Chelsea-Barcellona, i precedenti in Champions League: dalla prima remuntada al 2-2 con Di Matteo

Champions League

Tutti gli scontri diretti in Champions tra gli inglesi e i catalani hanno sempre regalato forti emozioni, dalla grande rimonta blaugrana nel 2000 al pareggio per 2-2 del Chelsea di Di Matteo nel 2012. In mezzo anche lo scandalo Ovrebo e le magie di Ronaldinho e Lampard, ecco tutti i precedenti

Uno degli incontri più affascinanti in programma negli ottavi di Champions è senza dubbio quello tra Chelsea e Barcellona, un confronto che nei 12 precedenti ha regalato sempre sfide memorabili, tra grandi giocate, errori arbitrali e qualificazioni inaspettate. Come quella che conquistò il Barça nel primo doppio scontro diretto, risalente alla Champions 99-2000. Nel gelo di Londra un gol su punizione di Zola e una doppietta del norvegese Tore Andre Flo, nello spazio di otto minuti, permisero agli inglesi di vincere l'andata dei quarti per 3-1, completato dalla rete nella ripresa di Figo. I Blues però, una settimana dopo, fecero i conti con la remuntada dei blaugrana che, in virtù dei gol di Rivaldo, Figo e Dani Garcia e dell'attaccante norvegese per il Chelsea, portarono la sfida ai supplementari. Nell'extratime furono ancora Rivaldo e poi Kluivert a suggellare la qualificazione dei catalani che si arresero poi in semifinale al Valencia. Tra il febbraio 2005 e l'ottobre 2006 le due squadre si affrontarono addirittura in sei occasioni. Tra questi il primo doppio confronto fu quello reso celebre dalla magia di Ronaldinho. Il Barcellona scese in campo allo Stamford Bridge forte della vittoria per 2-1 maturata all'andata, ma subì la partenza veemente dei giocatori di Mourinho, capaci di andare sul momentaneo 3-0 dopo soli 19 minuti. A quel punto si accese il genio del campione brasiliano che, dopo aver segnato un rigore, regalò al mondo intero un gol indimenticabile: controllo poco fuori l'area di rigore, doppia finta e conclusione da fermo, con la punta, indirizzata all'angolino basso. Una rete che non bastò però al Barça a evitare la sconfitta finale per 4-2 e l'eliminazione agli ottavi di finale. 

La qualificazione del Barça e il super gol di Lampard

Sempre il Gaucho fu il protagonista nella stagione successiva. Quella volta furono i blaugrana a passare il turno dopo il successo esterno per 2-1, caratterizzato curiosamente da un'autorete per parte (Terry e Thiago Motta) e dal gol partita messo a segno nel finale da Eto'o dopo oltre un tempo giocato in superiorità numerica, e dall'1-1 al Camp Nou, firmato dal parziale vantaggio del brasiliano e dal rigore di Lampard. Le due squadre si riaffrontarono pochi mesi dopo nella fase a gironi. In terra inglese, un gol a inizio ripresa di Drogba, bastò al Chelsea per conquistare i tre punti, mentre nella gara di ritorno l'attaccante ivoriano evitò in pieno recupero la sconfitta dei suoi. Fu Deco, che successivamente si sarebbe trasferito proprio ai Blues, a sbloccare le marcature, prima del pareggio di Lampard. Il centrocampista inglese inventò una parabola incredibile da posizione quasi impossibile e riuscì a beffare Victor Valdes. Gudjohnsen, ex della partita, riportò in vantaggio i catalani ma al 93' Drogba sancì il definitivo 2-2.

La semifinale targata Iniesta e... Ovrebo

Se le precedenti sfide non riaffiorano nella vostra memoria, è forse impossibile non ricordare la semifinale tra Chelsea e Barcellona della stagione 2008-09, quella con protagonista l'arbitro Ovrebo. L'andata si era conclusa sullo 0-0 e i blaugrana erano volati a Londra con la possibilità di passare il turno con una vittoria o con un pareggio con gol. Furono gli inglesi però a comandare la partita e passare in vantaggio con una straordinaria rete al volo di Essien. A quel punto entrò in scena il direttore di gara norvegese che negò ai padroni di casa ben 4 calci di rigore solari. Ballack, Drogba e gli altri giocatori di Hiddink faticarono a trattenere la rabbia nei suoi riguardi e alla fine subirono anche la beffa. Iniesta trovò infatti in pieno recupero il gol del pareggio che permise ai suoi di conquistare la finale e lasciare un enorme amaro in bocca ai Blues. Una partita su cui è tornato a parlare lo stesso Ovrebo qualche giorno fa: "Magari ci fosse stato il VAR - ha detto l'arbitro norvegese -. Se è stato l'arbitraggio peggiore della storia? Può essere. Non vado fiero di quel match, ma anche calciatori e allenatori sbagliano".

    

La rivincita dei Blues

Il Chelsea ebbe però il modo di riscattarsi tre edizioni dopo, sempre in semifinale. La squadra, guidata allora dal subentrante Di Matteo, vinse il primo scontro diretto allo Stamford Bridge. L'incontro fu dominato dagli spagnoli, sfortunati nei due pali colpiti, che subirono il gol partita di Drogba nell'unica occasione concessa agli avversari. Nonostante la sconfitta, i blaugrana si presentarono al ritorno con tutti i favori del pronostico. Quel Chelsea infatti non aveva una precisa fisionomia di gioco ed aveva incontrato una serie di difficoltà nel corso della stagione, al contrario degli avversari in piena onda emotiva da tiqui taka. Eppure al Camp Nou furono i londinesi a compiere una straordinaria impresa. Andarono sotto 2-0 per le reti di Busquets e Iniesta e videro la qualificazione andare tutta in salita dopo il rosso diretto inflitto a Terry. L'inferiorità numerica però non demoralizzò i Blues che, grazie a un delizioso pallonetto di Ramires, trovarono il gol che spalancò le porte verso la finale. Il sigillo sul passaggio del turno lo mise poi nei minuti finali, in contropiede, Fernando Torres. Lo spagnolo realizzò il 2-2 definitivo e fu un mattone fondamentale per la conquista della Champions che arrivò ai rigori contro il Bayern Monaco.

Messi e la maledizione Chelsea

Se quel giorno il Barça non riuscì a ribaltare la situazione, parte della colpa fu anche di Leo Messi. L'argentino infatti, sul risultato di 2-1, fallì il calcio di rigore che avrebbe ridato speranze ai suoi. Il tiro finì sulla traversa e impedì alla Pulce di rompere una brutta maledizione. In 8 precedenti infatti, il numero 10 blaugrana non è mai riuscito a segnare contro il Chelsea. 655 minuti di digiuno che rappresentano una novità per il cinque volte Pallone d'Oro. I Blues sono la squadra che più volte Messi ha affrontato in Europa, al pari di Milan e Psg. Nei match disputati contro i rossoneri ha però lasciato il segno 8 volte, mentre contro i parigini ha firmato 4 reti. Quest'anno proverà quindi a sfatare questo tabù e chissà che, contro gli inglesi, l'argentino non riesca a raggiungere i 100 gol in Champions, obiettivo al momento distante tre realizzazioni.