Roma, che impresa nel 2008: notti da Champions contro il Real
LA FOTOGALLERY. L'incrocio agli Ottavi contro i blancos evoca dolci ricordi per i giallorossi allenati da Spalletti: otto anni fa il doppio 2-1 tra andata e ritorno che spalancò le porte dei quarti di finale. Emozioni indelebili scritte in Europa dal tecnico toscano, artefice dell'exploit

Il doppio confronto contro il Real Madrid (mercoledì all’Olimpico, l’8 marzo al Bernabeu) richiama notti magiche per la Roma in Champions League. Non mancano analogie con gli ottavi di finale del 2008 a partire da Luciano Spalletti, l’uomo dell’impresa -

Dopo la fase a gironi il sorteggio, come in questa edizione, aveva riservato i temibili blancos guidati da Bernd Schuster. Una squadra infarcita di fenomeni da Raul a Van Nistelrooy fino a Robinho, Sneijder e Higuain, gruppo che trionfò nella Liga -

Una missione proibitiva per la Roma, giunta seconda nel Gruppo F alle spalle del Manchester United. Tuttavia non mancava il talento nella creatura di Spalletti, che in quella stagione vinse Coppa Italia e Supercoppa ai danni dell’Inter di Mancini -

Match d’andata all’Olimpico il 20 febbraio 2008, sfida sbloccata a freddo dal guizzo di Raul: lesto il capitano dei galacticos a correggere, dopo soli 8’, la conclusione di Guti. Gol mortifero e strada in salita per la Roma, chiamata alla rimonta -

Lo stesso Raul sfiorò il raddoppio prima del 24’, minuto del pareggio giallorosso: cross di Mancini e corta respinta di Heinze (acquistato dalla Roma nel 2011), Pizarro s’avventò sul pallone scaricandolo sotto la traversa. Uno a uno prima della mezz’ora -

Eccoli a duello i due marcatori d’inizio match: se Raul rappresenta una leggenda madrilena, Pizarro era una pedina insostituibile nella Roma di Spalletti: nel 4-2-3-1, in coppia con De Rossi, costruiva le trame a partire dal cuore del centrocampo -

Nel confronto tra Roma e Real trovavano spazio anche i nostri campioni del mondo nel 2006: se gli spagnoli potevano contare su Cannavaro il fronte giallorosso schierava i vari Totti, De Rossi e Perrotta, quest’ultimo micidiale negli inserimenti -

Non apparteneva al gruppo azzurro ma la firma sul successo la registrò il brasiliano Mancini, esterno esaltante per colpi e qualità individuali. Come al 58’ quando, ricevuto il lancio di Totti, aggirò Casillas e corse a festeggiare sotto la curva -

Rimonta completata dopo la paura iniziale, una reazione che confermava la dimensione europea del gruppo. Naturalmente non mancò l’assalto madrileno: pericolosi Sergio Ramos e Robben, addirittura decisivo Perrotta ad opporsi sulla staffilata di Diarra -

Se all’80’ Van Nistelrooy si arrendeva al palo, poco dopo Julio Baptista (giallorosso ad agosto) sbagliava dal limite. Qualche rimpianto della Roma per i contropiedi sprecati, ma il 2-1 all’Olimpico valeva il primo round nella corsa ai quarti di finale -

Le due avversarie si ritrovarono il 6 marzo al Bernabeu, teatro dell’incontro decisivo per il passaggio del turno. Spalletti cambiò qualche pedina in difesa e rispolverò Taddei e Aquilani, modulo speculare ma a trazione anteriore per Schuster -

L’avvio di gara confermò la fame del Real, ma Aquilani gelò il Bernabeu colpendo l’incrocio dei pali. Velenoso Baptista, impreciso sotto porta e già frenato dall’intervento di Doni. Roma equilibrata nonostante la spinta rabbiosa dei padroni di casa -

Nella ripresa traversa di Baptista su punizione, dall’altra parte Mancini e Perrotta vicini alla rete. Gol che sfiorò pure Vucinic (traversa) prima di costringere Pepe all’espulsione. Subito dopo ecco l’acuto: cross di Tonetto e testa vincente di Taddei -

Due giri di lancette e il Real Madrid raggiunse il pareggio: filtrante di Robinho per Raul in netto fuorigioco ma implacabile dinanzi a Doni. La squadra di Schuster imbastì l’arrembaggio finale collezionando corner tra nervi tesi e scarsa lucidità -

Reazione di pancia quella spagnola, più organizzata la copertura di Spalletti. Tanto che, al 92’, un lancio di Panucci sorprese la difesa del Real trovando il colpo di testa vincente di Vucinic. Il gol del definitivo 2-1 spense ogni velleità madrilena -

Fu il trionfo di una squadra attenta e matura, straordinaria nel superare in entrambe le sfide una corazzata costruita per vincere. Restava la giusta consapevolezza, tattica e mentale, di un gruppo destinato ad irrompere tra le 8 grandi d’Europa -

Splendido l’abbraccio al fischio finale tra Raul e Totti, icone dei rispettivi club: 18 anni da blanco tra cantera e prima squadra per l’attaccante spagnolo, mentre il “Pupone” dal 1989 conosce solo i colori della Roma. Due leggende allo specchio -

La Roma targata 2008 dimostrò di aver guadagnato esperienza dallo smacco dell’edizione precedente di Champions League: il 7-1 di Manchester ai quarti di finale, dopo il 2-1 strappato all’Olimpico, rappresenta una delle pagine più nere del club -

Curiosamente, dopo lo scalpo del Real Madrid, la Roma incontrò nuovamente il Manchester United ai quarti di finale dopo gli incroci nella fase a gironi. CR7 e Rooney all’Olimpico, prima di Tevez al ritorno, frenarono la corsa della banda Spalletti -
A distanza di 8 anni è proprio Luciano Spalletti l’uomo chiamato a ripetere la storia. Insieme a lui anche i recuperati Totti e De Rossi, gli unici superstiti di quella Roma che sorprese l’Europa. A caccia dell’impresa, quindi, o bis se preferite -