L’ex capitano bianconero carica la squadra in vista della finale contro il Real Madrid: "Rispetto al 2015 questa è una formazione più consapevole. Dani Alves è un vincente, è forte di testa e di spirito"
"La partita è già stata ampiamente preparata nei giorni precedenti, questi sono momenti che ognuno vive in maniera molto personale: c’è chi ha più tensione, chi meno, c’è chi dorme poco, chi lo fa benissimo, ripeto è una cosa molto personale. Dani Alves ha ammesso che lui dormirà? Dopo che hai vinto 35 titoli è più facile dormire, questo poi penso che sia il suo spirito ed uno dei motivi per cui la Juventus ha preso Dani Alves: lui è forte di testa, è forte di spirito. E’ stato uno di migliori in campo nelle semifinali, lui è forte. Allegria, ottimismo e buona volontà sono cose positive da portare in campo", parla così da Cardiff Alessandro Del Piero ai microfoni di Sky Sport.
"E' una Juventus più consapevole rispetto al 2015"
Del Piero vede una Juventus più forte rispetto al 2015. "Più consapevolezza rispetto alla finale con il Barcellona? Sì, è la realtà. Nel 2015 la Juventus arrivava da un percorso difficile ed in finale affrontava una squadra apparentemente più forte e in uno stato di forma incredibile, con Messi, Neymar e Suarez. Oggi la Juventus ha costruito tutto questo ripartendo dall’eliminazione immeritata contro il Bayern, aggiungendo qualcosa ogni anno: in più rispetto ad allora ci sono elementi fondamentali come Dani Alves, Higuain, Pjanic, Khedira. Oggi la squadra arriva con un percorso diverso e con una disinvoltura diversa come dimostrato contro il Barcellona e il Monaco: questo anche perché ha fatto un campionato relativamente tranquillo, con Allegri che ha dato la giusta importanza a tutti, risparmiando alcuni giocatori, facendoli recuperare bene dopo gli infortuni, come Dybala e Dani Alves. Tutto questo con grande semplicità e serenità da parte di Allegri. Poi c’è lo stato di forma e l’ambizione dei singoli giocatori, come Buffon, i tre difensori, Marchisio, il gruppo storico insomma", ha proseguito Del Piero.
"Dalla B alla Champions? La chiusura perfetta del cerchio"
"Dalla Serie B alla finale di Champions? Momento particolare per chi ha fatto questo percorso, perché hanno sofferto, hanno buttato giù bocconi amari: questo sarebbe il modo migliore per chiudere il cerchio in maniera perfetta. Dybala? Sono contento che non ci sia troppa pressione nei suoi confronti, ha grande personalità e umiltà: il suo percorso è perfetto dal punto di vista mentale, ed è questo quello che mi ha sempre impressionato di lui. Dico che la tavola è apparecchiata", ha ammesso Del Piero. "Zidane? Non mi ha stupito, sa che cosa vuol dire giocare e allenare in una squadra del genere, sicuramente ha saputo toccare i tasti giusti. Il Real mi sembra un serpente velenoso. Queste due finaliste sono le migliori squadre d'Europa", ha concluso Del Piero.
"Mijatovic era in fuorigioco, rosico ancora per quella finale"
Del Piero ha vinto la finale del 1996 a Roma contro l'Ajax, la seconda nella storia della Juventus. Ma la bandiera bianconera ne anche perse delle altre. Che bruciano ancora. Soprattutto quella del 1998 contro il Real Madrid, giocata all'Amsterdam Arena e decisa da un gol di Pedrag Mijatovic. "Rosico ancora per quella finale - dichiara Alex - perchè quel gol era in fuorigioco". Prima di quella però, la Juventus perse anche col Borussia Dortmund all'Olympiastadion di Monaco di Baviera. "Brucia perchè eravamo troppo forti, ma loro sono stati più bravi di noi". Ma non è finita, perchè nel 2003 anche la finale di Manchester non rappresenta certo un bellissimo ricordo per Del Piero e i tifosi bianconeri: "Con il Milan brucia perchè si trattava di un derby italiano in finale, e naturalmente non vuoi mai perdere"