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Real-Juve, Busacca: "L'arbitro è come un portiere. A volte bisogna decidere senza vedere"

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Il responsabile degli arbitri della Fifa si è soffermato sulla direzione di gara di Michael Oliver durante Real Madrid-Juventus, difendendo le scelte del fischietto inglese: "A volte bisogna decidere anche senza vedere"

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Le polemiche post Real Madrid-Juventus cominciano a scemare, così come la delusione della Juventus che ha ritrovato il sorriso battendo la Samp allo Stadium e allungando in testa alla classifica. Sulla direzione di Michael Oliver è tornato a parlare invece Massimo Busacca, responsabile degli arbitri della FIFA. L’ex fischietto svizzero ha espresso il proprio punto di vista sulla vicenda, assolvendo il direttore di gara inglese: "L'arbitro è come un portiere, che è chiamato a decidere in una frazione di secondo e non può permettersi di pensare a tante cose. Io nella mia carriera ho sempre dovuto decidere in una frazione di secondo, non avevo tempo di pensare a dov'ero e a quanto successo prima. E' come per i portieri: devi parare con l'istinto senza pensarci. Dobbiamo essere concentrati sulla decisione del momento, che è già difficile da prendere. Chiaro che, se avessimo a disposizione dieci minuti, potremmo anche pensare ad altre cose, ma neanche un dottore decide in meno di un secondo. A volte dobbiamo decidere anche senza vedere".

Verso i Mondiali

Archiviato l’argomento Oliver, Busacca si è poi concentrato sui Mondiali di Russia 2018, soffermandosi sulla preparazione degli arbitri in vista di questo atteso evento: "Cosa prova un arbitro in una partita dei Mondiali? E' un momento particolare. Ricordo quando ho arbitrato al Mondiale e il momento dell'entrata in campo è un momento indescrivibile. Anche noi viviamo grandi emozioni come i giocatori, c'è tanta attenzione, perchè l'arbitro ha tanta responsabilità e deve fare bene. A cosa servono questi raduni? Siamo come una squadra di calcio e vogliamo allenarci come una squadra" le parole di Busacca. “Insegniamo come muoversi agli arbitri, ci vuole grande intelligenza calcistica e quando è possibile bisogna anticipare. Ci sono arbitri simili ai 'numeri 10' e non hanno bisogno di tante spiegazioni, altri che hanno bisogno di ore in più. Per questo facciamo questi raduni, per cercare di capire le dinamiche del gioco e interpretare le regole. Il confronto tra noi è importantissimo. Anche perché, in campo ci vanno loro. Se l'arbitro capisce che in quel momento deve fare in un altro modo deve farlo. C'è una spiegazione e una dinamica, ma poi si deve capire la partita".