Madrid, festa "irReal": Cibeles a bocca asciutta

Champions League

Alfredo Corallo

Plaza de Cibeles, tifosi del Real Madrid in festa. Ma i Campeones d'Europa non c'erano (foto Getty)
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I Campeones d'Europa hanno rimandato a stasera i festeggiamenti per la conquista della Champions contro la Juventus, lasciando un po' delusi i tifosi che in migliaia si erano riversati nella piazza con la statua della dea greca, che il capitano Sergio Ramos - come da tradizione - avrebbe dovuto baciare... La notizia dell'attentato a Londra in piena festa

Una festa "irReal". Non potremmo definire diversamente questa serata europea macchiata da altro sangue innocente e in preda alla paura: dal nuovo attentato che ha colpito Londra - il secondo nel giro di un paio di mesi - alla strage sfiorata in piazza San Carlo a Torino per il panico generato da un falso allarme-bomba che ha comunque provocato centinaia di feriti, alcuni dei quali molto gravi. Ma non possiamo nemmeno affibbiarne una colpa ai madrileni se nella loro città è stata "soltanto" una notte di gioia per la vittoria della loro Duodécima (6 Champions League più le 6 vecchie Coppe dei Campioni), ai danni della "solita" Juventus, alla sua settima finale persa (la quinta di seguito). Ancora meno "colpevoli" di festeggiare se pensiamo che la notizia dell'attacco terroristico ha colto la capitale spagnola nel cuore dei suoi caroselli, quando il fiume di gente proveniente dal Santiago Bernabeu e dalla Gran Via si era già riversato in Plaza de Cibeles, nell'attesa - poi rivelatasi vana - che i Campeones tornassero da Cardiff e il capitano Sergio Ramos salisse sul palco per "baciare" - come da tradizione - la statua della dea greca trainata dai due leoni. Ma che alla fine è rimasta con l'amaro in bocca...

 

Aspettando i Campeones

Dicevamo un'attesa vana perché il club iberico - prima che si diffondessero le voci sul camion della morte piombato a London Bridge - aveva deciso di rimandare a stasera l'appuntamento con i tifosi, ufficialmente per ragioni logistiche (il ritorno immediato dal Galles appariva troppo complicato), ma con la promessa di un festone senza precedenti: in programma la sfilata del bus scoperto con partenza alle 18.45 da Puerta del Sol; tappa e passerella al Palazzo del Municipio (con "bacio" a Cibeles, finalmente); e dalle 22 la fiesta nel mitico stadio cittadino. Ma la delusione è stata tanta, è inutile nasconderlo: "già" alle 4 la piazza cominciava lentamente a svuotarsi. E i cori per il presidente Florentino Perez - non particolarmente amato, soprattutto dalla frangia più "caliente" della tifoseria - si sono sprecati.

 

 

Lo spettacolo del Bernabeu

E proprio al Bernabeu (dove sedevamo anche noi) si è concentrato il clou della serata: il popolo dei Blancos - al prezzo di 10 euro, è stato subito sold out - ha sostenuto Cristiano e compagni attraverso gli 8 megaschermi posizionati in mezzo al campo, uno spettacolo (forse) più suggestivo anche di quello offerto dal Millennium Stadium.



 

L'uomo (bianco) nero

Compreso il momento che ha gelato il Tempio del calcio mondiale alla rete pazzesca del pareggio di Mandzukic. Un vero incubo per questa bambina, "salvata" dai suoi tre supereroi Casemiro, Ronaldo e Asensio, che firmerà il poker conclusivo.

 

CR7 e Georgina in love

Ed è stato un delirio quando Cristiano è comparso abbracciato alla fidanzata Georgina Rodriguez, la nueva princesa blanca - aragonese di Jaca - e futura mamma dei suoi figli, che andranno presto a fare compagnia a Cristiano Jr.

 

 

Il corteo

Al fischio finale è partita la marcia verso Cibeles. Un serpentone lungo qualche chilometro che ha invaso Paseo de la Castellana e i bar dell'arteria fino alla "fuente" tra canti, balli e birra come se piovesse.

 

Il "fantasma" di Mijatovic

Nel pomeriggio eravamo stati un po' a spasso per Madrid e l'incontro al Parco del Buen Retiro con il "fantasma" di Predrag Mijatovic - autore del gol che beffò la Juve nella finale del 1998 - non lasciava certo intravedere buoni presagi per i tifosi juventini, "los italianos"...

 

Tanti auguri...

Bianconeri che non sono stati presi troppo di mira dall'ironia dei madrileni, non quanto almeno gli odiati rivali del Barcellona. D'altronde appena venerdì, in occasione della Festa del 2 giugno, l'ambasciata italiana era stata ospitata con tutti gli onori nel Palazzo del Conde Duque per festeggiare l'anniversario della Repubblica, con l'alcadesa di Madrid (la "sindaca") e la nostra Raffaella Carrà (juventina sfegatata) a fare da gran madrine, rivolgendosi un reciproco e sportivissimo "suerte", a conferma degli stretti rapporti di amicizia che legano storicamente i due popoli. Anche se soltanto uno, ieri sera, ha soffiato sulle 12 candeline della torta più appetitosa d'Europa. "Tanti auguri...".