PSG-Real Madrid, missione rimonta: tutte le imprese da Champions
Champions LeagueNulla è perduto per il PSG, sconfitto 3-1 nel primo atto degli ottavi di finale dal Real Madrid. Già vetrina di rimonte clamorose nelle sfide ad eliminazione diretta, la Champions League ha riservato imprese memorabili nelle ultime stagioni ribaltando i risultati degli incontri d'andata
"Ensemble on va le faire", traducibile come "Insieme ce la faremo". Pochi dubbi sullo slogan adottato dal PSG, coro virale sotto la Tour Eiffel a sostituire la denominazione ufficiale sull’account Twitter. Insomma, nonostante l’assenza forzata di Neymar (tre mesi ai box) e la sconfitta per 3-1 al Bernabeu nel segno di Cristiano Ronaldo, il club parigino è più che mai convinto di ribaltare il discorso qualificazione e centrare l’accesso ai quarti di finale ai danni del Real Madrid. A caricare il pubblico del Parco dei Principi ha già provveduto Unai Emery, allenatore a caccia dell’impresa contro i campioni d’Europa nelle ultime due edizioni. Altro che missione impossibile per la corazzata targata Al-Khelaifi, d’altronde basta ripercorrere le ultime rimonte targate Champions League nelle sfide ad eliminazione diretta.
Chelsea-Barcellona 3-1; 1-5 (dts). Quarti di finale 1999/2000
Se l’avvento del presidente qatariota ha riscritto la storia del PSG, Roman Abramovich è piuttosto l’artefice dei trionfi del Chelsea negli ultimi 15 anni. Prima del magnate russo, tuttavia, i Blues non figuravano nell’élite del calcio europeo: ecco perché il 3-1 al Barcellona (Zola e doppio Flo) nel gelo di Londra suggeriva scenari esaltanti. Di Figo il gol della speranza contro gli inglesi allenati da Vialli, spettatore della remuntada azulgrana al Camp Nou. Rivaldo e Figo aggiustano il punteggio nei primi 45’, poi una topica del portiere Hesp regala a Flo il 3° sigillo personale nel confronto. Ci pensa il neoentrato Dani Garcia ad allungare la partita ai supplementari, Rivaldo riscatta il penalty sbagliato mentre è Kluivert a mettere la parola fine. Solo parziale la rimonta del Barcellona in semifinale contro il Valencia di Hector Cuper, destinato all’epilogo tutto spagnolo vinto dal Real Madrid.
Real Madrid-Monaco 4-2; 1-3. Quarti di finale 2003/04
Già vincitori della Champions in 9 occasioni, i blancos di Queiroz vedevano il traguardo della semifinale dopo il poker rifilato al sorprendente Monaco: ritroviamo Figo nel tabellino dei marcatori, stella madrilena a segno nella ripresa come Zidane e Ronaldo a vanificare le reti francesi di Squillaci e Morientes. Chi continua a crederci è Didier Deschamps, allenatore monegasco che al Louis II confeziona il suo capolavoro: gelati dal vantaggio di Raul, i padroni di casa raddrizzano la sfida con Giuly che si ripete di tacco per il definitivo 3-1 dopo lo stacco di Morientes, centravanti in prestito proprio dal Real Madrid. Era il Monaco di Flavio Roma ed Evra, Prso e Rothen, gruppo letale pure al Chelsea di Ranieri ma non al Porto targato José Mourinho trionfante per 3-0 nella finalissima di Gelsenkirchen.
Napoli-Chelsea 3-1; 1-4 (dts). Ottavi di finale 2011/12
Poca fortuna per il Napoli di Mazzarri, avanti a braccetto con il Bayern Monaco dopo la fase a gironi a spese del Manchester City. È un’altra avversaria inglese ad incrociare gli azzurri al San Paolo, sorpreso dal vantaggio di Mata ma elettrizzato dalla coppia Lavezzi (due volte) e Cavani. Sulla panchina del Chelsea siede Villas Boas, ottimista riguardo al passaggio del turno eppure esonerato alla vigilia del secondo atto a Stamford Bridge: lo sostituisce Roberto Di Matteo che miete la prima delle sue vittime in Champions League. Apre Drogba, Inler replica a Terry ma Lampard su rigore spedisce le squadre all’extra-time: decide quindi la rete di Ivanovic su assist di Drogba. 2Questa serata passerà nella storia del club", dirà Di Matteo senza sapere che i successi contro Benfica, Barcellona e soprattutto Bayern Monaco regaleranno il primo titolo nella competizione ai Blues.
Milan-Barcellona 2-0; 0-4. Ottavi di finale 2012/13
Non era mai accaduto che una squadra rimontasse una sconfitta all’andata con due gol di scarto senza segnare in trasferta, tuttavia il Barça emula l’impresa del 2000 contro il Chelsea. A pagare dazio è il Milan di Allegri, protagonista del clamoroso 2-0 nel primo round grazie a Boateng e Muntari poi vanificato al Camp Nou: lo show di Messi riserva una doppietta iniziale intervallata dal palo di Niang, rimpianto rossonero in chiave qualificazione. Già, perché dopo l’intervallo il tris di Villa e il poker di Jordi Alba ribadiscono lo strapotere della squadra di Vilanova. Un doppio pareggio rimediato con il PSG anticipa la semifinale contro il devastante Bayern Monaco, vincitore della finalissima tutta tedesca ai danni del Borussia Dortmund.
Olympiacos-Manchester United 2-0; 0-3. Ottavi di finale 2013/14
Una stagione da dimenticare per i Red Devils affidati prima a Moyes e poi a Giggs, quantomeno esaltanti nella notte di Old Trafford come ai tempi di Sir Alex Ferguson. Dominguez e Campbell illudono i greci ad un passo dai quarti di Champions per la prima volta in 15 anni, exploit inedito come il tris nella competizione regalato da Robin Van Persie: rigore, tap-in su assist di Rooney e punizione maligna per l’hat-trick dell’attaccante olandese poi uscito in barella. Trent’anni prima lo United aveva eliminato il Barcellona con gli stessi risultati nella Coppa delle Coppe, stavolta è il Bayern Monaco di Guardiola a frenare la scalata degli inglesi nel turno successivo. Non sarà l’unica remuntada significativa in questa edizione del torneo.
PSG-Chelsea 3-1; 0-2. Quarti di finale 2013/14
Meglio che a Parigi non riflettano troppo sulle rimonte incassate in Champions a partire dallo smacco targato Chelsea, eliminazione archiviata alle porte delle semifinali. I francesi guidati da Blanc riescono ad aggiudicarsi il primo confronto con Lavezzi, l’autorete di David Luiz e il sigillo di Pastore al 93’, tuttavia a fare la differenza sarà il provvisorio 1-1 di Hazard su rigore. Blues specialisti in materia di rimonte con il timbro di José Mourinho, allenatore che promette la qualificazione e azzecca i cambi vincenti: vantaggio di Schuerrle inserito per l’infortunato Hazard, gol qualificazione di Demba Ba a 3’ dalla fine. Tra errori, traverse e un finale pazzesco, chi esulta è Mou poi estromesso dall’Atletico Madrid finalista.
Porto-Bayern Monaco 3-1; 1-6. Quarti di finale 2014/15
Sorteggio benevolo per i bavaresi che, paradossalmente, omaggiano a domicilio il do Dragão con errori imperdonabili: Xabi Alonso, Dante e Boateng provocano una notte da incubo in Portogallo dove il Bayern non era mai stato sconfitto. Un doppio Quaresma e Jackson Martinez intervallati da Thiago Alcantara causano lo stupore di Guardiola battuto dal connazionale Lopetegui. Il Porto accarezza quella semifinale mancante dal trionfo nel 2004, tuttavia all’Allianz Arena ecco la lezione di Pep che al 40’ conduce già 5-0 contro l’unica squadra imbattuta della Champions: Alcantara e Boateng, due volte Lewandowski e Mueller fino ad Alonso su calcio piazzato si iscrivono tra i mattatori dell’incontro. Solo il Barcellona campione d’Europa guasterà i piani dei tedeschi in semifinale.
Wolfsburg-Real Madrid 2-0; 0-3. Quarti di finale 2015/16
E chi se non Cristiano Ronaldo? Non poteva che essere il miglior marcatore di sempre del club spagnolo in Champions, 101 gol complessivi, a confezionare una rimonta da sogno al Bernabeu. Succede nel doppio incontro con il Wolfsburg, mai approdato in precedenza ai quarti di finale eppure vittorioso all’andata grazie ai gol dell’attuale milanista Rodriguez e Arnold. "Sappiamo quello che ci aspetta a Madrid", avverte l’allenatore tedesco Hecking tuttavia impreparato all’uragano CR7: due reti del portoghese in 86’’ riportano in equilibrio il match al 17’, lo stesso Pallone d’Oro chiude la disputa su calcio piazzato nel finale. "Remontada blanca" in archivio così come la sesta semifinale consecutiva del Real, meno di due mesi più tardi Zidane festeggerà il suo primo trionfo nella competizione da allenatore madrileno.
Milan-Deportivo La Coruña 4-1; 0-4. Quarti di finale 2003/04
Tutti i casi precedenti registravano rimonte partendo da uno svantaggio di due gol nel primo atto, imprese superate dal miracolo del Depor contro il Milan campione in carica. In realtà le prime avvisaglie rispondono al Rifle Pandiani, uruguaiano che gela San Siro a precedere il poker calato da Kakà (due volte), Shevchenko e Pirlo. Solo una formalità al Riazor? Niente affatto, lo spiega il punteggio all’intervallo: 3-0 per i galiziani a segno ancora con Pandiani, Valerón e Luque. Dell’esterno Fran nella ripresa l’acuto che elimina clamorosamente i rossoneri di Ancelotti dalla Champions League. L’allenatore spagnolo Irureta mantiene la promessa di recarsi in pellegrinaggio a Santiago de Compostela in caso di successo, peccato che il Deportivo dovrà arrendersi al Porto di José Mourinho futuro campione.
PSG-Barcellona 4-0; 1-6. Ottavi di finale 2016/17
Un record lungo 13 anni quello del Deportivo, primato frantumato dall’incredibile qualificazione del Barcellona che partiva da un passivo di quattro reti nel secondo round al Camp Nou. Abbattuto da un doppio Di Maria, Draxler e Cavani, Luis Enrique regala una rimonta irreale nello stadio che aveva già spento i sogni di Chelsea e Milan: 90’ dai contorni epici, invocati dal pubblico azulgrana con un finale davvero indimenticabile. All’intervallo metà del compito è sbrigato da Suarez e dall’autorete di Kurzawa, missione proseguita da Messi prima del 3-1 di Cavani. Fine dei giochi? Manco per idea: tra l’87’ e il 94’ il Barça colpisce tre volte con il bis di Neymar e l’eroe che non ti aspetti, Sergi Roberto all’ultimo respiro. La remuntada è servita, la storia è scritta: chissà che l’ennesima lezione non sia servita al PSG stavolta obbligato al miracolo.