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Il progetto della Superlega Europea: 24 big, senza retrocessioni e Fair Play Finanziario

Champions League

Il magnate americano Stephen Ross, proprietario dei Miami Dolphins di NFL e già ideatore della International Champions Cup, propone l'istituzione di una SuperLega che andrebbe a sostituire l'attuale Champions League. Un torneo senza promozioni e retrocessioni e con nessun limite di spesa imposto dal Fair Play Finanziario. Ross avrebbe già incontrato alcune società per promuovere il nuovo format

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Il calcio, come la storia ci ha insegnato, è un percorso a tappe. Oltre 100 anni fa, quando si erano da poco organizzati i primi campionati, sembrava impossibile poter immaginare la creazione di un Mondiale che avrebbe coinvolto le più importanti Nazionali al mondo. Allo stesso modo era difficile prevedere prima degli anni '50 l'istituzione della Coppa dei Campioni, o quella della successiva Coppa Uefa, o ancora le future rivoluzioni che hanno portato all'attuale formato della Champions League e dell'Europa League. Al momento potrebbe quindi sembrare un'idea pazza e impraticabile quella proposta dall'investitore americano Stephen Ross, già organizzatore della International Champions Cup che si svolge in estate, di creare una SuperLega con 24 squadre provenienti dai cinque principali campionati europei che andrebbe a sostituire la Champions League.

Per ora si parla soltanto di ipotesi, ma chissà che in futuro non possa compiersi quest'altra rivoluzione calcistica. Nel frattempo, secondo Sportbild, Ross avrebbe già tenuto delle riunioni con alcuni club, mostratisi favorevoli al cambiamento. Il nuovo torneo, secondo l'idea dello statunitense, vedrebbe coinvolte sempre le stesse società, senza possibilità quindi di eventuali retrocessioni e promozioni. Ross vorrebbe inoltre rimuovere il Fair Play Finanziario, in modo tale che le squadre sarebbero libere di acquistare giocatori senza preoccuparsi dei paletti attualmente imposti sulle spese da effettuare all'interno della sessione di mercato. Un campionato per ricchi quindi, che vedrebbe protagonisti i migliori calciatori del mondo ed escluderebbe, per forza di cose, la possibilità del trionfo di qualche "piccola" squadra, con potenzialità economiche inferiori rispetto alle più importanti società europee. A oggi comunque, sempre secondo quanto riferito dal giornale tedesco, l'urgenza di alcuni club è un'altra. Pare infatti che alcune squadre stiano spingendo tanto con l'UEFA affinché venga concesso, a chi cambia maglia durante la finestra invernale dopo aver già giocato partite di Champions o Europa League, di partecipare alle fasi finali della competizione.

Chi è Stephen Ross?

Stephen Ross negli USA è una personalità molto conosciuta. In primis per il suo patrimonio da 7.4 miliardi di dollari, accumulato grazie a investimenti immobiliari della sua società, la Related Companies, fondata nel 1972. In più possiede una squadra di NFL, i Miami Dolphins, e ha sviluppato il più grande progetto immobiliare privato americano nella storia, l'Hudson Yards a New York, per un investimento da 15 miliardi di dollari. È stato lui a proporre nel 2013 l'International Champions Cup, inizialmente organizzata solo negli Stati Uniti e poi espansa anche in Cina e Singapore. L'idea gli venne quando oltre 70 mila spettatori affollarono il Miami Gardens per una sfida tra Barcellona e i messicani del Guadalajara. Ross investì all'epoca oltre 100 milioni di dollari, ammettendo in seguito di aver spesso troppo denaro ma che a lungo termine avrebbe ripagato l'investimento e fornito un grande intrattenimento agli americani. Fu sempre il tycoon statunitense a ideare "El Clasico Miami", un appuntamento estivo tra Real Madrid e Barcellona per la prima volta giocato fuori dai confini spagnoli. Rose volle creare una sorta di Super Bowl, accompagnando la partita con una serie di eventi tra cui concerti, attività artistiche e feste, con un prezzo di biglietto compreso tra i 250 e i 4500 dollari. "La mia famiglia sa che sono pazzo - afferma il miliardario americano -. Ho avuto successo e non sono preoccupato. Quando ami quello che fai, non lavori mai un giorno nella tua vita".