Juventus, Allegri: "La Champions è un sogno, non un obiettivo"

Champions League
Allegri, Juventus (Getty)
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L’allenatore bianconero: "La Champions non è un obiettivo, ma un sogno. E per realizzarlo serve un lavoro di anni e mentalità vincente". Poi un bilancio europeo: "Gli ultimi tre anni sono stati meravigliosi, noi dobbiamo ambire ad essere sempre tra le prime otto d’Europa"

"La vittoria della Champions League non deve essere un obiettivo, è un sogno. Per arrivare a realizzarlo ci   vuole un lavoro di anni e soprattutto bisogna acquisire una certa mentalità", parola di Max Allegri. "Gli ultimi sono stati tre anni meravigliosi in cui abbiamo giocato due finali di Champions League: la prima inaspettata, la seconda con più speranza di vincerla. Così non è stato, ma è comunque un bel successo perché giocare la finale di Champions è una cosa che capita poche volte nella vita", le parole dell’allenatore bianconero rilasciate nel corso di un’intervista a Premium Sport. Max Allegri poi aggiunge: "L’obiettivo della Juventus è quello di rimanere stabilmente fra le prime otto d'Europa e per farlo serve un grande lavoro di società e tecnico, soprattutto bisogna programmare e portare giocatori di grande qualità. La società lo sta facendo nel migliore  dei modi e le motivazioni alla fine sono quelle che fanno la  differenza", ha aggiunto Allegri.

"Buffon? E’ il miglior portiere al mondo da 20 anni"

La sconfitta nella gara d’esordio contro il Barcellona, poi il successo contro l’Olympiacos, Max Allegri analizza il momento attuale della sua squadra in Champions League: "Il nostro girone è più equilibrato di quello che sembra, con Sporting Lisbona e Olympiacos che hanno esperienza a livello europeo". L’allenatore della Juventus riserva poi un pensiero speciale a Gigi Buffon: "Da vent'anni è il miglior portiere al mondo, un ragazzo straordinario e un professionista esemplare. Arrivare a 39 anni ed essere riconosciuto come il miglior portiere della Champions significa avere qualcosa di speciale. Lui vive le cose con grande entusiasmo, ancora da ragazzino, con una giusta e sana follia e una sana incoscienza", ha concluso Max Allegri.