Grazie a un grande secondo tempo, nel quale hanno annullato la squadra di Allegri, gli spagnoli alzano al cielo di Cardiff la loro 12esima Coppa dei Campioni. Decide la doppietta di Ronaldo, arrivato a quota 105 gol in Champions, e il gol di Casemiro. Nel primo tempo la rete di Mandzukic, nel finale definitivo 4-1 di Asensio. Per i bianconeri è la settima finale persa sulle nove giocate
IL TABELLINO RIVIVI LE EMOZIONI DELLA FINALE DI CARDIFF MINUTO PER MINUTO
Juventus-Real Madrid 1-4
20' Ronaldo, 27' Mandzukic, 61' Khedira, 64' Ronaldo, 45' Asensio
Evidentemente questa coppa deve essere proprio una maledizione. Perché anche se alla fine ad alzarla al cielo di Cardiff è stata la squadra probabilmente più forte, in pochi, tra gli juventini ma non solo, pensavano di poter assistere a una finale del genere. 4 gol presi dal Real dopo i soli 3 subiti in tutta la campagna di Champions ed ennesima cocente delusione europea, in una storia che ora racconta di 7 sconfitte in 9 atti conclusivi giocati. Troppi, onestamente, anche per una squadra apparsa stranamente fuori dalla partita nel secondo tempo, dopo una prima frazione nella quale i bianconeri erano apparsi determinati e convinti ed erano riusciti a riequilibrare il solito gol di Cristiano Ronaldo, arrivato a quota 105 in Champions. E invece, una volta rientrata in campo, la Juventus si è sciolta sotto i colpi degli spagnoli, ha subito un gol sfortunato da Casemiro (decisiva la sfortunata deviazione di tacco di Khedira) ma poi non è stata in grado di reagire. Come fosse una conseguenza inevitabile, come se i giocatori sentissero il peso insostenibile del confronto con la squadra più vincente d'Europa. Che ora entra definitivamente nella storia, diventando la prima a riuscire a vincere per due stagioni di fila la Coppa dei Campioni dell'era moderna, altrimenti detta Champions League. E' il trionfo di Zidane e Ronaldo. E' il sogno infranto di Buffon e compagni.
La tensione è nemica dei cuori pavidi, prima della partita segna il volto dei giocatori mai così concentrati. Tra Morata e i suoi ex compagni c’è anche qualche tenerezza, Buffon scambia una pacca amichevole con Ramos sotto al tunnel, ma poi c’è tempo solo per il campo. Batte la Juve, testa bassa e determinazione: squadra subito in avanti, a chiudere tutte le linee di passaggio madridista. Dani Alves morde Marcelo, mentre Higuain sembra avere la cattiveria delle serate migliori: al 3’ è suo il primo squillo della partita, un fendente dai 20 metri che trova pronto Navas. Il costaricano è bravo, ma è qualche minuto più tardi che si deve superare sul tiro di Pjanic dal limite dell’area. La Juve c’è, il Real deve ancora cominciare a giocare. La squadra di Zidane ci mette una decina di minuti per farlo, il tempo che Kroos e Modric comincino a prendere in mano il pallino del centrocampo. La Juve si chiude, serra le fila, solo una ripartenza potrebbe trovare la difesa bianconera impreparata. Quello che succede al 20’, quando da Modric il pallone passa velocemente attraverso Benzema e Carvajal, prima di arrivare sul destro di Ronaldo, piazzato all’altezza del dischetto da rigore. Bonucci devia impercettibilmente, Buffon non ci arriva e il portoghese può esultare per il suo 104esimo gol in Champions, il numero 500 della storia del Real nella competizione.
La Juve sembra scossa, il piglio dei primi 10 minuti improvvisamente svanito. Ma una squadra come quella bianconera, dominatrice della propria stagione, non può perdere all'improvviso tutte le proprie certezze e rimessa la palla al centro ricomincia a far girare la palla come sa. Dybala fatica a trovare la posizione giusta, l’argentino svaria molto e arretra la sua azione perdendo però d’efficacia nella zona offensiva e allora la Juve deve affidarsi a soluzioni alternative, come le aperture di Bonucci per uno dei due esterni brasiliani. Al 27’ il centrale bianconero trova Alex Sandro che di prima scodella al centro dove Higuain e Mandzukic si scambiano i ruoli: il primo stoppa, il secondo si inventa una spettacolare parabola in rovesciata che si insacca tra la traversa e le mani protese di Navas. Quello di mr No Good, il secondo in una finale di Champions, è un gol straordinario, che zittisce la tracotanza madridista e riporta il pallone al centro del campo. Sull’ 1-1 la partita torna in grande equilibrio con le squadre che tornano ad annullarsi in una reciproca resistenza difensiva. Per la verità una grande occasione gli spagnoli ce l’avrebbero anche, ma sul cross di Marcelo Ronaldo non riesce a impattare al bene il pallone. Meglio così: non succede più nulla e nel secondo tempo si riparte dalla perfetta parità.
Bisogna fare qualcosa in più per poter vincere la partita, gli spagnoli sembrano averne discusso all’interno dello spogliatoio durante l’intervallo. Perché il Real che si ripresenta in campo nel secondo tempo sembra animato dal fuoco sacro che solo gli dei del calcio possono distribuire ai loro fedeli giocatori. Gli spagnoli alzano il baricentro senza paura, pressano a tutto campo e i bianconeri iniziano a far fatica anche a superare la metà campo. Subito Marcelo, poi una conclusione di Modric, quindi Ronaldo che non arriva per un soffio su un cross del terzino brasiliano, quindi Isco: il gol del Real non arriva ma sembra aver prenotato un posto d’onore sul terreno di gioco del Millennium Stadium. E infatti, dopo 16 minuti di affanno bianconero, alla fine arriva, casuale nella dinamica, più che meritato nei presupposti. Lo trova Casemiro con un tiro dai 20 metri al termine di un’azione martellante degli spagnoli sulla quale pesa però la deviazione col tacco di Khedira. Buffon parte forse con qualche frazione di secondo di ritardo, ma il tempo per rammaricarsi questa sera proprio non c’è. Perché la Juve rimette la palla al centro e senza nemmeno capire come si ritrova di nuovo sotto. Merito di uno straordinario Modric, oltre che del solito immenso Cristiano Ronaldo, che ruba palla a Mandzukic, chiede l’uno due a Carvajal e pesca alla perfezione l’inserimento del portoghese.
E’ una mazzata per la Juventus, una maledizione per i cuori bianconeri, schiacciati ora in una morsa d’angoscia che riporta alla mente le altre 6 finali perse, pur dentro una storia fatta comunque di straordinari successi. I giocatori si spengono quasi del tutto, il fisico travolto da una testa che ora fa male non risponde e la reazione è quasi inesistente. Allegri cambia qualcosa ma è tutto vano, anche perché Cuadrado, entrato da soli 17 minuti, si fa buttare fuori per uno stupido pestone a Ramos, reo di aver provocato il colombiano. Resta il tempo solo per lo squillo finale del Real, firmato dal giovane Asensio che manda in paradiso gli spagnoli e affossa del tutto i sogni di gloria bianconera. Dovrà provarci ancora la Juventus, anche se tornare brevemente in finale di Champions non sarà una cosa semplice. Come non lo era riuscire a vincerne due di fila per questo predestinato che risponde al nome di Zinedine Zidane, capace di alzare al cielo due coppe delle grandi orecchie in appena 18 mesi di panchina. Con Ronaldo forma una coppia fenomenale, destinata probabilmente a continuare a monopolizzare il calcio europeo e mondiale. La Juventus se ne è accorta nella notte più brutta. Dalla quale, come sempre, siamo sicuri che riuscirà a ripartire. E' scritto nella sua storia, è insito nel loro dna. Comunque vincente.
Le curiosità statistiche della partita
-La Juventus non perdeva una partita di Champions League con almeno tre gol di scarto da dicembre 2009 (4-1 vs Bayern Monaco).
-Ronaldo ha segnato ora 10 gol nelle ultime cinque partite giocate in Champions League.
-La Juventus ha concesso tante reti quante ne aveva subite nel resto della competizione.
600ª rete di Cristiano Ronaldo in tutte le competizioni tra club e nazionale.
-Quella di Ronaldo è la prima doppietta in una finale di Champions League da quella di Milito nel 2010.
-Entrambi i gol di Casemiro in questa Champions League sono arrivati contro squadre italiane (Napoli agli ottavi).
-Con l'assist per Mandzukic, Higuain ha partecipato a sei reti in questa CL (5 gol, 1 assist), eguagliando il suo record stabilito con il Napoli nel 2013/14 (4 gol, 2 assist).
-Solo contro il Borussia Dortmund (5) a settembre il Real aveva subito più tiri nello specchio che contro la Juve (4) nei primi tempi di questa CL.
-Mandzukic ha trovato per la prima volta il gol in due presenze consecutive della stessa edizione della Champions League.
-Mario Mandzukic è il terzo giocatore a segnare con due maglie diverse in una finale di Coppa Campioni/Champions -League dopo Velibor Vasovic (Partizan Belgrado e Ajax) e Cristiano Ronaldo (Manchester Utd e Real Madrid).
-Cristiano Ronaldo è il secondo giocatore a segnare in 3 finali diverse di Coppa Campioni/CL dopo Alfredo Di Stefano
-Primo gol subito su azione dalla Juventus in questa Champions League
-Nove degli ultimi 11 gol del Real in Champions sono stati realizzati da Cristiano Ronaldo
-Quinto assist di Carvajal, primo tra i difensori in questa Champions League
-500° gol del Real in Champions League, giunto col primo tiro
-100a presenza in Champions League per Dani Alves, 50a per Isco
-La Juve schiera il 2° più vecchio 11 titolare di una finale di Champions League (30 anni 336 giorni) dopo quello del Milan 2007 (31a 35g).
-Gianluigi Buffon diventa il 3° più anziano giocatore a disputare una finale di Champions League/Coppa Campioni (39 anni 126 giorni), dopo Zoff e Van Der Sar.