Il muro bianconero resiste, Juve in semifinale: 0-0 a Monaco

Champions League
La Juventus esulta a Montecarlo dopo la qualificazione in semifinale (foto getty)

Allegri difende il risultato dell’andata in una gara di sofferenza. La squadra di Jardim domina nel primo tempo, nella ripresa però cala e i campioni d'Italia controllano il gioco. Prestazione opaca di Morata. Protesta monegasca: "C'era un rigore per noi"

MONACO-JUVENTUS 0-0

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LE PAGELLE

Soffre, resiste, passa. La Juve accede alle semifinali di Champions League pareggiando 0-0 con il Monaco, grazie al successo nella gara di andata vinta a Torino con il rigore di Vidal. Ma la squadra che scende in campo allo Stade Louis II di Montecarlo non è la Juventus che siamo abituati a vedere. Timore e prudenza condizionano la prestazione degli uomini di Allegri, che se la vedono contro un avversario determinato e tosto. Che paga sicuramente la difficoltà di andare in rete: il Monaco infatti abbandona la Champions con soltanto 7 reti all’attivo. Ma lo fa, davanti al proprio pubblico, imponendo il proprio gioco ai Campioni d’Italia dal primo minuto, costringendo l’avversario a difendersi.

Sofferenza bianconera - Juve in maglia blu come nella finale del ‘96 vinta dalla squadra di Lippi contro un altro avversario biancorosso, l’Ajax. Ma le coincidenze cromatiche vengono spazzate via dopo appena 1’ di gioco per far spazio a ciò che succede sul campo: perché Chiellini scivola, come contro il Borussia nell’ottavo di finale di andata, e per evitare il peggio la tocca con le mani: giallo. Non è tra i diffidati, ma è il primo segnale di una Juve assediata costretta a difendersi. Infatti al 5’ Kondogbia spaventa ancora Buffon, ma il brivido più grande arriva al quarto d’ora quando Barzagli rischia l’autogol mandando in corner una palla pericolosissima. Roba che se twittasse anche a partita in corso, Allegri si sarebbe giocato il primo #fiuh. Il secondo arriva su quello che per i francesi resterà un episodio decisivo: è il 36’ e Kondogbia viene fermato con la forza in area da Vidal e Chiellini, ma per lo scozzese Collum non è fallo. In un primo tempo in cui la Juve colleziona soltanto due tiri, il secondo arriva al 45’. Squillo di Tevez che si libera bene di Raggi e calcia alla sua maniera ma senza riuscire a battere Subasic.

Il terzo #fiuh - In avvio di ripresa il Monaco sfiora il gol con un’azione rocambolesca nell’area bianconera, ma la difesa libera in extremis. Poco dopo c’è bisogno di un Buffon in versione Superman, che anticipa Berbatov, inserito all’intervallo da Jardim al posto di Toulalan. Più passa il tempo e più la Juve prende fiducia: Morata lascia il posto a Llorente e a un quarto d’ora dalla fine Pereyra fa rifiatare Vidal. I minuti finali passano con lo spettro dei supplementari incombente, ma il muro italiano regge. Triplice fischio, terzo e definitivo #fiuh per Allegri. La Juve approda alle semifinali di Champions League, un traguardo eccezionale. Non soltanto perché è un’impresa che non riesce ad un’italiana da quando, cinque stagioni fa, l’Inter di Mourinho vinse tutto, ma anche perché, storicamente, solo il 10% delle seconde classificate nei gironi di Champions raggiunge le semifinali. Una su dieci ce la fa. Una su quattro, invece, alzerà al cielo la Champions: e sarà una tra Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid e Juventus. Nell’olimpo del calcio europeo ci sono anche i bianconeri.



Protesta Monaco - Ai dirigenti del Monaco non sono andate giù alcune decisioni arbitrali. Su tutte la mancata concessione del rigore per fallo su Kondogbia nel primo tempo. Così la rabbia è esplosa via Twitter sul profilo ufficiale della società: “Le immagini lasciano poco spazio ai dubbi, c’era un rigore su Kondogbia”. Il riferimento è alla “forbice” di Chiellini e Vidal sul giocatore monegasco al 36' proprio al limite dell’area. In quella occasione l’arbitro ha lasciato correre.