Diciannove anni fa, il 20 maggio '98, i blancos vinsero (1-0) la finale di Champions coi bianconeri ad Amsterdam. Zizou c'era. E giocava con chi uscì sconfitto. Precedente che propizierà suoi desideri di vendetta, o destinato invece a portare fortuna ad Allegri & C?
Arrivato nel ‘96 alla Juve come un vinello bordolese non ancora ben stagionato per la bazzecola di 7,5 miliardi di lire, se ne andrà al Real Madrid (da giocatore) nel 2001 per 150 miliardi. Fino a quel momento il prezzo più caro mai pagato al mondo, quello per Zinedine Zidane il Marsigliese, per l’acquisto di un calciatore. Escalation di valore, in cinque anni, come neanche i titoli hi tech della Silicon Valley. Sta già chiuso in questi essenziali e scandalosi particolari il rapporto specialissimo tra Zizou e la Juventus. In Champions, con la maglia bianconera, il feeling con le finali non è però dei più fortunati. E chissà se i tifosi juventini di adesso si fregano le mani.
Nell’anno stesso dello sbarco a Torino, per esempio, Zidane perde (3-1) la finale contro il Borussia Dortmund all’Olympiastadion di Monaco. L’anno dopo, eccoci al clou. Terza finale di Champions consecutiva per gli agnelliani e straordinaria combinazione, ma rovesciata rispetto all’oggi. Zizou e la Juventus se la devono vedere infatti con il Real Madrid. Diciannove anni fa, era il 20 maggio del ’98, ad Amsterdam l’attuale allenatore blanco patisce ahilui un’altra sconfitta (1-0). Batosta che probabilmente oggi non saprebbe se volere di nuovo auspicare, visto che ai tempi aveva addosso la casacca a strisce bianconere, o invece voler personalmente vendicare.
Per questo l’occasione di Cardiff che s’avvicina, sabato 3 giugno, sembra propiziare un disvelamento dell’arcano. Precedente che inchioda Zizou, quel Juve-Real perduto, oppure cabala pura, e cioè precedente di lusso che tranquilizzerà gli spagnoli, spegnendo le ansie della vigilia? All’Amsterdam Arena segnò Pedrag Mijatovic. Più avanti, ma Zizou non c’era già più, si sa: alla Juve andò male altre due volte. Perse la finale di Manchester col Milan (e gli occhi da tigre di Shvchenko dal dischetto), perse a Berlino quella contro il Barcellona. L’avvocato Agnelli pronunciò un celebre e velenoso verdetto su Zidane: è più divertente che utile. Allegri & company si augurano di togliere la polvere all’aforisma. I precedenti, col Marsigliese, in fondo aiutano.