Pari con l'Atletico, la Juve agli ottavi da seconda

Champions League
Pari tra Juventus e Atletico Madrid: bianconeri agli ottavi di finale (Foto Getty)
juventus_abbraccio_atletico_getty

Primo tempo equilibrato contro i tosti spagnoli. La squadra di Allegri aggredisce nei secondi 45', ma non riesce a trovare il gol. Ininfluente la vittoria dell'Olympiacos sul Malmoe. Lunedì il sorteggio

JUVENTUS-ATLETICO MADRID 0-0

Guarda la cronaca del match


GUARDA LE PAGELLE

Non chiamatelo biscotto lo zero a zero tra Juventus e Atletico Madrid, risultato che promuove entrambe agli ottavi di Champions League e frantuma le speranze dell'Olympiacos. Non chiamatelo biscotto perché allo Stadium è stata partita vera, con il solito tostissimo undici spagnolo di Simeone da una parte e la solida Juve di Allegri dall'altra. Ai bianconeri non è riuscita l’impresa di battere i vice campioni in carica (sarebbe stata uni'impresa) e di passare il turno da primi del girone, ma ci si può accontentare. Quella di Torino è stata infatti una convincente euro-prestazione, forse la prima del nuovo corso juventino. Ora la speranza è che nel sorteggio di lunedì l’urna sia il più possibile benevola.

Tatticamente -
Dopo aver testato la difesa a tre, Allegri torna al 4-3-2-1. Sulle fasce Lichtsteiner e il confermato Evra, al centro Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo Pirlo, Pogba, Pereyra al posto dell’influenzato Marchisio e Vidal. L'unico dubbio c'era in attacco ed è stato sciolto a un'ora e mezza dall’inizio: Llorente accanto all'insostituibile Tevez. Sul fronte Atletico, senza gli infortunati Ansaldi e Miranda, Simeone risponde con un 4-2-3-1 dove Juanfran e Siqueira sono i terzini. A fare coppia con Godin il giovanissimo Gimenez, mentre a centrocampo spazio dall'inizio per Gabi, Koke e l'ex bianconero Tiago. Nel tridente offensivo, insieme ai titolarissimi Manduzkic e Arda Turan, Raul Garcia preferito a Griezmann e Cerci.

La partita – Avvio complicato. Lo è soprattutto cercare di capire chi o cosa possa rompere l'equilibrio: attacca l’Atletico e Buffon salva sul sinistro ravvicinato di Koke; attacca la Juve e Motà mette in angolo un tocco, anche questo ravvicinato, di Llorente. In poche parole ritmo alto e l’impressione che il risultato possa cambiare da un momento all’altro. Resterà solo un'impressione. Il difetto della Juventus sta tutto nella qualità non sempre perfetta dei passaggi, mentre gli spagnoli toccano meno palloni ma attaccano e difendono con intensità. L’Atletico lascia solo per qualche minuto l’iniziativa alla Juve, poi, prima del break, torna a spingere. Squadra tignosa quella madrilena e che concede pochissimo spazio. Servirebbero grandi giocate per scardinare una difesa blindata, giocate che però alla Juve mancano nonostante un buon primo tempo (64% di possesso palla).

La ripresa - E’ un’altra Juve: più convinta, che con semplicità crea palle gol e riesce a sfondare l'ultima linea di un Atletico più fiacco. "Calma!", urla Simeone che pretende più copertura per non rischiare sorprese nel finale e soprattutto quando arriva la notizia del nuovo pareggio del Malmoe in Grecia (l’Olympiacos poi chiuderà sul 4-2). I colchoneros lo ascoltano.
La Juventus arriva agli ottavi con merito e con la consapevolezza di aver accorciato un po’ di più quel gap che negli ultimi anni, nonostante il dominio in Italia, l'ha tenuta distante dalle grandi d’Europa.