Il Real Madrid dilaga a Torino: 3-0 alla Juventus, nello show di Cristiano Ronaldo. Il portoghese segna dopo 180 secondi, dunque raddoppia in rovesciata nel secondo tempo. Dybala espulso, Marcelo cala il tris. Ramos, ammonito, salterà il ritorno
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JUVENTUS-REAL MADRID 0-3
3', 64' Ronaldo, 71' Marcelo
TABELLINO
Juventus (4-4-2): Buffon; De Sciglio, Barzagli, Chiellini, Asamoah (69' Mandzukic); Douglas Costa (69' Matuidi), Khedira (75' Cuadrado), Bentancur, Alex Sandro; Dybala, Higuain. All. Allegri
Real Madrid (4-3-1-2): Keylor Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Modric (82' Kovacic), Casemiro, Kroos; Isco (75' Asensio); Cristiano Ronaldo, Benzema (59' Vazquez). All. Zidane
Ammoniti: 26' Bentancur, 45'+1 Dybala (J), 55' Ramos (RM)
Espulsi: 66' Dybala (J)
Come puoi fermare un giocatore del genere? Uno che sale in cielo e in rovesciata segna uno dei gol più belli della propria carriera. Il numero 39 in stagione. Nella sua stagione “storta”, quella iniziata male e che sta proseguendo come una favola. La Juve esce dallo Stadium con le ossa rotte, in dieci uomini e con Marcelo che entra letteralmente in porta col pallone per il gol del 3-0. Una vittoria netta, nettissima, che mette in mostra il beffardo parallelismo che c’è tra campionato italiano e competizione europea: perché come tutte le rivali in Italia vengono battute dalla Juve - con cinismo, cattiveria e abitudine a vincere - allo stesso modo il Real lo fa in Champions. Perché la Juve non gioca affatto male fino al bivio che deciderà (molto probabilmente) l’intera qualificazione: quello tra 64° e 66° minuto: gol di Ronaldo in rovesciata, rosso per Dybala. E anche perché nel primo tempo le occasioni per i bianconeri arrivano davvero, a dispetto del vantaggio di CR7 che segna dopo 180 secondi al primo pallone toccato. Perché prima Dybala (murato da Ramos), dunque Higuain (miracolo Navas) e Chiellini (errore clamoroso di testa tutto solo in area) al gol ci si avvicinano davvero. Ma è tutto vano, anche quando la punizione (nella ripresa) di Dybala viene deviata e sfiora, ancora una volta, il palo. Al Real alla fine sembra tutto facile, anche quando - in realtà - non lo è stato. Decidono gli episodi e decidono i campioni, che alla fine si portano a casa una vittoria larghissima a cui ne sono ormai tremendamente abituati. A vincere, sempre e comunque. Chi può fermarli?
Juve col 4-4-2
Confermato il cambio di modulo per Allegri, che sceglie il 4-4-2 per affrontare il Real Madrid di Zidane, rispetto al 4-3-2-1 della vigilia un solo cambio di uomini: fuori Matuidi, dentro Asamoah, che giocherà terzino a sinistra con Alex Sandro davanti a lui sulla linea dei centrocampisti. Difesa completata da De Sciglio e la coppia di centrali Chiellini e Barzagli, che ha vinto il ballottaggio con Rugani. A centrocampo c’è Bentancur con Khedira e Douglas Costa (a destra) è l’altro esterno. In avanti confermata l’HD bianconera con Higuain e Dybala, uomo da 5 gol nelle ultime 6 partite della Juventus. Squalificati Pjanic e Benatia.
Real come a Cardiff
Il Real Madrid risponde con lo stesso undici della finale di Cardiff. Zidane sceglie il 4-3-1-2 con Isco dietro la due punte Ronaldo e Benzema. Linea di centrocampo confermata con i soliti Modric, Kroos e Casemiro. In difesa, da destra a sinistra, Carvajal, Ramos, Varane e Marcelo. Nelle cinque partite giocate in Europa dal Real con questa formazione non sono mai arrivate sconfitte per i blancos: 3 vittorie e 2 pareggi.
CR7, colpo d'esterno per l'1-0
La pioggia che scende sopra Torino. L’abbraccio Buffon-Sergio Ramos. Il segno della croce di Higuain e Ronaldo che urla “vamos” a tutti i suoi compagni poco prima del calcio d’inizio. Dunque si può cominciare, con il primo possesso che è del Real. I campioni d’Europa in carica fanno paura nella qualità messa in campo, come sempre, e l’undici di partenza è quello della finalissima di Cardiff. Spavento o no, è comunque del Madrid l’avvio, con il solito Cristiano Ronaldo a rompere gli equilibri segnando dopo appena tre minuti di partita. Assist decisivo? Nemmeno a dirlo, il solito Isco, il jolly del Real che non delude la scelta di Zidane di premiarlo con la maglia da titolare. Lo spagnolo sfonda sulla fascia e serve al centro un cioccolatino per il portoghese, che sfodera un esterno destro sul secondo palo imprendibile per chiunque. Per CR7 gol in stagione numero 38. Tredicesimo in questa Champions. Primo giocatore di sempre a segnare in dieci partite consecutive di coppa (15 reti il bottino totale del portoghese). Ottavo gol a battere Buffon su 9 tiri tentati. E, con due minuti e 47 secondi, il gol più veloce della sua carriera in Champions: Ronaldo è sempre più stupefacente.
Botta Real, risposta Juve
Tre minuti: colpiti a freddo. Ma i bianconeri non vogliono certo uscire dalla partita dopo appena 180 secondi, e allora ecco che la risposta juventina viene affidata a Paulo Dybala. L’argentino, al 6’, ha l’occasione in area di rigore per fare 1-1 e riportare la palla al centro, non fosse per il grande intervento in scivolata di Sergio Ramos che rimpalla la sua conclusione. La Juve ha allora battuto un colpo, e la resa non è un’opzione contemplata, nonostante la terza situazione degna di nota della partita porti ancora l’etichetta del Real Madrid. Sull’angolo dalla destra di Isco è Varane a saltare più in alto di tutti, ma senza inquadrare lo specchio della porta difesa da Buffon. Dunque? Dunque continua a provare la Juve, nonostante al 20’ il possesso palla dica 62% Madrid. Il secondo sussulto dei padroni di casa è al 13’ con Bentancur, che riceve un pallone arretrato ma calcia male dal limite trovando ancora il muro di Sergio Ramos. Al 23’, poi, la prima clamorosissima palla gol per la squadra di Allegri. Dybala calcia al centro la punizione dalla tre quarti di campo e Higuain arriva per primo sul pallone. Zampata di piatto del Pipita, riflesso da campione di Keylor Navas.
Kroos: trema la traversa
Buona reazione Juve al gol di CR7 dopo appena tre minuti di partita, ma che pericolo al 36’ quando Kroos centra la traversa andando a un passo dal raddoppio. Ad armare il suo destro ci pensa il solito Isco, che serve un altro pallone chiave al tedesco che spara dai venti metri facendo tremare tutto lo stadio. È il punto del pari con l’altra grande occasione di Higuain neutralizzata da Navas, ma una nuova chance bianconera è proprio dietro l’angolo. Prima del gran tiro del centrocampista ex Bayern Monaco c’è una chance per De Sciglio, che scaglia a centro area un tiro-cross che Dybala non intercetta in scivolata per un soffio. Ma soprattutto, al 38’, Chiellini si divora il pareggio colpendo malissimo di testa - anche se completamente solo - su un angolo spiovuto dalla sinistra. Sul pallone vagante in area ci si avventa Higuain, ma c’è ancora una volta Varane a metterci un pezza e mettere in angolo il pallone. Riassunto primo tempo: gol di Ronaldo e traversa di Kroos, contro le chance bianconere per Dybala, Higuain e Chiellini. Finiscono così i primi 45': 1-0 Real a Torino.
Ripresa: giallo Ramos, salterà il ritorno
Noia? Non è una parola da vocabolario per questo Juventus-Real Madrid. Via al secondo tempo e via - di nuovo - alle emozioni: una dopo l’altra. I nomi sono sempre gli stessi del primo tempo: prima Ronaldo, dunque Dybala, ma questa volta il punteggio non si muove. Dopo i tre minuti impiegati nel primo tempo per sbloccare la gara, CR7 ce ne mette cinque nella ripresa per far tremare ancora Buffon, con un destro da dentro l’area, seppur molto defilato, che sfiora il palo. La risposta Juve è ancora con la Joya, che al 55’ va vicino al pari su punizione. Il fallo è di Ramos: ammonito e diffidato: salterà il ritorno. E sulla battuta mancina del 10 dei bianconeri c’è una deviazione che spiazza Navas, con la palla esce non più di un soffio lontano dal primo palo. All’ora di gioco, dunque, ecco il primo cambio. Zidane toglie Benzema e inserisce Vazquez, con CR7 a fare reparto da solo in attacco.
CR7 da favola, Dybala da incubo
La svolta della partita è tutta in due minuti, quelli che cambiano definitivamente tutta la doppia sfida tra Juventus e Real Madrid: il numero 64 e il numero 66. Il gol del raddoppio di Ronaldo è un capolavoro, uno di quelli che entrano già di diritto nella storia del calcio. E non solo per i numeri mostruosi del portoghese, che continuano e continuano e continuano. Ma per la bellezza del gesto tecnico, un capolavoro in rovesciata che fa battere le mani a tutti: tifosi, avversari, detrattori e anche a chi questo sport non lo ama. Ronaldo vola in cielo e batte Buffon: Stadium in piedi, e che spettacolo questo giocatore. Ma la partita, forse, non finisce nemmeno lì, ma certamente due minuti dopo sì, quando Dybala si vede sventolare in faccia il secondo giallo. Intervento scomposto su Carvajal, quasi con la testa tra le nubi e senza pensare a quel giallo per simulazione ricevuto all’ultimo minuto del primo tempo. E, forse, le tante differenze tra le due squadre si riassumono tutte qui: il colpo di genio di uno dei più grandi calciatori della storia, e la sciocchezza di un Dybala andato vicinissimo al pari soltanto qualche minuto prima. Real avanti 2-0, bianconeri in dieci. Può andare peggio?
Marcelo chiude i giochi
Può andare peggio. Può decisamente andare peggio per la Juve. E al 72’ Marcelo mette il punto al discorso qualificazione. Tutto facile per il Real, praticamente una passeggiata la rete del 3-0 col triangolo chiuso CR7-Marcelo che finisce letteralmente in porta con il pallone. Allegri sceglie Matuidi e Mandzukic per Asamoah e Douglas Costa, grande delusione della partita. Al 75’ entra anche Cuadrado per Khedira, ma ormai la partita non ha più molto da dire, nonostante la questione ritorno a Madrid. Gli ultimi minuti regalano ancora qualche emozione, e Ronaldo va vicino nuovamente al gol, con anche Kovacic che colpisce (ancora) una traversa per il Real dal limite dell’area. In pieno recupero CR7 spara alto da pochi metri divorandosi uno 0-4 che sarebbe certamente stato impietoso e ingiusto, come però non lo è la vittoria del Real. La sconfitta rimediata per 0-3 è la più pesante per la Juventus allo Stadium. Non è invece la prima volta che i bianconeri subiscono tre gol in casa: l'unico precedente risale alla sfida con l'Inter del 2012 (1-3). Dopo due minuti di recupero finisce il match, nell'apoteosi di Ronaldo, la Juve affonda.