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Ramos, il decisivo: l'ultima impresa di "SR7"

Champions League
Sergio Ramos esulta dopo il gol al Napoli (getty)

Il difensore spagnolo salva ancora una volta i blancos dal tracollo, ribaltando il Napoli in una manciata di minuti al San Paolo. Dalla finale di Lisbona del 2014 ha segnato 21 gol per il Real, 18 dei quali in situazioni di pareggio o svantaggio: tappa-difetti, bomberazo e provocatore

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Il cabezazo è sempre il suo, quello di Sergio Ramos. Questa volta, però, la vittima è nuova di zecca: il Napoli di Sarri. Due volte su in cielo, due volte in gol (il secondo, deviato da Mertens, non gli è stato però assegnato dalla Uefa): azzurri ko ed eliminati dalla Champions League. Dove non arriva la BBC arriva il difensore del Real Madrid, ancora una volta decisivo nei momenti più importanti della sua squadra. Il Ramos delle coppe e dei titoli: “Capo”, “Bomber Eterno”, “Testardo”, “Gran Capitàn” e “Salvador Real”, chi più ne ha più ne messa. Elogiato e innalzato a unico protagonista blanco del San Paolo, capace di cambiare il volto a una partita che per la truppa di Zidane si era messa davvero male.

Lo chiamavano SR7 - Scherzando, oppure no: Ramos al posto di Ronaldo? Una certezza: nelle due sfide con il Napoli, il difensore spagnolo è stato sicuramente più decisivo del portoghese. E così spesso in passato: al San Paolo come a Monaco, come a Lisbona, come a Milano, come a Trondheim e come in tante altre occasioni. Sempre Sergio, “l’unico a salvarsi nella sfida del San Paolo” per manifesta ammissione del suo allenatore. Si sapeva potesse essere il pericolo numero uno sulle palle inattive, e così è stato. L’unica macchia di Sarri, forse. Anche se “Ramos è un fuoriclasse, ti fa gol sia che lo marchi a uomo sia che lo marchi a zona”, ha ammesso lo stesso allenatore azzurro a fine gara. E la kryptonite sono ancora tanti quelli che la stanno cercando.

Tappa-difetti, goleador, provocatore - Ramos il factotum del Real, ma soprattutto bomberazo sottotraccia. Basti pensare che, dalla finale di Lisbona del 2014, ha già segnato 21 gol per il Madrid, 18 dei quali quando la sua squadra si trovava in situazioni di pareggio o di svantaggio. Decisivo e unico, Sergio, non a caso eroe della Dècima e idolo della folla madrilena. Pronto a tappare i difetti che un gruppo di undici fenomeni non può esimersi dall’avere, ci sia in panchina Zidane, Mourinho o Ancelotti. Goleador, tappabuchi, ma anche provocatore dalle lame affilatissime. Prendete l’esultanza contro il Napoli (mano all’orecchio mimando il gesto del telefono): la stessa che fece giusto qualche giorno fa Messi, quando segnò al Celta Vigo. Solo un caso? “È dedicata a mio figlio - ha ammesso Ramos dopo la gara del San Paolo - non è la prima volta che la faccio”. Niente gesto di sfida diretto alla Pulce argentina, quindi, anche se… “Dormirei meglio se il Psg eliminasse il Barcellona”.