Juventus, il sogno Champions è finito. Da oggi si ricomincia

Champions League

Massimo Corcione

A volte può bastare la spiegazione più elementare per motivare una sconfitta: la differenza tra Real Madrid e Juventus l’ha fatta un Pallone d’Oro

I due gol autografati da Cristiano Ronaldo hanno segnato partita e risultato finale. Tutto il resto è inutile orpello di una sfida segnata dopo venti minuti dalla prima firma d’autore, rianimata dalla prodezza di Mandzukic, poi affossata proprio dal fenomeno portoghese.

La Coppa resta a Madrid e anche questo è un evento straordinario, mai riuscito all'epoca della Champions League; CR7 lo confeziona e lo inserisce nel proprio palmarès personale, sempre più inimitabile. Capita e non puoi neppure fartene una colpa, se di fronte hai una squadra che di coppe ne ha vinte 12, tre negli ultimi quattro anni: chiamatela pure abitudine a vincere, quella consuetudine con il trionfo che in Italia non frequentiamo più da tempo. La differenza tra Real e Juventus è tutta qui, in questi dettagli sui quali intervenire è impossibile quando tutto è stato compiuto.

Il senso di resa è tutto nell'abbraccio che il presidente Agnelli ha voluto riservare a ogni singolo mancato eroe di una serata che resterà memorabile. Perché perdere contro questo Real non è un’infamia, ma solo un appuntamento rinviato con la gloria. Ancora rinviato, come era accaduto contro il Barcellona l’ultima volta. Ecco, è appunto la replica della delusione a pesare più di ogni cosa sulla Juventus, sui suoi giocatori che mai più avrebbero pensato di veder accostato il proprio nome a una sconfitta.

Il portavoce dell’umore juventino da sempre è Gigi Buffon, il capitano che non riesce ad arrendersi all'idea di non aver mai sollevato il simbolo del successo. Per sei anni, quasi un’era geologica, lui e i suoi compagni d’arme hanno infilato una serie di scudetti vinti in serie A che nella storia del calcio italiano non ha precedenti; una sequenza che pareva aver generato una forza supplementare, capace di esorcizzare perfino la grande paura. E’ stata solo un’illusione che il principe di Madeira ha crudelmente sfatato. Questo sogno è finito, da oggi si ricomincia.