Ilaria D'Amico: "Ecco la mia Champions. In Francia siamo per tutti Ilarià e Gigì". Quando l'accento è d'obbligo

Champions League

Alla conquista dell’Europa. È la nuova sfida (insieme al francese) di Ilaria D’Amico, che si coccola la sua grande famiglia e riscopre la gioia dei weekend liberi. Rinforzata da Ronaldo, Cancelo, Emre Can e con il ritorno di Bonucci, Ilarià vede nella Juve una delle candidate alla vittoria finale

VALENCIA-JUVE MINUTO PER MINUTO

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Parte la nuova avventura che vedrà Ilaria padrona di casa degli studi dedicati alla Champions League, live dalle 18 e poi fino a mezzanotte su Sky Sport Uno. Al suo fianco ci saranno super campioni come Alessandro Costacurta, Alessandro Del Piero, Esteban Cambiasso e la new entry Andrea Pirlo. Il dream team si completa con la prima firma Paolo Condò e con Fabio Capello, per la prima volta in studio nella squadra di Sky Sport. Tutta la nuova Champions League è solo su Sky e disponibile anche su digitale terrestre e fibra.

Iniziamo da dove avevamo lasciato: Sky Calcio Show. Ti ricordi il primo giorno?

Impossibile dimenticarlo, anche se era il 2003. Eravamo tutti seduti dietro ad un lungo bancone: con me c’era Fabio Guadagnini e, tra gli altri, Mario Sconcerti, compagno di un lungo viaggio, Salvatore Bagni, Paolo Casarin. Tra gli ospiti ci fu  anche un certo Maradona…

15 anni di domeniche non si scordano in un attimo…

E’ il luogo dove si sono compiute con completezza tutte le cose. L’armonia con i compagni di lavoro e la redazione hanno decretato il successo della trasmissione: per me Sky Calcio Show è stata una macchina perfetta che io dovevo accendere. Mai successo di sentire un rumore stridente. Ci si lanciava tutti insieme alla conquista della domenica di Serie A.

Ilaria è sempre preparata, perfetta: una secchiona?

Non è vero! Devo ammettere, però, che gli anni di carriera aiutano ad ascoltare ed a cogliere velocemente le cose che fanno notizia. Gli anni di lavoro ti insegnano tanto e ti fanno studiare meno e cogliere prima le notizie. All’inizio studiavo tanto, forse perchè avevo meno capacità di rimanere in ascolto. Se c’è una cosa che ti insegna la carriera di giornalista è avere la capacità di non guardare le scalette e cogliere quello che viene, buttandoti dentro la notizia o dentro una sfumatura, per rendere il racconto meno noioso.

Chi ti conosce potrebbe dire che l’unico difetto è che sei solo, ma sempre, in ritardo. E’ così?

Sono una donna piena di difetti: chi mi conosce lo sa! Poi, qualcosa di positivo ce l’avrò (ride, ndr) perché ho la fortuna di avere tanti cari amici che fanno da sempre parte della mia vita.

Salutata televisivamente la serie A, adesso hai i weekend liberi. Come è stato abituarsi alla domenica senza impegni?

E’ stato facilissimo! Sarà che ho una famiglia estremamente complessa che riempie ogni istante della mia vita… Pensandoci bene, erano 20 anni che non avevo un weekend tutto per me perché, ancor prima di Sky Calcio Show, la domenica era occupata dalla Giostra dei Gol. Ma è stato davvero facile calarmi nella bellezza dei weekend, dove tutti fanno la stessa cosa che fai tu: non lavorano e si rilassano. La gioia dei bambini è stata commovente, soprattutto quella di mio figlio grande (Pietro, che ha 8 anni, ndr) che ha esultato dicendomi: “Mamma, ti rendi che adesso possiamo fare quello che vogliamo! E svegliarci la domenica mattina senza guardare l’orologio”.

La prima domenica senza calcio?

Sono stata al mare, in Versilia: è stato davvero bello passare la giornata ad organizzare la cena per il compleanno di mia mamma. Abbiamo passato tutto il tempo nello stabilimento della famiglia di Gigi, dove anche la “banda” dei bambini ritrova tutta la sua libertà.

Il futuro si chiama Champions.

Mi aspetto emozioni, perché il talento di tutto il mondo del pallone si esibisce in queste serate di gala. Ho voglia di raccontare queste storie. Il resto è la storia della competizione: partite complicatissime che i sorteggi dei giorni hanno ancor più stimolanti, fin dall’inizio.

Difficile fare pronostici. Le italiane d’Europa come stanno?

Nei gironi non sono state fortunatissime: l’Inter, partendo in quarta fascia se lo poteva aspettare, mentre il Napoli dovrà superare lo scoglio Liverpool. E’ andata meglio per Roma e Juventus. Quest’anno i bianconeri non si nascondono, sia da osservatori esterni sia dalle voci che arrivano dall’interno, promettono di vincere la Champions e penso che abbiano costruito una squadra fatta apposta per arrivare, più delle passate stagioni, fino in fondo. Grazie a Ronaldo, ma non solo: Cancelo, Emre Can e il ritorno di Bonucci fanno della Juve una squadra con tutte le carte in regola per arrivare in finale.

Nella tua grande famiglia sei l’unica donna: come fai ad allenare la “tua squadra” di uomini?

Come allenatrice sarei un disastro, al limite potrei essere la porta borracce! La mia è una squadra allegra, profondamente chiacchierona. A casa nostra è impossibile annoiarsi, c’è sempre un aneddoto da raccontare, un gioco da inventare, un problema da sviscerare. Devo dire che alla fine, il fatto che siamo in tanti e tutti maschi esclusa la presente, forse ha aiutato ancor di più a far funzionare la quotidianità.

Ilaria a Milano, Torino, Parigi. Come ti dividi tra le città che oggi fanno parte della tua vita?

Rispetto all’anno scorso abbiamo solo aggiunto un’altra meta... Oggi ho sostituito il treno con l’aereo, l’importante è avere grande elasticità e trovare il modo migliore per stare tutti insieme. Parigi è comunque un’avventura stimolante per tutti e anche i nostri quattro figli l'hanno presa come un divertimento.

Cosa significa vivere nella Ville Lumière da cittadina e non da turista?

Parigi sta tirando nuovamente fuori la sua bellezza, nonostante i grandi conflitti sociali e la crisi non siano completamente superati. Però senti che il fermento produttivo e culturale c’è e si è riattivato. Ho riscoperto una bellezza che puoi cogliere solo se la frequenti da vicino, la stessa cosa che provo quando sono a Roma. Ma Roma è la mia città…

Cosa ti sei portata in Francia?

A parte le tante valige che vanno e vengono? Non ho legami materiali con le cose, non ne sento il bisogno e poi mi piace immergermi nelle nuove realtà. Quando sono in Italia sono totalmente italiana, in Francia mi piace provare e sperimentare il loro modo di vivere. Per me l’importante è stare bene con i miei affetti.

Come te la cavi con il francese?

E’ una lingua che non ho mai studiato, la sto imparando ora. Mi dicono che procedo bene, anche se a me non sembra! Comunque mi sforzo, cerco di fare pratica in qualsiasi situazione, senza ricorrere all’inglese. Ho notato che i francesi apprezzano molto quando parli la loro lingua, anche quando la storpi. Se parli inglese ti rispondono: “Pardon?”

Come ti chiamano in Francia?

Ilarià per tutti e Gigì: per loro, l’accento è d’obbligo.

A bientôt.