Nella Casa del Real: tra i segreti dei Blancos

Champions League

Alfredo Corallo

La camera di Cristiano Ronaldo nella Ciudad Real Madrid di Valdebebas (foto Getty)

Siamo stati nel quartier generale delle Merengues per vedere come Ronaldo e compagni si stanno preparando in vista della finale di Champions contro la Juventus. Nel nostro tour abbiamo visitato le strutture ed è stato possibile vivere da vicino la giornata tipo dei giocatori, dai campi di allenamento alle camere da letto...

"Bienvenidos a la Ciudad Real Madrid, el mayor centro deportivo jamás construido por un club de fútbol". Una città-stato, se è vero che è grande quasi 3 volte il Vaticano, una superficie che - per rendere ancora meglio l'idea - equivale alla somma di una quarantina di Santiago Bernabéu messi insieme. Benvenuti dunque nel centro sportivo di Valdebebas, un milione e 200mila metri quadrati di storia, che si respira in ogni angolo di questo mega parco situato a pochi chilometri dall'aeroporto di Barajas, nella periferia della capitale spagnola. È qui che martedì le Merengues ci hanno accolto per il tradizionale media day organizzato dalle finaliste di Champions (lunedì aveva aperto le danze la Juventus). Arrivarci è stato abbastanza semplice, ma soltanto per una fortunatissima combinazione...

 

 

Mission... possible

Il modo più facile di raggiungere Valdebebas dal centro di Madrid è il treno, la linea Cercanìas. Mezzoretta circa da Puerta del Sol. Proprio da queste parti, al Cinema Callio, lunedì sera Tom Cruise ha presentato il remake de "La Mummia": nel pomeriggio - tra l'altro - era stato ospite dai "nemici" dell'Atletico nel nuovissimo stadio "Wanda Metropolitano", ricevendo anche una maglia personalizzata dal presidente dei colchoneros Enrique Cerezo. Con l'attore - che non sarà più Top Gun ma conserva sempre il suo fascino - le bellissime colleghe Sofia Boutella e Annabelle Wallis, che abbiamo potuto ammirare personalmente in serata sul red carpet della premiere (nel delirio generale).

 

Taxi!

Come delirante è stato il risveglio dei madrileni, "ostaggio" dello sciopero dei tassisti (contro Uber): anche noi avremmo dovuto prendere un taxi, la stazione di Valdebebas dista un'oretta dalla Ciudad se devi fartela a piedi, sotto il sole... Quando la dea bendata ci è apparsa alla fermata del Ministerio: parlava di calcio al telefono, dalla borsa "sbucava" una copia del quotidiano sportivo AS, e allora se tanto mi dà tanto... "Scusa, per caso stai andando al media day?". "Sì, perché?". "Anch'io... Magari facciamo la strada insieme...". "Tranquilo italiano (ci facciamo sempre riconoscere ndr), c'è l'operatore che mi aspetta con la macchina, in 5 minuti siamo lì". Gracias Gemma!

 

Parola di Zizou  

Freschi come le rose veniamo accolti alla reception e accompagnati alla "sala prensa", dove a mezzogiorno avrebbe parlato Zinedine Zidane, il primo appuntamento della giornata. Siamo in anticipo (gracias de nuevo Gemma...) e prendiamo posto in una delle prime file, facciamo anche in tempo a mangiare qualcosina al buffet, di lì a poco sarebbe stato impossibile: più di 270 giornalisti accreditati da tutto il mondo, capirai... Zizou è di buon umore, conferma il recupero di Bale, ma si fa serio al nome di Dybala ("È il giocatore che temo maggiormente"). Alla fine indica la grande vetrata alla sua destra e ci dà appuntamento all'allenamento, che abbiamo potuto osservare dalla terrazza.

 

 

Cristiano, Georgina e la Juve (e il fisco)

Torello, calcio tennis, grandi abbracci e un Cristiano in vena di scherzi nonostante i presunti guai con il fisco (sarà che la compagna Georgina è in dolce attesa, ma non sembrava per niente turbato, anzi). Un CR7 che non è disposto a fare sconti sabato alla Juve, proiettato alla sua seconda finale di Champions consecutiva dopo quella conquistata a Milano lo scorso maggio: "Loro sono una grande squadra, ma noi siamo più forti. E umili, ma fino a certo un punto". Perché io sono io e voi, insomma...

 

Sergio Ramos: bomberazo

Dopo la partitella e una sessione di punizioni (Sergio Ramos ne ha "sparata" una a Cardiff, ma si è rifatto con un bel gol di tacco), doccia e "sfilata" nella zona mista per le interviste. Si mostrano tutti molto disponibili (da Ronaldo a Ramos, Marcelo e Bale, Modric e Casemiro), con il portoghese che concede anche qualche selfie (solo alle giornaliste, però) e sembra davvero in una forma strepitosa, abbronzatissimo e col capello leggermente ossigenato destinato a fare scuola quest'estate. Ma il più "sensualone" - secondo il nostro mini-sondaggio alle periodiste spagnole - è sempre Sergio, che rimane tuttavia un sueño, accasatissimo com'è con l'hermosa (muy) Pilar Rubio.

 

Vamos a comer!

Sono quasi le 16 e i giocatori ci dicono adìos. Sembrerebbe l'ora di andare anche per noi. "¿A dónde vas? No tienes hambre?". Beh, in effetti un leggero languorino... "Vamos a comer!". Le gentilissime ragazze dell'ufficio stampa ci invitano al cocktail che il Club ha preparato in un'altra ala della struttura, affacciata su uno dei mille campi che compongono la Ciudad. Ci spostiamo con delle "golf-car", e con le stesse macchinine elettriche - così ci spiegano nel tragitto - faremo il tour per visitare il parco dei divertimenti... Serrano, Gazpacho e altre prelibate specialità iberiche ci rimettono al mondo. Altro giro, altra corsa.

 

 

 

Baloncesto, Di Stefano e Raul

Alle 17.30 in punto comincia il nostro tour (con tanto di "guide turistiche") che parte dai parqué di balencesto, dove si allenano il Real e le sue squadre giovanili di basket. Per spostarci al campo principale (da 6mila spettatori) intitolato alla Leggenda del calcio madrileno Alfredo Di Stefano. Qui gioca il Castilla, "primer filial" dei Blancos, che milita nella Segunda División. E che ha lanciato negli anni tantissimi futuri campioni: Raul Gonzalez Blanco, per dirne uno.

 

La Residencia della Cantera

Non distante dal "Di Stefano" ecco la residenza per i ragazzi della Cantera, cresciuti come dei figli: "Sono i nostri gioielli" spiega una delle nostre guide. E da tali sono trattati. Entriamo nella struttura, dove risiedono in 75 (tra calcio e pallacanestro) e dispongono di una sala studio e quella relax, la palestra e la mensa. All'ingresso una gigantografia del Bernabeu e la foto storica relativa all'inaugurazione della Ciudad, il 30 settembre del 2005, con Emilio Butragueno, Di Stefano e un giovanissimo (e biondissimo) Dani Carvajal, un altro che ce l'ha fatta come Raul, la cui immagine troneggia sulle scale. Insieme a quella di Zidane, immortalato nello scoccare la freccia al Bayer Leverkusen che regalerà ai madrileni la Champions del 2002.

 

La Casa Blanca

Risaliamo sui nostri (loro) giocattolini per andare proprio a "casa" di Zizou, nella residencia dei campioni di Spagna. Dove è tutto molto chic, ma senza sfarzi (i water non sono d'oro, per intenderci). C'è un salone con le foto delle leggende che hanno scritto la storia dei madrileni. Un cinema, una sala con biliardo, tavolo di ping pong e tiro a segno; un angolo per giocare alla playstation; un'elegantassima dinner room e una piscina, questa sì "top". Al piano di sopra ci sono le camere, tutte singole, dove dormono i componenti dello staff e a volte i calciatori, come alla vigilia delle partite. Letti matrimoniali, con lenzuola e asciugamani "marchiati" con la corona del Re. Plasma, divanetto e un terrazzino sull'ennesimo tappeto verde "de entrenamiento".

 

In carrozza!

Sono le 19.30. Ora è veramente giunto il momento di salutare. Gemma e l'operatore si erano offerti ancora per un passaggio, ma avremmo dovuto saltare l'ultima parte del tour e sarebbe stato un peccato. E poi i tassisti hanno ripreso a correre. "Il taxi? Ti accompagniamo noi alla stazione. Siamo o non siamo il Real Madrid?". Il viaggio in treno - almeno quello! - lo paghiamo noi, un euro e 70. È valso il prezzo del biglietto...