L’allenatore del Bayern risponde alle critiche dopo la sconfitta del Calderon con l’Atletico: "Siamo ancora in gioco e io sono carico per questa settimana. Sono felice, mi piace vivere questa situazione"
"Mi avete ucciso dopo la partita, ma non sono ancora morto". Pep Guardiola risponde così alle critiche che gli sono piovute addosso dopo la sconfitta per 1-0 subita dal suo Bayern Monaco contro l'Atletico Madrid nella semifinale di andata di Champions League al Calderon. L’allenatore è stato criticato soprattutto per la decisione di non schierare dall'inizio Thomas Müller. "La ragione -spiega- è stata puramente tattica. Ho voluto giocare con un solo attaccante. La mia esperienza con due attaccanti centrali non è stata positiva e volevo più controllo".
"Mi piace giocare con Müller in campo, ha il fiuto del gol - continua l’allenatore -. A Lisbona è andato in panchina Robert Lewandowski ma ci siamo qualificati lo stesso e non è stato un problema". A chi domanda se Müller sarà in campo dall'inizio nella sfida di ritorno all'Allianz Arena, Guardiola si limita a dire: "Forse, devo valutare".
In ogni caso, secondo Guardiola, nulla è compromesso: "Siamo ancora in gioco e io sono carico per questa settimana. La prestazione a Madrid è stata molto buona, abbiamo avuto abbastanza occasioni (per segnare, ndr) ma il risultato non è stato positivo. Abbiamo ancora 90 minuti e lo abbiamo già dimostrato in passato", dice alludendo alle possibilità di ribaltare il risultato in casa. "Sono felice, mi piace vivere questa situazione".