Manchester City-Napoli 2-1, Guardiola batte Sarri: gol di Sterling e Gabriel Jesus. Diawara non basta

Champions League

Una prima mezz'ora di calcio spumeggiante basta a Pep Guardiola per far sua la sfida tra maestri con Maurizio Sarri. Decidono Sterling e Gabriel Jesus tra il 9' e il 13'. Mertens sbaglia un calcio di rigore al 38'. Poi è vero Napoli: Diawara la riapre su un altro penalty al 73', ma non basta

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MANCHESTER CITY-NAPOLI 2-1

9' Sterling (M), 13' Gabriel Jesus (M), 73' rig. Diawara (N)

TABELLINO

Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Stones, Otamendi, Delph; De Bruyne, Fernandinho, Silva (76' Gundogan), Sterling (69' Bernardo Silva), Gabriel Jesus (87' Danilo), Sané. All: Guardiola

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj (70' Maggio), Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik (78' Ounas); Callejon, Mertens, Insigne (56' Allan). All: Sarri

Alla vigilia della sfida dell’Etihad, Maurizio Sarri aveva chiesto ai suoi uomini di scendere in campo con la faccia di c…, e di provare a palleggiare in faccia ai giocatori del City. Nella serata per diventare grandi in Champions League, il Napoli questa sfrontatezza l’ha avuta, ma solo a tratti. La squadra di Guardiola ha vinto 2-1 grazie a una prima mezz’ora di gara incredibile. Calcio spumeggiante, come ogni squadra che l’ex allenatore del Barcellona sente davvero sua. Ha aperto Sterling al 9’, ha raddoppiato Gabriel Jesus al 13’. Un dato su tutti dimostra come un avvio del genere non sia usuale per il Napoli (neanche) in Europa. Non subiva due gol nei primi quindici minuti di gioco dalla rete di Ozil (all’8’) e quella di Giroud (al 15’) della sfida contro l’Arsenal datata ottobre 2013. Così come non è cosa da tutti i giorni vedere la squadra di Sarri subire più di 10 tiri in un primo tempo di Champions League. Dopo la mezz’ora, una reazione c’è stata. Ed è continuata per tutta la seconda parte di gara. Un paio di occasionissime non concretizzate, un calcio di rigore fallito da Mertens al 38’. Poi Diawara ha riaperto la gara battendo Ederson su un altro penalty al 73’. La partita resta in bilico fino alla fine. Il Napoli, è un altro Napoli: ma è finita 2-1. Nel weekend la sfida di campionato contro l’Inter. L’1 novembre si replica: il City arriverà al San Paolo per un’altra sfida tra maestri. Grazie al 2-1 sul Feyenoord, lo Shakhtar sale a 6 punti (3 in più del Napoli) nel girone F. I ragazzi di Sarri sono terzi a 3. Ma c’è ancora del tempo, il Napoli del secondo tempo, e quello del campionato lo ha dimostrato.

Le scelte

Pep Guardiola conferma gli 11 che hanno travolto 7-2 lo Stoke City in Premier: 4-3-3 con De Bruyne, Fernandinho e Silva a centrocampo; Sterling e Sané in avanti a supporto di Gabriel Jesus. Rispetto alla partita contro la Roma, Maurizio Sarri invece fa turnover a centrocampo: con l’insostituibile Hamsik ci sono Diawara e Ziekinski. A riposo Allan e Jorginho. Difesa confermata: Albiol e Koulibaly in mezzo, Hysaj e Ghoulam sulle fasce. In attacco, sia per l’indisponibilità di Milik, sia per la forza dimostrata dai tre piccoletti davanti, figuriamoci se Mertens, Callejon e Insigne possano essere messi in discussione dal proprio allenatore.
 

La sfida dei maestri

Il duello tra due formidabili insegnanti di calcio offensivo (soprattutto), due estimatori uno dell’altro (poi), comincia così. Con la squadra di Pep Guardiola aggressiva, come in questo inizio 2017-2018, che la vedeva alla vigilia in testa anche nel gruppo F della Champions League, oltre che padrona della Premier League. E Sterling al 9’ segna il suo 2° gol di questa stagione europea raccogliendo al meglio una respinta di Koulibaly su tiro di Walker. Da inizio anno l’ex Liverpool ha già segnato 8 gol in 11 presenze col City. Ne aveva realizzati 10 nelle prime 47. I Citizens, che hanno sempre Aguero in panchina dopo l’incidente di Amsterdam di qualche settimana fa, continuano a spaventare il Napoli. E al 13’, grazie a un superbo cross di De Bruyne, Gabriel Jesus non può far altro che spingere in rete: 2-0. Anche per il brasiliano è il 2° gol nelle prime tre gare di Champions stagionali. La superiorità a centrocampo, ma soprattutto sulle fasce, è netta. Tanto che De Bruyne al 25’ colpisce la traversa. E tre minuti dopo ci vuole un grandissimo Koulibaly per salvare sulla linea, su un tiro di Gabriel Jesus. Poi all’improvviso, il Napoli decide di fare quello che sa fare meglio: costruire. Al 34’ Insigne fa vedere una variante che tutti conoscono del gioco di Sarri: il suo destro a giro sul primo palo, dove molte volte trova Callejon. L’esterno spagnolo non ci arriva per un soffio. Tre minuti dopo l’arbitro concede un calcio di rigore per fallo in area di Walker su Albiol. Mertens dal dischetto non lo calcia… alla Mertens: respinta di Ederson con i piedi. E’ il secondo tiro dagli 11 metri sbagliato negli ultimi 3 dagli azzurri. L’ultimo da Insigne contro il Besiktas il 19 ottobre 2016. E l’occasione migliore per accorciare sul City e far crescere questa fiducia, svanisce. Ma il Napoli è vivo. E il secondo tempo si preannuncia davvero spettacolare.

Ghoulam accelera, Diawara la riapre

La squadra di Sarri rientra in campo con la determinazione della seconda parte del primo tempo. E non rischia quasi più. Anzi, quando prova ad accelerare crea anche qualche problema a una difesa (quella del City) che non appare impeccabile. A centrocampo si lotta molto di più. Il City dà l’impressione di voler controllare e, al massimo provarci solo con le ripartenze. Al 56’ però, Insigne esce toccandosi la coscia. Al suo posto Allan. In attesa di verificare le sue condizioni, il Napoli costruisce ancora. E ci riesce bene, basta vedere la preoccupazione sui volti dei tifosi dell’Etihad: da quelle parti di bel calcio se ne intendono davvero. Al 65’ Mertens serve Hamsik a centro area: il capitano da posizione favorevole tira, ma Stones salva col corpo. Al 72’ il solito ottimo Ghoulam regala una corsa dei suoi sulla fascia sinistra. Fernandinho lo atterra in area. Dal dischetto va chi non ti aspetti (Diawara), e il giovane ’97 del Napoli, che porta sulle spalle la maglia 42 in onore a Yaya Touré, è freddissimo e batte Ederson. E’ la scintilla che regala un finale apertissimo. Non un altro risultato. Ma sia per la qualificazione, sia per la sfida tra Sarri e Guardiola ci sarà un altro capitolo per scrivere magari un'altra storia.