"Stagione straordinaria, il merito non è del sistema Italia"
Champions LeagueIl presidente della Juventus, Andrea Agnelli: "Abbiamo chiuso un anno che ci rende estremamente orgogliosi. La prestazione della squadra a Berlino è un ottimo punto di partenza, ma la finale di Champions non è il successo del calcio italiano..."
Agnelli: "Estremamente orgoglioso del lavoro fatto in questi anni e specialmente di quello fatto quest'anno: è stata stagione straordinaria"
— JuventusFC (@juventusfc) 8 Giugno 2015
"Una stagione deve essere considerata di successo se si è competitivi a primavera su tutti i fronti. Il nostro Dna è giocare per vincere ogni partita. Si tratta di arrivare a essere competitivi a primavera di ogni stagione e, inoltre, di fare in modo che vengano raggiunti gli obiettivi del Piano industriale" è l'analisi societaria del n° 1 bianconero.
"Con la Roma c'è una grande rivalità, storica, sul campo, ma con Pallotta mi trovo estremamente in sintonia su come procedere per lo sviluppo del calcio italiano. E mi trovo abbastanza d'accordo anche con Thohir". Così il presidente della Juventus. "Il calcio italiano - ha aggiunto - ha bisogno di un progetto di sviluppo di medio-lungo periodo, condiviso con tutti gli stakeholders, e che sia poi applicato con disciplina. Tavecchio non ha la bacchetta magica, come non ce l'aveva Abete. Noi continuiamo ad avere le nostre idee e a portarle avanti, sperando prima o poi di convincere la maggioranza. Oggi il calcio italiano è il numero 4, deve tornare ad essere il numero 1".
La Juventus "non sta cercando e non ha bisogno" dell'ingresso di un gruppo esterno nella compagine azionaria, continua Agnelli nel bilancio della stagione appena terminata. "Il percorso che abbiamo intrapreso con il pieno supporto di mio cugino John (Elkann, ndr) ci consente di essere al quinto/sesto posto in Europa in termini di fatturato. Io sto molto bene dove sono, sono molto felice e ci sono ancora tante sfide in cui impegnarsi. Non vedo cambiamenti nel breve periodo - aggiunge - sono molto motivato a restare dove sono".