Roma, Monchi: "Vorrei post sui social solo quando si vince la Champions"

Champions League

Il direttore sportivo giallorosso ha parlato del momento della squadra di Di Francesco, fresca di qualificazione ai quarti di finale di Champions League: "Serve un cambio di mentalità, bisogna rendere normale quello che oggi purtroppo non lo è". Poi, da ex portiere, una battuta su Alisson: "Lui come me? Solo se giocasse a occhi chiusi…"

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Un obiettivo centrato con forza e decisione, la Roma è tra le migliori otto squadre d’Europa. Qualificazione ai quarti di finale di Champions League conquistata grazie alla vittoria dell’Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk, con la rete di Edn Dzeko che ha ribaltato il 2-1 subìto all’andata in Ucraina. Dopo la gara, nello spogliatoio giallorosso sono impazzati i festeggiamenti per il risultato ottenuto. Le immagini di esultanza postate sui più importanti social network, però, non sono del tutto piaciute al direttore sportivo Monchi: a confermarlo è stato lo stesso dirigente spagnolo, che ai microfoni di Roma Radio ha chiesto un cambio di mentalità ai suoi. "Io dico una cosa – ha chiarito Monchi -: vorrei che i miei calciatori pubblicassero delle immagini su Instagram in caso di una vittoria in finale di Champions League, non per una partita degli ottavi di finale. L’obiettivo è rendere normale ciò che purtroppo in questo momento tale non è".

I quarti? Il Siviglia sarebbe emozionante, orgogliosi di essere tra le migliori otto

Nei quarti di finale possibili tutti gli incroci. Dal derby con la Juventus alle sfide con gli spauracchi Real Madrid, Barcellona e City, fino all’ipotesi Siviglia, proprio l’ex squadra di Monchi. "Quella andalusa è una società abituata a giocare partite importanti e a gestire la pressione – ha spiegato il ds della Roma -, ma è chiaro che per me sarebbe una sfida emozionante. Non è facile dire chi sarebbe meglio incontrare ai quarti, sono rimaste soltanto squadre forti. L’esempio è dato dal Chelsea, che non meritava di perdere in quel modo ma si è trovato di fronte una squadra con un giocatore non umano, vale a dire Messi. Il Real Madrid, così come la Juventus, sono squadre costruite per vincere tutto, mentre il Manchester City è a mio avviso la migliore d’Europa. Poi c’è anche il Bayern Monaco, che ha spessore e qualità. In ogni caso siamo orgogliosi di essere arrivati a questo punto e dire che la Roma è tra le migliori squadre d’Europa. Affronteremo i quarti di finale con tranquillità e senza paura. E’ importante la mentalità ed in questo momento noi abbiamo un vantaggio: il nostro gruppo mentalmente è davvero forte. Aspettiamo di vedere chi dovremo affrontare, ma non siamo preoccupati per l’eccessivo numero di impegni ravvicinati. Giocare partite di questo genere è bello, il problema nasce quando il martedì, mercoledì o giovedì non hai nulla da fare".

Pensiamo al Crotone, con il giusto atteggiamento possiamo vincere ovunque

Nonostante i pensieri siano rivolti al sorteggio per conoscere la squadra da affrontare nei quarti di finale di Champions, Monchi ha chiesto concentrazione massima sul campionato. La Roma riparte da Crotone per continuare a mantenere il terzo posto in classifica. "Dopo l’adrenalina data dalla Champions, rituffarsi sul campionato e giocare in un campo difficile come quello di Crotone deve rappresentare un’ulteriore occasione di crescita. Cinque minuti dopo il fischio finale della gara con lo Shakhtar, personalmente, ero già con la testa a Crotone – ha detto Monchi -, lo stesso vale per il nostro allenatore. Se vogliamo crescere, dobbiamo essere in grado di affrontare anche queste squadre con le stesse motivazioni che abbiamo dimostrato di avere in Champions. Noi vogliamo tracciare un percorso e far sì che la Roma sia una squadra forte in tutte le partite. Aver vinto tre gare consecutive, compresa quella con lo Shakhtar, è stato importante per accrescere la nostra fiducia. A questo punto dipende tutto da noi: con il giusto atteggiamento possiamo vincere su qualsiasi campo. E a Crotone è proprio questo ciò che voglio vedere, il giusto atteggiamento. Loro magari penseranno a una Roma rilassata o distratta dalla Champions, noi dobbiamo tenerne conto e far prevalere la nostra qualità. Dovremo avere il giusto approccio perché loro partiranno forte".

Il periodo buio? Bisogna imparare a gestire le situazioni

Per la Roma, adesso, un periodo decisamente positivo dopo un momento in cui la squadra sembrava essere in difficoltà. Secondo Monchi un problema legato al mancato equilibrio nella percezione delle vittorie e delle sconfitte. "Spiegare il momento difficile che abbiamo attraversato non è semplice. Secondo me bisogna soprattutto imparare a gestire meglio le vittorie e ad amministrare allo stesso modo le sconfitte. Il problema a mio avviso è questo: quando si vince, siamo già campioni d’Italia, quando si perde tutto è da buttare. Serve trovare il giusto equilibrio. E’ stata bella la serata di martedì in Champions, ma bisogna andare avanti, non fermarsi alla vittoria perché la stagione continua. Lo stesso vale per le sconfitte, non bisogna fermarsi al primo ko. La strada da seguire è questa. Le critiche che ci hanno rivolto? Nel calcio funziona così, quando giocavo sono stato costretto a fuggire tre volte dai tifosi che mi volevano menare. E nel mio ultimo anno da giocatore a Siviglia c’è stato un momento in cui non potevamo nemmeno uscire dalla porta. Poi, tre mesi dopo, siamo tornati in Liga e il mio era il nome più acclamato. Ho vissuto parecchi momenti difficili, se una squadra non vince le critiche sono normali. Se uno non è in grado di capire questo fattore, non può fare calcio. Quando non si vince per sette partite di fila è normale che non arrivino elogi. E’ per questo motivo che penso sempre alla prossima partita, perché nel calcio conta solo il presente. Nella mia carriera ho commesso tantissimi errori e da questi ho imparato, prendendomi sempre le mie responsabilità".

Alisson come me? Solo se giocasse a occhi chiusi…

E in chiusura anche una battuta su Alisson, il giocatore che ha fatto registrare il rendimento più elevato in questa stagione alla Roma. Da ex portiere, il ds giallorosso ha fatto un simpatico paragone con il numero uno brasiliano. "Chi è più forte tra me e Alisson? Lui forse sarebbe al mio livello se giocasse a occhi chiusi… Oltre ad essere bravo, Alisson trasmette serenità ed equilibrio alla squadra, tutti si fidano di lui. Invece quando giocavo io la squadra diceva sempre 'bisogna segnare tanto, in porta oggi gioca Monchi'. Lui è diverso, è veramente forte. Ed è migliorato grazie al lavoro sul campo con Savorani". Infine uno sguardo al Monchi privato: "Nel tempo libero non mi piace molto uscire, vado soltanto in palestra. Lavoro tanto, con i miei collaboratori non ci fermiamo mai. Nel calcio non c’è mai un momento di tranquillità, per questo lavoriamo sempre per il futuro della Roma. Siamo sempre a programmare il futuro – ha concluso Monchi -, farò lo stesso quando tornerò dai sorteggi".