Juve, voglia di triplete: ecco chi ce l’ha fatta

Champions League

Gianluca Maggiacomo

Barcellona, Bayern Monaco, Inter e Manchester United: così si fa il triplete
Combo-Triplete

Finora il mitico tris è stato centrato otto volte. Dal Barcellona nel 2015, all’Inter di Mourinho. Dal Bayern Monaco nel 2013 e dal Celtic, che nel 1967 ha portato a casa per la prima volta nella storia tutti i trofei nazionali e l’allora Coppa dei Campioni. Eccole qui le squadre dei sogni. Nella speranza che a Cardiff, i bianconeri di Max Allegri possano aggiungersi alla lista 

Un altro passo. Quello più importante, decisivo. Quello che potrebbe trasformare un'annata spettacolare in qualcosa di super. Il 2017 della Juventus è già bello imbottito di soddisfazioni. Terza Coppa Italia di fila: vinta. Sesto scudetto consecutivo: vinto. E poi… Vabbè, ci siamo capiti. C'è quell’altra “cosa”. Quella che qualche tifoso, spesso, nemmeno pronuncia. Il sogno. L’apoteosi. L’apice: di una stagione e, per tanti giocatori, di una carriera. Insomma, la Champions League. La coppa che manca dalla bacheca juventina da 21 anni, ovvero dalla stagione 1995-96. Dovesse arrivare sabato (tutti gli scongiuri sono leciti. Anzi, doverosi e sacrosanti) per i bianconeri sarebbe triplete. Parola magica. Che sa di ebbrezza. Un traguardo già sfiorato da Max Allegri nel 2015 quando, dopo aver vinto campionato e Coppa Italia, non riuscì a rendere speciale la notte di Berlino. A Cardiff contro il Real Madrid, l'allenatore livornese ha la seconda chance per regalare a milioni di tifosi il fatidico tris. Un’impresa riuscita, finora, solo otto volte. L’ultima, due anni fa. Quando il Barcellona, facendo piangere proprio la Juventus, mise la Champions accanto alla Liga e alla Copa del Rey già conquistate nelle settimane precedenti.

 

Celtic stagione 1966-67

La storia del triplete comincia esattamente 50 anni fa. Protagonista il Celtic, allora allenato da Jock Stein. Gli scozzesi, sconfiggendo l’Inter nella finale di Lisbona (2-1), alzarono al cielo la Coppa dei Campioni. In precedenza avevano già portato a casa campionato e coppa Nazionale. Tris. Era la prima volta che accadeva. Nemmeno il super Real Madrid, quello che aveva vinto cinque Coppe Campioni di fila, era arrivato a tanto. Per il Celtic fu una stagione memorabile. Che si chiuse con la conquista anche della Supercoppa nazionale e della Coppa di Glasgow. Insomma, campioni a tutto tondo. Normale che la parte cattolica della capitale, quella che tradizionalmente tifa per il Celtic, non abbia dimenticato quell'11 delle meraviglie.

 

Ajax stagione 1971-72

Erano gli anni di Johan Cruyff e del calcio totale. Capelli lunghi, corsa, qualità e un forte sapore di rivoluzione. Logico che da questi presupposti venisse fuori qualcosa di straordinario. Come il triplete. L’Ajax, nella stagione 1971-72 prima vinse a man basse l’Eredivisie, affossando la concorrenza del Feyenoord con la bellezza di 104 gol all’attivo e un vantaggio di 8 punti. Poi conquistò la coppa nazionale ai danni del Den Haag. Infine, battendo l’Inter per 2-0 (doppietta di Cruyff, manco a dirlo), portò a casa anche la Coppa dei Campioni, alzata al cielo nella notte di Rotterdam, sul campo degli storici nemici del Feyenoord. Se non  è apoteosi questa… Ecco l'11 che fece sognare i tifosi dell'Ajax e tanti amanti del calcio sparsi per il mondo.

 

Psv Eindhoven stagione 1987-88

Campioni di tutto. In patria e in Europa. A riuscirci, dopo l’Ajax, un’altra olandese come il Psv dell’allora 42enne Guus Hiddink. Una squadra spettacolare, quella. In porta c'era Hans Van Breukelen. A far muro in difesa, Ronald "Rambo" Koeman. In mezzo al campo, la velocità di Gerald Vanenburg. In attacco, l'ex Torino Wim Kift. In campionato il Psv Eindhoven battè la concorrenza dell’Ajax relegandolo a -9 punti e mise in bacheca la sua decima Eredivisie. Un dominio incontrastato, quello dei biancorossi. Tanto che portarono a casa anche la Coppa d’Olanda dopo aver sconfitto il Roda per 3-2. La corsa al tris fu però complicata. Per vincere la Coppa Campioni nella finale di Stoccarda contro il Benfica, gli olandesi dovettero patire 120 minuti e affidarsi alla lotteria dei rigori. Sbagliò il portoghese Antonio Veloso. Coppa ad Eindhoven.Triplete. E gli 11 protagonisti di quella stagione, divennero dei punti fermi nella storia del club.

 

Manchester United stagione 1998-99

È la stagione delle prime volte. I Diavoli Rossi, innanzitutto, sono stati i primi a centrare il triplete da quando la Coppa Campioni è diventata Champions Legaue. Non solo. Gli inglesi sono stati anche i primi a diventare campioni  d’Europa senza aver conquistato nell’anno precedente né il campionato né la coppa stessa. Al di là di questo, il Manchester, annata 1998-99, ha scritto una delle pagine internazionali più rocambolesche della storia del calcio (se la gioca con la finale di Istambul tra Milan e Liverpool del 2005). I ragazzi di Alex Ferguson, tra cui spiccavano Ryan Giggs, David Beckham e la coppia d'attacco Cole-York, prima portano a casa Premier League e FA Cup. Poi, dopo aver eliminato la Juventus in semifinale, regalano una bruttissima serata al Bayern Monaco. Nella finale di Barcellona, bavaresi avanti con Basler (rete al 6’). Sembrava fatta per i tedeschi. Era già iniziata la festa. Invece al 91’ Sheringham pareggia. E, al 93’, Solskjær regala la Champions (e il triplete) ai Red Davils.

 

Barcellona stagione 2008-09

L’era del tiqui taca comincia con il triplete. Pep Guardiola, alla sua prima panchina con il Barcellona dopo aver guidato la formazione B del club, passa in appena una stagione da outsider a campione di tutto. I suoi balugrana, un mix esplosivo di gioventù ed esperienza, prima vincono la Liga con 105 gol fatti e un rumoroso +9 sul Real Madrid, secondo. Poi, nella finale del Mestalla di Valencia, portano a casa anche la Copa Del Rey ai danni dell’Athletic Bilbao. L’opera è completata a Roma il 27 maggio quando, battendo 2-0 il Manchester United con i gol di Eto’o e Messi, i catalani vincono anche la Champions League. Il tris è servito. E con una squadra del genere non poteva esser diversamente.

 

Inter stagione 2009-10

Da un triplete a un altro. Passa appena un anno dall’ultima volta, ed ecco un’altra squadra campione di tutto. È l’Inter di Josè Mourinho. I nerazzurri vincono prima la Coppa Italia ai danni della Roma (1-0). Poi, all’ultima giornata, portano a casa lo scudetto andando a vincere a Siena. Infine completano l’opera con la Champions, conquistata nella notte di Madrid ai danni del Bayern Monaco. Protagonista indiscusso e simbolo del triplete, Diego Milito. Suo il gol che è valsa la Coppa Italia. Sua anche la rete che ha portato la matematica vittoria del campionato al Franchi di Siena. E sua, infine, la doppietta che ha steso i tedeschi al Bernabeu. Era una squadra imbottita di campioni, quell’Inter. Oltre al Principe, c'era Eto’o in una forma esplosiva, Pandev mai splendente come in quella stagione, Sneijder in gran spolvero e una difesa imperforabile composta da Lucio e Samuel davanti a Julio Cesar.

 

Bayern Monaco stagione 2012-13

Triplete in salsa bavarese. Il Bayern, dopo aver assistito ai tris di Manchester United (1998-99) ed Inter (2009-10), si prende la rivincita e fa asso piglia tutto. Numeri impressionanti, quelli degli uomini di Jupp Heynckes. In campionato la vittoria arriva con sei turni di anticipo e 25 punti di vantaggio sulla seconda. Poi è la volta della Champions League, conquistata (2-1) nel “derby” europeo contro il Borussia Dortmund a Wembley con i gol dello juventino Mario Mandzukic, che sabato sarà in campo a Cardiff, e Arien Robben. Ma non è finita. Sette giorni dopo la festa di Londra, è la volta della coppa di Germania, che i bavaresi hanno messo in bacheca sconfiggendo 3-2 lo Stoccarda. Nel Bayern di quattro anni fa spiccava il tridente schierato a supporto dell'unica punta formato da Robben, Muller e Ribery. Senza dimenticare la qualità tra i pali di Manuel Neuer e i muscoli in mezzo al campo di Martinez e Bastian Schweinsteiger.

 

Barcellona stagione 2014-15

Triplete fa ancora rima con Barcellona. I catalani, dopo il tris della stagione 2008-09, concedono la replica. Questa volta, però, con qualche interprete diverso rispetto a sei anni prima. In panchina, per esempio, non c’è più Pep Guardiola, ma Luis Enrique. In attacco, Neymar e Suarez hanno preso il posto di Henry ed Eto'o: e scusate se è poco. Protagonisti differenti, stesso risultato. Nella Liga i blaugrana si impongono sul Real Madrid, indietro di 2 punti. Il 30 maggio battono l’Athletic Bilbao per 3-1 grazie alla doppietta di Messi  e al gol di Neymar ed alzano al cielo la Copa del Rey. Infine, nella notte di Berlino, il 6 giugno, i catalani di Dani Alves, ora colonna bianconera, sconfiggono la Juventus per 3-1 con le reti di Rakitic, Suarez e Neymar (di Morata il momentaneo pari), e portano a casa pure la Champions League.