Champions League, Napoli macchina da gol. Sarri all'esame Feyenoord
Champions LeagueMatch già decisivo al San Paolo per gli azzurri contro gli olandesi, entrambi sconfitti all'esordio in Champions. Trascinata dalla varietà di interpreti in gol per 22 volte in Serie A, un'eccellenza nei principali campionati europei, la squadra di Sarri confida nel suo tridente per rilanciarsi nel gruppo F
Benvenuti alla festa del gol, d’altronde l’eccellenza è di casa a Napoli. Volano eccome gli azzurri di Maurizio Sarri in campionato: stabilito il primato inaugurale di vittorie (6) oltre alla striscia di successi consecutivi (11), numeri di pari passo con i trionfi di fila in trasferta (7) per un totale di 18 gare immacolate inaugurate nella scorsa stagione. Record frantumati che valgono la vetta a punteggio pieno in Serie A insieme alla Juventus, prima rivale allo scudetto nemmeno accennato in città. Certo è che l’impatto offensivo di Mertens e compagni ha del clamoroso: 22 reti in 6 incontri, bilancio ai vertici nella top 5 dei campionati europei. Il Napoli viaggia a 3.67 centri a partita, media realizzativa che supera addirittura Manchester City (3.50) e Barcellona (3.34) oltre ai bianconeri di Allegri (3) dalla leadership condivisa per punti. Una macchina da gol scatenata con 10 marcatori diversi, cooperativa esaltante in Italia e prima risorsa per rilanciarsi in Champions League. Archiviato il passo falso di Kharkiv, infatti, l’esame Feyenoord al San Paolo contempla solo i tre punti in ottica qualificazione.
Incrocio fondamentale per riscrivere le gerarchie del girone, magari aggrappandosi alle solite certezze: se Mertens si è fermato a 4 partite di fila a segno restando a digiuno a Ferrara, chi da 360’ trova sempre la rete è Callejon. Alla giostra del gol partecipa persino Ghoulam, uno che in 136 presenze in azzurro non si era mai calato nei panni di goleador salvo smentirsi già due volte in questa Serie A. Marcatore d'eccezione come Jorginho iscritto tra i centrocampisti (4) già letali sotto porta, elenco dove manca piuttosto Marek Hamsik lontano solo 2 firme dallo storico record di Maradona (115 gol contro 113). Uno straordinario rendimento offensivo dettato dal lavoro maniacale di Sarri, allenatore abile ad attaccare con tutti gli effettivi a partire dal tridente delle meraviglie dove incanta la fantasia di Insigne, re degli assist in campionato con 4 passaggi vincenti.
Qui Feyenoord
Sarà la prima sfida tra Napoli e Feyenoord, travolto 4-0 al battesimo dal Manchester City nella sua seconda sconfitta più pesante di sempre in Europa. Precedenti tra italiane e olandesi che allarmano la squadra di Rotterdam lontana 15 anni dall’ultima impresa contro l’Inter, tuttavia gli stessi azzurri inseguono ancora il primo successo contro una formazione della Eredivisie. Campioni d’Olanda in carica, titolo che mancava dal 1999, i biancorossi hanno ritoccato la rosa dopo la festa al De Kuip: ritiratosi Kuyt e ceduti Karsdorp, Elia e Kongolo, poker fondamentale per il ritorno allo scudetto, la squadra di Van Bronckhorst ha ritrovato un fattore come Berghuis e accolto frecce come Boetius e Larsson, giocatori coerenti al gruppo per estro e mentalità. Alla base del sistema restano intensità e verticalità estrema, qualità bilanciate da una difesa ispirata al Barcellona dove Gio vinse 5 trofei: "Il Napoli ha un gioco bello da vedere e sta vivendo un grande momento di forma. Si sente l'influenza di Sarri: non dovremo prendere troppi rischi sul pressing alto e capire quando cominciare a costruire il gioco dalle retrovie". Idee chiare per l’allenatore che ha riscritto gli equilibri in Olanda seppure reduce dai ko contro PSV e Nac Breda per un ritardo di 3 punti dalla vetta. Senza Jorgensen e Botteghin, quest’ultimo a lungo ai box, il Feyenoord perde gol pesanti e fisicità in difesa.
Un anno di "Ciro"
Il Napoli dispensa spettacolo collezionando gol nonostante il nuovo grave infortunio di Milik, operato ai legamenti del ginocchio destro complice il discusso terreno di gioco del Mazza di Ferrara. Poco più di un anno fa, rompendosi in quel caso il crociato sinistro in Nazionale contro la Romania, lo stop dell’attaccante polacco propiziò l’avvento di Mertens come falso nueve. Dall’erede di Higuain alla grande intuizione di Sarri, centravanti improvvisato da 34 gol in 46 partite. Exploit che aveva già causato gli addii di Gabbiadini e Pavoletti nonché il ritorno graduale di Milik, schierato titolare in questa stagione solo a Verona e Kharkiv andando peraltro sempre a segno. Ecco quindi che i 7 gol in 9 partite di "Ciro" ribadiscono il peso specifico dell’incredibile belga, valore aggiunto nell’attacco atomico di Sarri. Non può che ripartire da lui la caccia degli azzurri al primo successo casalingo contro le squadre olandesi dopo un pareggio e una sconfitta, ko quest’ultimo propiziato dallo stesso Mertens nell’Europa League 2012/13. Nelle sfide contro Utrecht e PSV a spingere gli azzurri fu Cavani per quattro volte in rete: non sarà il Matador e sicuramente difetta in centimetri, ma a guardarli bene lo scatenato Dries punge con la stessa continuità. Di questo passo i 40 gol per affiancarlo nel bilancio in azzurro restano alla sua portata, Sarri è pronto a scommetterci.