Chelsea-Psg, atto III: la sfida all'ultimo secondo si rinnova

Champions League

Vanni Spinella

L'ex David Luiz protagonista negli ultimi incroci tra Psg e Chelsea con un'autorete (quando giocava con i Blues) e un gol (con la maglia dei francesi). Foto Getty
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Dopo il 2-1 dell'andata per i francesi i giochi sono ancora apertissimi. I due club si incrociano nella fase a eliminazione diretta della Champions per il terzo anno di fila: una qualificazione a testa nelle due precedenti edizioni e sempre con finali di partita da brividi

Ci risiamo: ancora Chelsea contro Psg, ancora una gara di ritorno da giocare dopo un’andata che non è riuscita a spostare in modo significativo l’ago della bilancia. Si riparte dal 2-1 conquistato a Parigi dalla squadra di Blanc, ma stavolta la sfida ha tutto il sapore della “bella”. Terzo incrocio nelle ultime tre edizioni di Champions, una qualificazione (con beffa) a testa nelle due precedenti. Uno a uno e palla al centro.

 

C’è un altro precedente, a dir la verità, che però risale alla fase a gironi del 2004-2005: doppio confronto senza nulla in palio, dato che quello era un Chelsea troppo più forte e più ricco del Psg pre-sceicchi. Si inizia a fare sul serio nell’edizione 2013/14, quando i francesi sono ormai entrati nel giro delle grandi potenze europee e si spingono fino ai quarti di finale di Champions. Ibrahimovic sogna di tornare a giocare una semifinale dopo quella sfortunata di 4 anni prima, quando vestiva la maglia del Barcellona e incrociò un Mourinho sulla via del Triplete nerazzurro.

 

Dopo la gara d’andata, tutto lascia pensare che Zlatan ce la possa fare, soprattutto per il modo in cui matura il 3-1 finale, con quel gol al 93° di Pastore, entrato da nemmeno 10’, che sembrava mettere un sigillo alla rimonta (al vantaggio di Hazard su rigore avevano risposto un’autorete di David Luiz, all’epoca ai Blues, e Lavezzi). Al ritorno, però, lo Special One gioca un altro brutto scherzetto a Ibrahimovic (infortunato e quindi in tribuna, ma a suo dire sereno e fiducioso nei compagni), con quello che resta uno dei suoi  capolavori tattici in panchina. Certo, il destino gli dà una bella mano quando lo priva dopo appena 17’ di Hazard: sembra la fine, per gli inglesi, e invece è l’inizio di una serata trionfale. Perché  Mou si volta, scartabella in panchina e soffia via la polvere da Schurrle, che non riesce proprio a convincere il suo tecnico di avere quelle qualità che lo porteranno, pochi mesi dopo, a diventare un campione del mondo con la Germania. Tempo un quarto d’ora e il tedesco fa 1-0; a 3’ dal fischio finale, poi, il gollonzo di Demba Ba (un altro per cui lo Special One non stravede di certo), decisivo, e la folle corsa alla bandierina di tutta squadra, Mou compreso.

 

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Un anno dopo, agli ottavi, il sorteggio regala ai francesi l’occasione per la vendetta. Ivanovic e Cavani rimandano il discorso al ritorno, quando a Londra va in scena una partita ancora più pazza di un anno prima. Ibra, come suo solito, fallisce il grande appuntamento facendosi espellere dopo mezz’ora, Cahill all’81° fa pensare che per i francesi sia finita un’altra volta. Gli risponde 5’ più tardi David Luiz, che ancora una volta infila la porta dei Blues, ma stavolta correttamente, dato che in estate è diventato il difensore più pagato della storia, con il passaggio al Psg. 1-1 e supplementari, dove Thiago Silva se ne esce con un colpo da pallavolista e regala ad Hazard il rigore che riporta il Chelsea con un piede ai quarti. Cosa manca per rendere il copione perfetto? Il pareggio a 5’ dalla fine: Cavani? Pastore? Lavezzi? No: Thiago Silva, il responsabile della quasi-eliminazione. Due centrali in gol, per far felice Blanc.

 

Ed eccoci all’edizione in corso. Nuovo sorteggio, nuovo giro di palline, vecchio accoppiamento. Il 2-1 dell’andata, ottenuto in casa dal Psg è tutto fuorché una sentenza. Ma è probabile che il regista di questo incredibile film riesca a ideare un terzo capitolo all’altezza dei due precedenti.

 

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