57' Mellberg (C)

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Più sudata del previsto, ma è arrivata. La Juve trova una vittoria in Champions che aspettava dal 6 marzo scorso (2-0 contro il Celtic) e adesso la qualificazione agli ottavi di finale è tutta nei piedi e nella testa del gruppo di Conte. Serve un Arturo Vidal mostruoso per domare un Copenaghen duro a morire, che aveva acciuffato il pari con il tipico gol dell’ex, segnato da Olof Mellberg.
La Juve può quindi fare un bel respiro e pensare che, in virtù del risultato del Bernabeu dove il Real ha battuto il Galatasaray, il 10 dicembre potrà andare a Istanbul e superare la fase a gironi anche con un pareggio.

Ma andiamo con ordine: Conte decide di affrontare i danesi con un 3-5-2 che non può prescindere da Vidal. C’erano dubbi? Potevano esserci, perché il cileno era diffidato e gli sarebbe bastata un’ammonizione per saltare il delicatissimo incontro di Istanbul, dove era prevedibile che ci si sarebbe giocati la qualificazione. Dunque Marchisio in panchina, e con lui anche Ogbonna perché la difesa è affidata a Caceres, Bonucci e Chiellini. Padoin a destra e Llorente al fianco di Tevez in attacco sono le altre decisioni prese dall’allenatore bianconero per scardinare la difesa di Solbakken.

I danesi però sono solidi e nei primi venti minuti di gioco si distraggono soltanto in un’occasione, al 6’, quando Pogba è bravo sì a restare in gioco ma al momento di calciare non riesce a essere incisivo. Llorente fa a sportellate ed è al servizio di Tevez, ma l’argentino non riesce a inquadrare la porta quando è messo nella condizione di colpire. Ci vuole un rigore per sbloccare il risultato, rigore che arriva dopo 28 minuti di gioco per un fallo di mano di Jacobsen. Se ne incarica Vidal e al 29’ la Juve è in vantaggio.

Le cose si mettono bene e lo Stadium trascorre l’intervallo con relativa serenità: la preoccupazione maggiore viene da Madrid dove il Real, sull’1-1, deve contenere il Galatasaray di Mancini con uomo in meno, per via dell’espulsione di Sergio Ramos al 26’. Ma presto i pensieri dei tifosi torneranno unicamente sul loro campo. All’11’ della ripresa, infatti, uno scontro in area tra Llorente e Chiellini favorisce l’intervento di Mellberg. Il difensore svedese, in bianconero nella stagione 2008-2009, gela Torino con il gol dell’1-1 che riapre addirittura il discorso qualificazione per i danesi.

L’idea che possa ripetersi il risultato dell’andata (l’1-1 di Copenaghen) è terribile. Ma ci pensa lo stesso Mellberg a facilitare il compito ai suoi ex compagni: quattro minuti dopo aver colpito in attacco, lo svedese stende Llorente in area e offre un altro rigore allo specialista Vidal. Che non sbaglia.

Il 2-1 dà fiducia alla Juve che comincia a girare come siamo abituati a vederla in campionato. Il gol che chiude la pratica arriva infatti dopo soli tre minuti: Pirlo apre sulla sinistra per Pogba, che è precisissimo a pescare Vidal in area. Il cileno, in stato di grazia, batte Wiland di testa.

La gioia per il 3-1 si fonde con quella per i gol del Real Madrid, che nel frattempo dilaga, alla faccia dell’inferiorità numerica, contro il Galatasaray. Conte si permette di tenere Vidal in campo nonostante la diffida, sostituendolo per la standing ovation soltanto all’83’. A Torino è festa grande, ma ora non bisogna fallire in Turchia. La classifica dice che basterà non perdere per passare come seconda del girone. Con un pareggio a Istanbul, i bianconeri otterranno il pass per gli ottavi di finale.