Chelsea, Morata: "Non avrei mai voluto lasciare la Juventus, amo l'Italia. La Roma è più forte dell'Atletico"

Champions League
Alvaro Morata, attaccante del Chelsea (getty)

L'ex attaccante bianconero alla vigilia della sfida di Champions con la Roma: "Giallorossi meglio dell'Atletico, mi hanno impressionato". Sull'addio alla Juve: "È stata una delusione, un passo indietro. Italia? Vorrei viverci, a Londra non starei a lungo"

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Alvaro Morata torna in Italia. Questa volta, però, il mercato non c’entra: martedì sera il suo Chelsea giocherà contro la Roma, in una sfida di Champions League fondamentale per il passaggio del turno. Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, l’attaccante spagnolo ha parlato proprio di Italia, di Serie A e della sua avventura di due anni ricca di soddisfazioni alla Juventus. E lo ha fatto con grande sincerità: "Sono state due stagioni fantastiche - ha raccontato - Sono arrivato che ero un ragazzo, sono andato via che ero un giocatore vero. L’Italia per uno spagnolo è il Paese migliore per viverci. Non sarei mai andato via dall’Italia e dalla Juve ". Morata spiega i motivi del ritorno al Real Madrid: “C’erano accordi contrattuali da rispettare. La delusione è stata enorme: mi sono ritrovato al punto di partenza. Mi hanno trattato come il ragazzo che ero prima delle due stagioni italiane”.

"Vorrei vivere in Italia: a Londra non vivrei a lungo"

Non un caso che il bis al Real Madrid sia stata avventura piuttosto breve: a prenderlo è stato in estate il Chelsea (orfano di Lukaku, ndr), dove Morata ha ritrovato l’allenatore che ha lanciato la Juventus, appunto Antonio Conte: “Sono andato al Chelsea perché c’era un allenatore come Conte - ha ammesso lo spagnolo - Abbiamo cominciato a parlare di un mio eventuale trasferimento la scorsa primavera. È esigente, ma valorizza al meglio le doti di un calciatore. Si vede che ha respirato l’aria di un grande club, prima da giocatore e poi da allenatore”. L’attaccante però non esclude un giorno di tornare in Italia, anzi: "Mia moglie vorrebbe vivere in Spagna, io in Italia. Di Londra mi affascinano la multietnicità, la convivenza di culture e religioni, ma non ci vivrei a lungo. Troppa grandezza, troppo stress, troppa metropoli”. Solo complimenti, invece, per la Roma di Di Francesco, che se la sta giocando alla pari con le big del girone: “Mi ha impressionato nella partita di Londra. Avrebbe meritato di vincere. Ci è andata bene, rispetto all'Atletico ha qualcosa in più. Dzeko? è un campione, il primo goal è stato un capolavoro”.